Glucocorticoidi: funzione, meccanismi, effetti collaterali, impiego nello sport

Di Nicola Sacchi

Analisi dei glucocorticoidi: funzione e meccanismo d'azione, effetti collaterali ed effetti sugli altri ormoni, con focus su cortisolo, azione antinfiammatoria, stress, recettori steroidei e metabolismo proteico

I glucocorticoidi sono una classe di ormoni di natura steroidea prodotti dalle ghiandole surrenali di cui il più importante è il cortisolo, ma rientrano in questa classe di ormoni anche il cortisone ed il corticosterone.

All'interno del corpo umano gli effetti di questi ormoni sono molteplici in quanto ormoni secreti in risposta a situazioni di stress: oltre a ridurre e controllare la risposta immunitaria, svolgono numerose azioni utilizzate dall'organismo per garantire innanzitutto il funzionamento degli organi vitali in situazioni di emergenza come nell'ipoglicemia.

I glucocorticoidi agiscono fondamentalemte su due funzioni: sul metabolismo del glucosio, servono infatti a garantire la presenza di glucosio per il funzionamento del cervello in condizioni di stress e per espletare questa funzione attivano la gluconeogenesi, catabolizzando proteine e grassi, promuovono la sintesi di glucosio; mentre l'altra funzione riguarda il controllo delle risposte infiammatorie ed immunitarie, riducendo queste risposte fisiologiche indotte da agenti lesivi per le cellule, proteggono l'organismo da una eccessiva attività di questa natura che potrebbe avere conseguenze deleterie, quindi i glucocorticoidi agiscono da antinfiammatori.

Il cortisolo è definito anche l'ormone dello stress, in quanto, come già accennato, viene prodotto dal corpo in condizioni di stress cronico per attivare una risposta organica in grado di contrastare l'azione dell'agente stressogeno come gli stati patologici, il digiuno, l'allenamento, interventi chirurgici, infortuni ecc.

Qualunque evento in grado di perturbare l'omeostasi cellulare o organica è considerato dal corpo come un agente stressogeno.
Di conseguenza la risposta mediata dai glucocorticoidi viene attivata in un numero elevatissimo di situazioni, tuttavia tale risposta si realizza solamente in condizioni di stress prolungato nel tempo. In pratica l'organismo risponde rilasciando questi ormoni quando lo stress si protrae nel tempo, cioè quando verifica che risposte di natura differente (il corpo ha diversi meccanismi per recuperare l'omeostasi e per rispondere a situazioni di emergenza) non sono sufficienti.

Un certo quantitativo di cortisolo viene naturalmente prodotto dal corpo seguendo un ritmo circadiano: la produzione sale la mattina presto per ridursi nelle ore successive. Questo equilibrio serve all'organismo per gestire le riserve energetiche necessarie al mantenimento della funzionalità quotidiana (in particolare per regolare la glicemia). Tuttavia questo ritmo è soggetto a considerevoli variazioni causate dall'incidenza di eventi esterni che alterano considerevolmente il metabolismo, ovvero gli agenti stressogeni.

Questi eventi possono determinare enormi cambiamenti nel ciclo del cortisolo, l'entità di queste variazioni è dettata dalla durata e dall'intensità con le quali si manifestano le alterazioni dell'omeostasi.

Uno stato infiammatorio è un processo di risposta all'alterazione dell'omeostasi di un tessuto, pertanto il rilascio di glucocorticoidi da parte dell'organismo è ampiamente incrementato dal verificarsi di un evento di questa natura. In questo caso l'azione di questi ormoni è necessaria a regolare la risposta infiammatoria, in quanto se troppo estesa può divenire più dannosa che utile.

Meccanismo d'azione dei glucocorticoidi

I glucocorticoidi sono sostanze lipofile e diffondono nel citosol attraverso la membrana cellulare, legandosi a specifici recettori (GR). Il legame con l'ormone determina l'attivazione e dunque un cambio di conformazione nel recettore, che viene traslocato all'interno del nucleo dove dimerizza a seguito dell'interazione con altri complessi e si lega a specifiche sequenze nucleotidiche promotrici dell'attivazione di geni di cui regola l'espressione. Così i glucocorticoidi agiscono da fattori di trascrizione, stimolando cosi la trascrizione di determinati geni e la sintesi di specifiche proteine nel citoplasma, in particolare la lipocortina-1 la cui attività principale è quella di inibire la fosfolipasi A2, enzima responsabile del primo passaggio nella sintesi di eicosanoidi pro infiammatori a partire dall'acido arachidonico.

Inoltre i glucocorticoidi agiscono inibendo l'attivazione di altri geni, in particolare NFkB, proteina responsabile dell'attivazione di numerosi mediatori dell'infiammazione. L'inibizione dell'attività della fosfolipasi A2 comporta una diminuzione della produzione di prostaglandine e di leucotrieni, fattori determinanti l'instaurazione di un processo infiammatorio.

I glucocorticoidi stimolano la gluconeogenesi e la lipolisi, sono pertanto sostanze iperglicemizzanti ma al tempo stesso cataboliche per le proteine (in quanto la gluconeogenesi si attua anche attraverso il catabolismo proteico). In ogni caso lo stimolo alla produzione di insulina, correlato all'iperglicemia annulla l'effetto lipolitico, facendo in modo che il bilancio finale sia di aumento dei depositi di grasso.

Oltre ad un aumentato catabolismo della massa muscolare, questi ormoni determinano un aumentato catabolismo, dei tessuti linfatici e dei tessuti connettivi, con conseguente demineralizzazione delle ossa e possibili manifestazioni di osteoporosi.

Effetti collaterali dei glucocorticoidi

Tra i numerosi effetti collaterali negativi conseguenti ad una eccessiva presenza di glucocorticoidi vi è:

  • L'aumento della glicemia, con conseguente iperinsulinemia e resistenza dei tessuti all'azione della stessa, processo alla base del diabete tipo 2
  • Riduzione nella fissazione del calcio e la conseguente demineralizzazione ossea che può portare all'osteoporosi
  • Ridotta formazione del collagene che porta a perdita di forza ed elasticità dei tessuti connettivi
  • Effetti negativi sulla funzionalità erettile e calo della libido
  • Interazioni con il sistema nervoso centrale ancora non del tutto chiare, ma sembra che i glucocorticoidi siano neurotossici e sembra che portino alla degenerazione dei neuroni riducendone la plasticità e la vitalità, questi effetti neurologici possono portare a depressione e disturbi delle funzioni cognitive e dell'umore
  • Stanchezza cronica ed astenia con elevato grado di affaticamento
  • l'azione di questi ormoni porta alla perdita di massa cutanea e muscolare
  • accumolo di grasso nel giro vita secondo il processo precedentemente descritto. Esiste anche una patologia, la sindrome di Cushing, caratterizzata dall'ipersecrezione di cortisolo che tra i suoi sintomi presenta anche un elevato grado di adiposità del busto, con rapido aumento di peso ed obesità centripeta, a livello di tronco e faccia
  • Ipertensione
  • Ritenzione idrica con possibili edemi agli arti inferiori in quanto esercitano anche azione mineralcorticoide
  • La sindrome di Cushing suddetta, particolare patologia causata dall'eccessiva produzione di glucocorticoidi, è caratterizzata anche da rallentamento delle funzioni cognitive, da ipertensione, da iperglicemia, da impotenza, disturbi psicologici e da uno stato di eccessivo affaticamento oltre che dall'eccesso di grasso nella zona addominale, quindi da tutti gli effetti collaterali riscontrabili dall'eccesso di questi ormoni

Effetti dei glucocorticoidi su altri ormoni

Il cortisolo viene definito anche l'ormone dello stress, in quanto viene prodotto in maggiori quantità in seguito all' aumento di condizioni di stress psico-fisico come l'allenamento, gli stati patologici, il digiuno, interventi chirurgici, infortuni ecc.

All'interno del corpo umano gli effetti di questi ormoni sono molteplici e non si limitano solamente a ridurre la risposta immunitaria, ma in quanto ormoni secreti in risposta a situazioni di stress svolgono numerose azioni utilizzate dall'organismo per garantire innanzitutto il funzionamento degli organi vitali in situazioni di emergenza come nell'ipoglicemia.

Tra queste azioni rientra anche la proprietà dei glucocorticoidi di modulare la produzione di altri ormoni.

Insulina
Eccessi cronici di cortisolo portano ad aumentare il rilascio di insulina da parte del pancreas riducendo la sensibilità del tessuto muscolare ed adiposo all'azione della stessa. L'iperinsulinemia porta a depositare più grasso nonostante il cortisolo sia un ormone lipolitico
Paratormone
Il glucocorticoidi potenziano l'azione ed il rilascio del paratormone che promuove il riassorbimento osseo provocando osteolisi, questo effetto è indotto dal fatto che i glucocorticoidi provocano un bilancio calcico negativo, riducendone l'assorbimento e aumentandone l'escrezione, di conseguenza il paratoremone deve compensare questi effetti
GH
L'eccesso di glucocorticoidi riduce la secrezione di GH e somatomedine riducendo così la crescita e la rigenerazione dei tessuti. Questo effetto potrebbe essere spiegato col fatto che gli effetti del GH e delle somatomedine promuovono reazioni anaboliche e di consumo di energia, mentre i glucocorticoidi sono utilizzati dal corpo per ridurre il dispendio energetico
Ormoni tiroidei
L'eccesso di glucocorticoidi riduce la conversione del T4 nel più attivo T3 e aumenta la conversione riverse di T3 in T4. Anche questo effetto sembra spiegabile dal fatto che i glucocorticoidi devono favorire il risparmio energetico
Testosterone
Il cortisolo influenza anche la funzione gonadica. Esso inibisce la secrezione di gonadotropine riducendo così i livelli di testosterone plasmatici

Le interazioni dei glucocorticoidi con gli altri ormoni dimostrano ancora una volta come sia importante per la salute e soprattutto per l'efficienza fisica, controllare i livelli di questi ormoni, che, se in eccesso, promuovono numerosi effetti deleteri per il corpo.

Farmaci glucocorticoidi

Dal punto di vista terapeutico i glucocorticoidi sono una classe di sostanze di natura ed attività simile ai suddetti ormoni, che vengono utilizzati per le loro accertate attività antinfiammatorie ed immunosoppressive.

Sono definiti anche farmaci antinfiammatori steroidei (FAS), per la loro struttura molecolare caratterizzata dalla presenza del nucleo steroideo.

Il principale impiego di questa classe di sostanze è appunto l'intervento antinfiammatorio in condizioni di infiammazione cronica non trattabile con FANS. Oltre all'impiego come sostituti degli ormoni biologici in particolari condizioni in cui vi è una ridotta produzione degli stessi come nelle insufficienze surrenali, questi farmaci sono usati anche nel trattamento di patologie reumatiche, allergiche, asma, malattie infettive, patologie oculari, cutanee, epatiche, trombocitopenia.
Vengono inoltre usati nelle terapie immunosoppressive, in caso di trapianti e patologie autoimmuni.

L'impiego di questi farmaci risulta particolarmente ricco di effetti collaterali infatti, in seguito a terapie a base di glucocorticoidi si possono riscontrare i seguenti effetti:

  • Perdita del sonno (insonnia)
  • Disturbi dell'umore con possibili stati depressivi
  • Stanchezza ed astenia
  • Ipertensione
  • Ritenzione idrica
  • Aumento di peso
  • Rallentamento metabolico
  • Perdita di massa muscolare
  • Rallentamenti nella crescita
  • Ridotta produzione di androgeni
  • Scarsa cicatrizzazione delle ferite
  • Aumentato rischio di cataratta
  • gastrolesione con rischi di ulcera gastrica
  • Diabete mellito
  • Demineralizzazione ossea con incremento del rischio di osteoporosi ed osteonecrosi
  • Immunodepressione con consegunte ridotta capacità di risposta agli agenti infettivi

Visti gli importanti effetti antinfiammatori sono stati studiati un gran numero di composti sintetici strutturalmente correlati ai glucocorticoidi divenuti poi FAS (farmaci antinfiammatori steroidei), con lo scopo di produrre farmaci con maggiore attività terapeutica e minori effetti collaterali.

