Lo sport e l’attività motoria sono spesso sinonimi di salute ma possono nascondere delle insidie legate a fattori intrinseci ed estrinseci che possono portare a patologie anche di una certa rilevanza.
Per prevenire queste situazioni è bene indirizzare i bambini alla pratica di diverse discipline, evitando specializzazioni precoci in unico sport e mirando invece a una formazione multilaterale. Il consiglio è soprattutto di affidare i propri figli a persone veramente competenti in questa materia.
A tal proposito, riportiamo i consigli della SIP (Società Italiana di Pediatria).
Ai bambini sotto i 2 anni dovrebbero essere proposti da parte dei genitori momenti di gioco istruttivi e poco strutturati. I bambini di questa fascia di età hanno bisogno di giocare all’aria aperta con la supervisione di un genitore (passeggiate e giochi al parco).
I bambini in età prescolare (3-5 anni) dovrebbero partecipare ad attività divertenti che lascino spazio alla scoperta, con poche regole e istruzioni semplici: correre, nuotare, rotolarsi, giocare a palla.
I hanno migliori capacità motorie e miglior equilibrio: potrebbero iniziare sport organizzati, ma con poche regole flessibili, e focalizzati sul divertimento piuttosto che sulla competizione.
Per i bambini tra i 10 e i 12 anni si può porre l’attenzione sullo sviluppo di capacità motorie, su tattiche e strategie, attraverso sport complessi che mirino allo sviluppo della massa muscolare.
Gli adolescenti (13-15 anni) sono molto influenzati dai loro coetanei: è importante prima di tutto capire le attività di loro interesse, che siano divertenti e in compagnia di amici, per assicurare una partecipazione continuativa. Si consigliano sport competitivi e non.