Differenze antropometriche, dell’apparato cardio circolo respiratorio, metaboliche tra uomo e donna

Di Greta Tausani

Quali sono le principali differenze tra uomo e donna? Analisi delle differenze tra uomo e donna dal punto di vista antropometrico, dell’apparato cardio circolo respiratorio e metabolico. Articolo di Greta Tausani tratto dal libro Manuale di allenamento al femminile

Nell’ambito sportivo, la distanza tra uomo e donna, soprattutto ad alti livelli, si riduce sempre di più. Questo lo si deve al fatto che, negli ultimi decenni, alle donne è stato possibile accedere anche alle discipline sportive che fino agli anni settanta erano di esclusivo dominio maschile (basti pensare agli sport di potenza e velocità).
La possibilità di allenare capacità fino a quel momento poco sviluppate, ha permesso ai ricercatori di scoprire che le macroscopiche differenze che si pensava esistessero, in realtà non solo non sono così grandi, ma anzi: in alcuni casi addirittura si annullano!

Le differenze rimangono invece più marcate tra i non allenati, dove le sole influenze ormonali e antropometriche viziano maggiormente i dati aumentando la diversificazione; anche in questo caso, c’è da specificare che se l’analisi avviene tra uomo e donna entrambi non allenati, la differenza è evidente, ma se il rapporto lo si effettua tra donna allenata e uomo sedentario, la curva dei vantaggi si sposta a favore delle donne, soprattutto in alcune capacità.
Si può quindi affermare che l’intensità ed il volume dell’allenamento fanno la differenza sulla prestazione e sulle modifiche funzionali e morfologiche del corpo umano a prescindere dal sesso.

Per capire le differenze nelle prestazioni e i risultati a seguito degli allenamenti specifici, occorre analizzare i fattori costituzionali, ossia le differenze anatomiche e fisiologiche più evidenti che riguardano i due sessi:

  1. Differenze antropometriche (dimensioni corporee, altezza, peso,circonferenze, massa magra, massa muscolare, massa adiposa...)
  2. Differenze dell’apparato cardio circolo respiratorio
  3. Differenze metaboliche

Differenze antropometriche

Le differenze antropometriche riguardano principalmente la diversa grandezza dei distretti corporei e quindi della superficie totale.
La statura delle donne è in media 10-15 cm. inferiore a quella dell’uomo ed anche il suo peso appare nettamente ridotto (10-20 kg.).

La diversificazione nella statura è dovuta al fatto che il completamento dello sviluppo scheletrico femminile avviene prima di quello maschile: mediamente la donna raggiunge la sua massima altezza intorno ai 15 anni, ma inizia a crescere prima: lo sviluppo ormonale nel sesso femminile avviene mediamente tra gli 11 e i 13 anni, completandosi entro un paio d’anni dalla sua comparsa; l’uomo, invece, ha uno sviluppo sessuale tardivo, ma più lungo nel tempo (14- 20 anni).

Il motivo di tale differenza sembra risiedere nel fatto che le donne abbiano una maggiore attività secretoria da parte delle ovaie rispetto allo sviluppo dei testicoli in fase prepuberale.
Inoltre, la quantità di estrogeni prodotta durante la pubertà non è molto alta e questo sembra incidere sullo sviluppo osseo più rapido e sul precoce inizio della maturità puberale.

Differenze nella composizione corporea

Il grasso corporeo si deposita in diverse zone del corpo, ma è soprattutto il grasso sottocutaneo che denota le differenze maggiori tra i due sessi: nella donna si accumula prevalentamente sul bacino, sulle mammelle, sulle spalle e nella parte posteriore delle braccia.
Complessivamente, il grasso nella donne costituisce il 22-25% della massa corporea totale, mentre nell’uomo oscilla dal 13 al 15%. Nei suoi depositi adiposi la donna possiede 1,75 volte più grasso rispetto all’uomo: significa che, in relazione alle percentuali prima citate, la donna ha il 10% del grasso corporeo in più rispetto all’uomo.

A causa di questo aumento e dello scheletro più leggero, la densità corporea risulta più bassa (1,05 g/cm2 contro l’1,07 g/cm2 dell’uomo).