Le modalità di somministrazione di questi farmaci sono le più disparate e vanno dai prodotti parenterali da somministrare per via intramuscolare, tramite iniezioni locali (infiltrazioni) o per via endovenosa, ai prodotti orali e rettali, ai prodotti per uso topico quali pomate, spray e colliri. Le numerose forme farmaceutiche sono state create per garantire un intervento terapeutico e ridurre il più possibile i numerosi effetti collaterali precedentemente evidenziati.

Glucocorticoidi nello sport

In seguito all'osservazione di un marcato aumento nell'assunzione dei corticosteroidi da parte degli atleti, non motivato da esigenze terapeutiche, le autorità sportive hanno imposto severe restrizioni al loro impiego.

L'assunzione di glucocorticoidi è proibita prima di una competizione tranne che per uso locale per il trattamento otoiatrico, oftalmologico e dermatologico, per inalazione per il trattamento dell'asma e della rinite allergica e per iniezioni locali o intrarticolari.

L'uso sistemico dei glicocorticoidi è vietato nei casi in cui questi ultimi vengano somministrati per via orale, rettale o attraverso iniezione endovenosa o intramuscolare. In caso di necessità medica, sono consentite iniezioni locali ed intra-articolari ma è necessario presentare documentazione che ne specifichi l'uso.
Sono in pratica possibili quelle forme di utilizzo che non comportano una diffusione sistemica dei FAS, in quanto si ritiene che l'uso locale non alteri le prestazioni, mentre l'uso sistemico invece sì.

Se ne fa uso improprio nello sport per ottenere effetti ergogenici soprattutto negli sport di endurance come il ciclismo: l'incremento delle disponibilità di glucosio e di acidi grassi per produrre energia migliorano le capacità di resistenza, inoltre l'effetto antinfiammatorio ritarda l'insorgenza dell'affaticamento.

Tuttavia a lungo andare l'uso di queste sostanze tende a ridurre le capacità atletiche a causa dei numerosi effetti collaterali. Il loro uso ed abuso è inoltre una conseguenza della volontà di curare ostinatamente gli stati infiammatori e come terapia analgesica necessaria a combattere il dolore e l'infiammazione conseguenti a traumi articolari.

La reale efficacia dei glucocorticoidi come ergogeni è tuttora dibattuta nel panorama scientifico, resta il fatto che gli atleti possono usare queste sostanze per due motivi:

  • Presi prima delle competizioni per incrementare le disponibilità energetiche
  • Presi in caso di infortunio per ridurre le infiammazioni, il dolore ed il tempo di guarigione

In entrambi i casi un uso eccessivo di queste sostanze produce i numerosi effetti collaterali elencati precedentemente. Bisogna inoltre tenere presente che alcuni degli effetti collaterali derivanti dall'uso dei FAS viene accentuato dallo stress fisico indotto dalla pratica sportiva, in particolare dalla pratica di sport di endurance in quanto questo tipo di attività tende ad innalzare i livelli di produzione endogena di glucocorticoidi che quindi si sommano a quelli introdotti esogenamente.
Per questa ragione tutti gli effetti collaterali vengono accentuati in caso di elevato sforzo fisico, con conseguenze decisamente pesanti per l'atleta che si sottopone a questo tipo di terapia, a prescindere dal fatto che abbia o meno lo scopo di incrementare la propria performance.

Riduzione dell'attività del sistema immunitario, demineralizzazione ossea, perdita di massa muscolarestati di affaticamento cronico sono gli effetti negativi indotti dai glucocorticoidi più importanti per uno sportivo, è ovvio che questi effetti riducono le capacità dell'atleta e non di certo le migliorano.
Inoltre bisogna considerare che l'overtraining (stato di affaticamento cronico indotto da eccessivo allenamento) è caratterizzato anche dall'eccessiva produzione di cortisolo, lo stesso ormone da cui derivano i FAS, infatti l'overtraining si presenta in condizioni di eccessivo stress e tra i suoi sintomi rientrano diversi degli effetti collaterali riscontrabili dall'uso di questo tipo di sostanze. Ciò dimostra che utilizzare glucocorticoidi determina situazioni simili all'overtraining, quindi condizioni di scarsa efficienza fisica per un atleta da evitare il più possibile.

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L'effetto antinfiammatorio viene sfruttato per trattare le infiammazioni articolari indotte dalla pratica sportiva stessa: tendiniti, artriti, osteoartriti, periartriti ecc., ed anche per trattare le infiammazioni dell'apparato respiratorio che causano broncocostrizione e difficoltà respiratorie, in particolare l'asma.

Quanto detto riguardo i FANS e la prassi degli atleti di allenarsi e gareggiare sotto l'azione di antinfiammatori per non sentire i fastidi degli infortuni in essere, è altrettanto vero anche per l'utilizzo dei glucocorticoidi, ma in questo caso i rischi sono ancora maggiori, in quanto questi farmaci hanno azione antinfiammatoria più marcata dei primi, di conseguenza presentano anche rischi maggiori. Inoltre, come già detto, vi è anche un maggior numero di effetti collaterali, quindi utilizzando questa classe di sostanze i pericoli sono ovviamente maggiori.

Classificazione dei glucocorticoidi

I glucocorticoidi si possono suddividere in diverse classi a seconda della durata d'azione:

  • Glucocorticoidi a breve durata d'azione (cortisone, idrocortisone, ecc. )
  • Glucocorticoidi a intermedia durata d'azione (prednisone, prednisolone, metilprednisone, triamcinolone, parametasone, fluprednisone, ecc.)
  • Glucocorticoidi a lunga durata d'azione (desametasone, betametasone, ecc.)

I glucocorticoidi di sintesi, come già detto, sono stati creati per avere le proprietà del cortisone ma con minori effetti collaterali ed anche differente durata d'azione.

Riguardo ai possibili effetti collaterali bisogna puntualizzare che i glucocorticoidi hanno anche parziale attività mineralcorticoide, causa di ritenzione idrica, ipertensione ed edema.
Questi effetti collaterali sono causati dal fatto che queste sostanze hanno una certa affinità anche per i recettori mineralcorticoidi. Limitare questo tipo di attività è uno dei motivi che hanno portato alla sintesi di nuovi FAS, mentre aumentare l'affinità per i recettori dei glucococrticoidi ne potenzia l'azione e questa è la seconda ragione che ha portato a sviluppare nuovi composti, inoltre cambiare la durata d'azione attraverso opportune modifiche strutturali è il terzo vantaggio ottenibile con queste nuove sostanze di sintesi.

I glucocorticoidi di sintesi pertanto possiedono affinità differenti per il recettore per i glucorticoidi e per il recettore per i minaralcorticoidi rispetto al cortisolo, inoltre hanno una durata d'azione diversa.

Le modifiche strutturali alla molecola del cortisolo

Modificando la struttura del cortisolo è possibile creare sostanze con differente affinità con i recettori glucocorticoidi e mineralcorticoidi. Sfruttare al meglio questa differente affinità consente di ottenere farmaci maggiormente efficaci, riducendo una parte dei possibili effetti collaterali.

Inoltre ulteriori modificazioni consentono di modulare la durata d'azione dei composti, rendendoli più idonei per trattare particolari patologie e per essere usati in particolari formulazioni.

Le possibili modifiche alla struttura del cortisolo sono:

  • Metilazione in posizione 2,6, 16 e 17
  • Alogenazione in posizione 9 e 6
  • Insaturazione del legame tra il carbonio 1 e il carbonio 2
  • Esterificazione in posizione 21

possibili modifiche alla struttura del cortisolo

La tabella sottostante evidenzia appunto il rapporto attività antinifiammatoria /attività mineralcorticoide di diverse sostanze.

