Stando in piedi, gambe leggermente divaricate, impugnare il bilanciere con un'apertura delle braccia simile alla larghezza delle spalle, palmi delle mani rivolti in avanti. Effettuare una flessione dell'avambraccio portando in alto il bilanciere. Nella fase successiva tornare al punto di partenza.
L'espirazione avviene nella fase concentrica dell'esercizio, quando il bilanciere tende a salire, l'inspirazione nella fase opposta.
L'impugnatura dovrà essere prossima alla larghezza delle spalle, con gli avambracci ben distesi lungo il corpo, al termine dell'escursione i gomiti saranno portati leggermente in avanti massimizzando la stimolazione del bicipite e l'intervento dei fasci anteriori del deltoide.
Oltre al bicipite brachiale, che in questo esercizio ha uno dei massimi impieghi, entrano fortemente in gioco alcuni muscoli dell'avambraccio (brachioradiale).
Lo spostamento del baricentro, soprattutto se si usano carichi elevati, può causare di riflesso movimenti inopportuni a carico della colonna vertebrale. Lo stesso accade usando un peso superiore alle proprie capacità.
La fase negativa dell'esercizio è fondamentale quanto quella concentrica, porre pertanto attenzione alla velocità di rilascio del bilanciere. È uno degli esercizi più comuni per le braccia ma anche fra quelli che possono far sorgere problemi all'articolazione del gomito.
Con le braccia in posizione estesa infatti e con la classica impugnatura supina, a causa di un bilanciere dritto si ha una supinazione forzata che provoca una marcata tensione sia a carico del tendine del bicipite che dei muscoli epitrocleari. Questa modalità esecutiva, comune anche alle classiche trazioni alla sbarra può frequentemente portare a fenomeni come l'epitrocleite, quando addirittura non proceda verso situazioni più gravi.
La situazione risulta capovolta, ma non diminuisce la gravità, se l'esercizio viene svolto in presa inversa o prona. In questo caso si subisce una condizione di pronazione forzata al termine della fase concentrica e può portare (oltre a processi degenerativi a carico delle strutture tendinee e interessamento delle strutture nervose) ad una epicondilite, la cui manifestazione dolorosa non è meno importante di una epitrocleite.
Le condizioni di stress articolare sopra descritte hanno naturalmente un certo margine di soggettività connesso alle caratteristiche individuali del soggetto. In particolare alcuni individui (soprattutto di sesso femminile) presentano l'angolo del gomito molto marcato, definito valgo e individuabile dalla posizione anatomica con braccia distese lungo il corpo e palmo delle mani rivolto in avanti.
Un angolo fra avambraccio e braccio particolarmente evidente sul versante esterno del corpo segnala un soggetto maggiormente predisposto a subire quanto descritto. In ogni caso è da segnalare che li dove i problemi non dovessero sorgere a carico del gomito, potrebbero presentarsi a livello del polso.
Per queste ragioni, soprattutto li dove dovesse manifestarsi una sintomatologia dolorosa a carico del gomito, sarebbe opportuno preferire il bilanciere angolare al bilanciere dritto, non solo per l'esecuzione del curl in piedi ma anche per il curl alla panca Scott e in genere individuando delle varianti negli esercizi che ricalcano questo genere di movimento.
Il curl in piedi con bilanciere attiva principalmente il bicipite brachiale, con coinvolgimento del brachiale e del brachioradiale. La posizione eretta stimola anche i muscoli stabilizzatori del core e del tronco.
L'esecuzione corretta prevede una flessione pura dell'avambraccio sul braccio, evitando l’oscillazione del busto. È importante mantenere le braccia ferme e il gomito stabile per concentrare il lavoro sul bicipite.
Compensazioni con il busto, slanci e movimenti rapidi sono errori da evitare. Una tecnica pulita e un controllo del carico sono fondamentali per ottenere benefici muscolari reali.
Il curl in piedi con bilanciere è uno degli esercizi fondamentali per lo sviluppo dei bicipiti, favorendo l’attivazione del bicipite brachiale e dei muscoli sinergici. L’articolo analizza la tecnica corretta, gli accorgimenti posturali e gli errori esecutivi da evitare per massimizzare l’efficacia dell’allenamento e prevenire infortuni.