Riguardo la massa muscolare, fino alla pubertà non si denotano grandi differenze, successivamente diventano vistose.
Nell’età adulta il maschio presenta una superficie muscolare maggiore, ma nonostante questo non emergono differenze qualitative nella capacità contrattile delle fibre muscolari.

La differenza di volume muscolo scheletrico contribuisce in modo sostanziale alla differenza di peso riscontrabile tra i due sessi.
Su valori relativi rapportati al peso corporeo, considerando uomini e donne non allenati, la superficie muscolare rappresenta il 35% del totale della superficie corporea nelle donne contro il 41% di quella presente negli uomini; in valore assoluto, la donna dispone di circa 23Kg. di massa muscolare contro i 35 kg. dell’uomo.

Si è detto che fino alla pubertà non ci sono differenze tra maschi e femmine riguardo la composizione corporea, ma questo dato si modifica con la crescita, sopratutto riguardo la densità della massa magra in soggetti di sesso femminile fino ai 25 anni, la quale presente un marcato decremento.
Oltre quindi alla statura e al peso corporeo, si può affermare che anche la FFM può essere inferiore fino a 18-20 kg nelle donne, mentre sia più alta la massa adiposa, 3-6kg.

Con l’avanzare dell’età le misure antropometriche diventano ancora più marcate: la donna presenta spalle più strette, fianchi più larghi (anche per l’accumulo adiposo), un minor diametro toracico, mentre nell’uomo il grasso è distribuito prevalentemente sull’addome e sulla parte superiore del corpo.

Già dai 30 anni la massa magra inizia a diminuire in entrambi i sessi, mentre si accumula più facilmente massa grassa: si stima che la prima diminuisca di circa 3 kg. ogni 10 anni e che uno dei motivi legati a questo fattore sia legato anche ad una diminuzione statistica dell’attività fisica, oltre ad un calo da parte degli ormoni anabolici (che verrà approfondito più avanti), senza un corrispondente calo dell’introito calorico.

Differenze tra lo scheletro maschile e femminile

Le ossa hanno un maggior volume e dimensione nei maschi rispetto alle femmine.

Il bacino è la zona che più si differenzia nella sua anatomia: nelle femmine la pelvi presenta lo stretto superiore più ovale, la sinfisi pubica è più bassa e l’ileo ampio e inclinato verso l’esterno.
Essendo più largo, anche la distanza delle teste femorali appare maggiore e questo comporta un’inclinazione obliqua più marcata. Inoltre, nel bacino femminile si osserva la presenza del solco preauricolare e una maggior ampiezza dell’incisura ischiatica.

Differenze bacino uomo-donna

bacino maschile e femminile

Cassa toracica: più ampia nell’uomo per il maggior volume di cuore e polmoni.
Cranio: nelle donne i rilievi sopraorbitali sono poco marcati, il processo mastoideo è più piccolo e la linea nucale superiore poco marcata. Nel volto, gli zigomi appaiono più bassi e contenuti così come lo è la mandibola ed il mento, più piccolo e arrotondato.
Gli arti, specialmente quelli superiori, appaiono più corti e di densità ossea inferiore; inoltre, si denota la presenza meno marcata delle tuberosità e dei solchi presenti sulla loro superficie in seguito alla minor potenza muscolare dei tendini che vi si inseriscono.

Da sottolineare il fatto che negli ultimi decenni, in seguito allo sviluppo industriale, ai fattori ambientali e all’alimentazione sia stato riscontrato un aumento nella statura di entrambi i sessi ed una modifica anche nello sviluppo muscolo scheletrico.

I dismorfismi sessuali sono inoltre molto legati all’etnia, in quanto ognuna presenta delle caratteristiche a se stanti che possono anche modificare i rapporti morfologici tra i due sessi, amplificandoli o riducendoli.

Differenze tra gli organi interni

Mediamente, gli organi maschili tendono ad essere più voluminosi, ma una differenza importante la si riscontra osservando cuore e polmoni.
Il cuore in tutti i mammiferi è rapportato in base al peso corporeo, ma anche all’età: in particolare tra i 12 e i 60 anni, nelle donne il valore medio di tale rapporto è inferiore del 10-15% rispetto agli uomini, mentre dopo i 60 anni i valori divengono simili.
Anche le dimensioni delle cavità cardiache si presentano diverse (12,5cm il diametro trasverso medio negli uomini, 10 cm quello nella donna).
Come il cuore anche la dimensione dei polmoni si rapporta alla taglia corporea, pertanto nella donna appaiono più piccoli, riducendo di conseguenza la capacità vitale: 2-3l nella donna contro i 4-5l. nell’uomo.