Definendo la potenza farmacologica del cortisolo pari a 1 si possono identificare le seguenti azioni:

Glucocorticoide di sintesiAzione anti-infiammatoriaAzione mineral-corticoide
Cortisolo11
Cortisone0.80.8
Prednisone40.5
Prednisolone50.5
Metilprednisolone50
Meprednisone50
Triamcinolone50
Parametasone100
Fluprednisolone100
Betametasone300
Desametasone300

Come già accennato i glucocorticoidi hanno diverse attività:

  • Effetti antinfiammatori ed immunosoppressivi, in quanto riducono la produzione di prostaglandine e citochine pro infiammatorie, inibiscono la produzione di anticorpi e linfociti, riducono l'attività dei macrofagi, riducono la chemiotassi del sistema immunitario
  • Effetti metabolici e iperglicemizzanti, in quanto attivano la gluconeogenesi, il catabolismo proteico, la lipolisi e la produzione di insulina
  • Effetti sul sistema endocrino, in quanto riducono il rilascio ipofisario di ACTH, GH, TSH e LH)
  • Effetti sul sistema nervoso centrale (possono dare insonnia e depressione)
  • Effetti gastrolesivi in quanto riducono l'attività mucocitaria degli epiteli gastrici

Principali glucocorticoidi

Cortisone

Il cortisone è uno degli ormoni glucocorticoidi prodotti naturalmente dal corpo umano. Questa sostanza è stato il primo FAS ad essere utilizzato per le terapie sostitutive, antinfiammatorie ed immunosoppressive. La sua durata d'azione è breve.

Infiltrazioni con cortisone

Il cortisone è particolarmente noto agli sportivi in quanto in caso di infiammazioni articolari croniche recidive a tutti i trattamenti, la terapia più estrema risulta l'infitrazione di cortisone, ossia iniezioni locali di cortisone direttamente nel tessuto infiammato. Questo tipo di terapia risulta particolarmente pieno di rischi in quanto in seguito a questo tipo di trattamento si sono verificati i seguenti effetti aversi in sede di iniezione:

  • Danni irreversibili a tendini, capsule articolari e cartilagine. Un eccessivo numero d'infiltrazioni di cortisone è stato severamente indiziato come possibile causa di rottura della cuffia dei rotatori e del tendine d'achille e nell'aggravamento dell'artrosi
  • Osteoporosi dell'articolazione trattata>
  • Immudepressione locale con rischio di infezioni da germi opportunisti specialmente se non sono state osservate adeguate regole di disinfezione>
  • Atrofia cutanea e depigmentazione della parte trattata>
  • Rischio di emartro (sanguinamento all'interno della cavità articolare che provoca deformazioni irreversibili) in pazienti in terapia anticoagulante o con disturbi della coagulazione. Questo effetto non è favorito dalla terapia con FANS>

Tutto ciò oltre ai già noti effetti sistemici che tuttavia si presentano in forma minore rispetto ad una assunzione sistemica del farmaco. Per questa ragione si considera questo tipo di intervento sfiammante particolarmente dannoso e la reale utilità è tuttora messa in discussione.

Gli infortuni che possono venire trattati con infiltrazioni sono i seguenti:
  • epicondiliti (gomito del tennista e del golfista)
  • tendiniti
  • osteoartriti
  • borsiti
  • periartriti
  • fascite plantare
  • sindrome del tunnel carpale
  • ernie

A volte anziché usare il cortisone per le iniezioni locali sono preferiti glucococorticoidi a più lunga durata d'azione come il prednisolone ed il >metilprednisolone.

Prednisolone

Il prednisolone è uno dei farmaci di prima scelta nelle terapie con glucococrticoidi. Viene utilizzato sia come farmaco ad azione sistemica, tramite iniezioni, come nel caso di artrite reumatoide, terapia immunosoppressiva, insufficienza surrenalica ecc, ma anche come medicinale per uso oftalmico tramite colliri, viene usato anche come prodotto orale, inoltre questo FAS viene utilizzato anche per le infiltrazioni in caso di infiammazioni articolari gravi.

Il prednisolone ha una durata d'azione maggiore del cortisone e viene somministrato in diverse forme: libero, acetato, emisuccinato, fosfato, tebutato. A seconda della molecola a cui viene legato cambia la durata della sua azione, in quanto per divenire attivo deve essere rilasciato tramite idrolisi enzimatica.

