Tra gli interventi educativi e rieducativo-terapeutici che compongono il campo della prevenzione, si colloca anche la Back School (Scuola della schiena), un metodo che integra l'educazione della persona, a fine preventivo, con una chinesiterapia, che ha come scopo il miglioramento funzionale del soggetto. Questa metodica presenta aspetti innovativi, come, ad esempio, rendere il soggetto sofferente protagonista e responsabile del proprio percorso educativo e non più solo esecutore passivo dei trattamenti.
Della Back School esistono molte metodiche differenti, di cui la moderna Back School rappresenta una sintesi; inoltre, diversamente dal passato, oggi non si fa più riferimento ad un solo metodo ma, a seconda delle necessità e degli obiettivi del soggetto, si ricerca il più adatto alla situazione. Si può così parlare di integrazione tra vari metodi, quali la tecnica Mézières, la terapia meccanica di McKenzie, il metodo Feldenkrais, la rieducazione posturale globale di Souchard, il metodo Alexander ed altri ancora.
La Back School trae origine dall'esigenza sempre più pressante di ridurre l'elevata incidenza e i considerevoli costi sociali, sia per le cure sanitarie che per i congedi per malattia, delle algie vertebrali.
Il primo programma didattico sulla schiena viene organizzato negli anni Sessanta in Svezia, nei dintorni di Goteborg, presso gli stabilimenti della Volvo: un vero e proprio servizio di prevenzione, anzi di "educazione alla prevenzione" del mal di schiena. Da quel momento si verifica una forte espansione ed evoluzione di queste scuole che, dagli anni Settanta, diventano numerose e presenti in diversi Paesi del mondo.
La prima "Scuola della schiena" è la Swedish Back School, ideata nel 1969 da Marianne Zachrisson-Forssel, una fisioterapista del reparto di chirurgia ortopedica del Danderyd Hospital di Stoccolma. Il suo metodo prevedeva quattro sedute della durata di quarantacinque minuti l'una, con cadenza bisettimanale, in gruppi da sei ad otto persone, nel corso delle quali si procedeva ad un'analisi anatomo-fisiologica della schiena e delle cause di algia a livello di questa regione del corpo. Veniva prestata molta attenzione all'insegnamento della tecnica di esecuzione degli esercizi per lo sviluppo dei muscoli addominali e all'apprendimento delle giuste tecniche per sollevare e spostare gli oggetti, sia leggeri che pesanti. Veniva, inoltre, sottolineata l'importanza della pratica di una corretta e regolare attività fisica per prevenire episodi acuti o per evitare la loro cronicizzazione.
Successivamente la Back School si diffonde in Danimarca, dove il programma didattico comprendeva, oltre ad una parte teorica simile alla scuola svedese, anche una fase pratica, con esercizi aerobici, di potenziamento con i pesi, stretching ed un intervento psicoterapico.
È poi la volta della scuola canadese, avviata da Hall nel 1974, che mette in evidenza il ruolo della componente emozionale e psicologica nell'insorgenza della lombalgia, così che nei suoi corsi, costituiti da quattro lezioni settimanali della durata di novanta minuti ciascuna, in gruppi da quindici a venti persone, viene lasciato ampio spazio anche ad esercizi di rilassamento psicomotorio. Nel 1976 viene istituita da Matmiller la scuola americana a San Francisco i cui corsi prevedevano tre lezioni a settimana, della durata di novanta minuti ciascuna, per gruppi di quattro persone; un numero così ridotto di partecipanti a ciascun corso dà grande enfasi all'individualizzazione nell'approccio con il paziente.
Il programma didattico contemplava l'insegnamento di esercizi di rinforzo isometrico muscolare e di meccanismi protettivi del rachide, quali la retroversione del bacino e la flessione delle ginocchia; veniva poi data molta importanza a suggerimenti personalizzati di tipo ergonomico, da poter attuare sia durante l'attività lavorativa che a casa.
La Back School si sviluppa in seguito anche in Olanda, dove prevedeva un programma integrato di educazione al movimento del rachide, ginnastica, dieta, riduzione dello stress e rilassamento. In Gran Bretagna viene proposta una Back School integrata in un programma di esercizi di rinforzo e mobilizzazione per quattro settimane, mentre in Israele si adotta un programma di rinforzo muscolare del tronco, condotto per tre mesi a frequenza bisettimanale. La Back School, nella sua accezione più generica, trova terreno fertile anche in NeoZelanda, grazie a Robin McKenzie, fautore dell'omonimo metodo.
Nel 1978 viene istituita una "Scuola della schiena" anche in Francia, la cui programmazione, strutturata in dieci incontri, era molto simile a quella svedese; l'unica novità era rappresentata da una classificazione della lombalgia del paziente che consentiva di valutare il suo stato fisico e conseguentemente gli esercizi a lui più adatti.
La Back School giunge infine anche in Italia, dove fondamentale è stato il contributo di Benedetto Toso a Milano.
Oggi esistono migliaia di Back School, ognuna con caratteristiche proprie dipendentemente dalle necessità di ciascun medico, terapista, insegnante; tutte però fanno dell'educazione il loro punto di forza.