Le dimensioni del cuore, come già accennato, sono ridotte nella donna così come le dimensioni dei vasi sanguigni. Questo comporta che sotto sforzo la frequenza cardiaca aumenti più rapidamente. Anche il volume ematico è inferiore nella donne (ematocrito 37-48% nelledonne rispetto al 40-52% negli uomini) e la pressione arteriosa tendenzialmente più bassa.
Il quantitativo di emoglobina è più basso e con lei anche l’apporto di ossigeno, il che influisce sul VO2MAX, massimo consumo di ossigeno, rendendolo inferiore, come inferiore risulta essere anche il potenziale aumento della differenza arterio-venosa di ossigeno.

Il respiro della donna è più accelerato di quello maschile perchè, su un lavoro svolto allo stesso livello di potenza assoluta, questo livello per la donna corrisponde ad un VO-2MAX maggiore.

Notevoli differenze si denotano anche nel volume corrente e ventilatorio, soprattutto tra gli atleti: le donne presentano un volume pari a 25l./m contro i 150-250l./m degli uomini.

La capacità del metabolismo aerobico femminile è inferiore anche per il più basso numero di mitocondri e per la loro dimensione ridotta. Come il cuore anche i polmoni hanno dimensioni ridotte, il che provoca una minor diffusione polmonare a riposo ed un minor flusso espiratorio massimale. Maggiore, invece, la frequenza respiratoria a riposo e durante l’esercizio, il che le porta ad avere una maggior frequenza cardiaca in sforzi sub massimali di pari intensità rispetto agli uomini ed una minor gittata sistolica a riposo; invariata la gittata cardiaca e la frequenza cardiaca massima.

Quindi le donne, sul piano della ricerca di ossigeno e del suo utilizzo periferico, sono svantaggiate: il prelevamento di ossigeno è ridotto a causa della minor massa e della più scarsa capillarizzazione, soprattutto in soggetti non allenati.

Differenze metaboliche

Il metabolismo nella donna è di circa il 10% inferiore rispetto a quello dell’uomo. Quando si parla di metabolismo si intende l’energia necessaria per svolgere un lavoro, energia che viene fornita all’organismo da reazioni chimiche demolitive. La quantità di lavoro eseguibile nell’unità di tempo è variabile, così come l’intensità del metabolismo.

Il metabolismo basale rappresenta invece la quantità di energia, espressa in kcal, che l’organismo utilizza a scopo energetico per le funzioni vitali di base (viene detto appunto metabolismo basale), così da garantire la sopravvivenza.

La differenza metabolica tra uomo e donna è data soprattutto dalla maggior percentuale adiposa presente sul corpo femminile: se il rapporto viene fatto confrontando il metabolismo con la sola massa magra le differenze scompaiono.
Durante l’esercizio fisico, il metabolismo energetico aumenta in accordo con l’energia erogata dall’organismo.
Nelle prestazioni di lunga durata, la via metabolica che le sostiene è data dalla demolizione delle sostanze energetiche tramite l’uso di ossigeno (metabolismo aerobico).

La massima quantità di lavoro muscolare aerobico eseguita nell’unità di tempo è rappresentata dal vo2max raggiunto durante l’esercizio ed è definita massima potenza aerobica.

Questo parametro serve per indicare la capacità dell’apparato respiratorio e circolatorio di fornire ossigeno alle cellule attive e dalla capacità di queste ultime di usarlo per eseguire un lavoro.
La massima potenza aerobica nella donna è minore del 20% circa e la causa risiede nella diversa composizione corporea. Se anche per il parametro funzionale si elimina l’influenza della taglia corporea, rapportando il vo-2max alla sola massa corporea, la differenza si attenua.

Ancor più evidente se si esprime il consumo massimale di ossigeno in funzione della sola massa magra; anche dopo quest’ultima normalizzazione, lo svantaggio delle donne non si accumula completamente e l’ulterore differenza è attribuita a fattori che riguardano la diversità dell’apparato cardiovascolare.

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