Secondo i risultati di due diversi studi (Arlettaz) il prednisolone sarebbe in grado di incrementare le capacità di endurance se preso cronicamente tutti i giorni per una settimana prima del test, mentre non porta gli stessi benefici se utilizzato solamente in acuto con un'unica dose prima della prova. Questi risultati sono la riprova che l'uso a breve termine di glucocorticoidi garantisce un effetto ergogeno ed è pertanto corretto inserirli nella lista delle sostanze dopanti.

Metilprednisolone

Il metilprednisolone è un derivato del prednisolone maggiormente attivo e venduto in Italia con il nome di Medrol.

Prednisone

Il prednisone è un FAS a breve durata d'azione commercializzato come Deltacortene, generalmente assunto per via orale, ma attivo anche tramite iniezioni. Questa sostanza viene utilizzata principalmente per il trattamento dell'artrite reumatoide, così come tutti i FAS ad uso sistemico.

Il prednisone non possiede di per sè un'attività biologica, ma diviene attivo nell'organismo in quanto subisce una rapida conversione a prednisolone, metabolita attivato dello steroide, provvisto di elevata attività antiinfiammatoria. La sua particolare struttura lo rende maggiormente stabile e ne consente la somministrazione orale.

Alcuni studi su questa sostanza (Le pance) evidenziano che l'assunzione di 50 mg per una settimana prima di una prova di endurance riesce realmente a migliorare la prestazione degli atleti. Anche in questo caso si ha la conferma che i glucocorticoidi per uso sistemico hanno reali effetti dopanti e pertanto è giusto che siano vietati dalle norme antidoping.

Betametasone

Il betametasone è il FAS ad uso topico maggiormente utilizzato, è contenuto in numerose pomate e colliri come antinfiammatorio locale usato per eczemi, punture di insetto, pruriti, allergie da contatto, psoriasi, alopecia e qualunque altra cosa irriti la cute, però è utilizzabile anche per via sistemica tramite somministrazione orale ed iniezioni. Questo glucocorticoide presenta una lunga durata d'azione e viene prescritto per trattare un numero elevatissimo di patologie: infiammazioni osteoarticolari, asma, allergie, shock anafilattico, terapie post operatorie, edemi insufficienza surrenalica ecc.

L'ampio utilizzo deriva dalla sua minore attività mineralcorticoide, maggiore attività glucoccorticoide e maggiore durata d'azione rispetto al cortisone.

Anche il betametasone viene utilizzato per trattare le infiammazioni causate dalla pratica sportiva ed è utilizzabile per le infiltrazioni articolari.

Deflazacort

Il deflazacort è un pro farmaco contenuto nel Deflan, assunto oralmente viene rapidamente assorbito al livello intestinale e metabolizzato nei suoi metaboliti attivi.
Presenta attività simile al prednisolone, ma con un efficacia circa 10-20 volte superiore.

I numerosi effetti collaterali delle terapie convenzionali con corticosteroidi sistemici, hanno spinto verso la ricerca di nuovi principi attivi. Il deflazacort, nato su questa scia, sembra poter ridurre alcune reazioni avverse come osteoporosi e perdita di massa magra.

A quali domande risponde questo articolo?

Quali sono le funzioni principali dei glucocorticoidi?

Ruolo fisiologico nel regolare il metabolismo e modulare la risposta infiammatoria

Come agiscono i glucocorticoidi a livello cellulare?

Meccanismo d'azione mediante legame ai recettori nucleari e modulazione genica

Quali rischi comporta l'uso dei glucocorticoidi nello sport?

Effetti collaterali come alterazioni ormonali, inibizione immunitaria e complicanze metaboliche

Riassunto

L’articolo analizza il ruolo dei glucocorticoidi, illustrandone gli effetti fisiologici, i meccanismi d’azione e i rischi associati, soprattutto nell’impiego sportivo. Vengono evidenziati aspetti relativi a metabolismo, risposta infiammatoria e sicurezza, integrando termini chiave per una corretta contestualizzazione.

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  7. L'uso di sostanze dopanti nel mondo dello sport: una panoramica
  8. Doping: metodologie vietate e sostanze farmacologicamente attive
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  14. I FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
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