Numerosi studi confermano e dimostrano i benefici dell’attività fisica, e il suo ruolo preventivo nei confronti delle principali patologie tipiche
correlabili all’avanzare dell’età.
Alcuni studi su soggetti adulti sani sottoposti a diversi programmi di attività fisica, attestano come l’aumento di VO2max sia direttamente
connesso a frequenza, intensità e durata dell’allenamento, oltre che alle caratteristiche genetiche del soggetto.
Molti autori (Howley e Don Franks, 1997) consigliano un’intensità di allenamento con una soglia compresa tra 55-80/85% della FCmax soprattutto nei
soggetti poco allenati, negli anziani e in genere nei soggetti con stile di vita a rischio. La durata di ogni attività deve essere compresa tra i
20 e i 60 minuti. L’aumento di VO2max si verifica con l’incremento della frequenza delle sedute fino a raggiungere un punto limite al
di sopra di 3 volte a settimana. Gli effetti dell’allenamento aerobico condotto secondo le raccomandazioni dell’ACSM (American College
of Sport Medicine) sono i seguenti:
L’esercizio aerobico è consigliato per diabete, ipertensione, obesità, osteoporosi (esercizio antigravitario), artrosi (esercizio in scarico). Riguardo al mantenimento degli effetti, si ha una perdita significativa dei benefici cardiovascolari già dopo due settimane dall’interruzione dell’attività e quasi completa dopo 10 settimane, con un ritorno ai livelli iniziali al massimo in 8 mesi.
Poiché, in condizioni fisiologiche, le sollecitazioni fisiche che la società pone o che l’individuo pone a se stesso, con l’età diventano sempre inferiori, si produce un peggioramento della capacità generale di prestazione fisica con un deficit di adattamento dell’organismo. La riduzione della capacità di prestazione fisica, nei periodi più avanzati della vita, spesso esprime più il modo di lavorare e di vivere in uno stato industriale moderno che leggi biologiche.
Bisogna evidenziare che le misure abituali, volte a risparmiare sforzi nelle persone anziane, non coincidono con le capacità di adattamento
dell’organismo dell’uomo anziano, anche se esse sono ridotte. Esercizi moderati, ma con intensità sufficiente, contribuiscono di certo ad un miglioramento
o ad una stabilizzazione della capacità psicofisica di prestazione.
I principi per la realizzazione di un allenamento adeguato per l’uomo anziano, caratterizzato da una riduzione della reattività e
capacità di adattamento, sono: