Prima di valutare le dinamiche proprie di un gruppo da un punto di vista psico-sociologico, prima di affrontare come anche il concetto stesso di gruppo, applicato all'ambito delle attività motorie, si sia evoluto verso forme nuove, sarebbe interessante chiedersi se qualcuno ha mai valutato i vantaggi sul piano dei benefici organici che derivano dalla pratica di attività motorie in compagnia piuttosto che in modo individuale.
Ebbene, da uno studio condotto presso l'Institute of Cognitive and Evolutionary Anthropology dell'Università di Oxford, sembrerebbe che i vantaggi di un'attività di gruppo non siano solo di natura sociale.
Per affermarlo è stato misurato il rilascio di endorfine al termine di un'attività fisica, sia da parte di alcuni atleti sottoposti ad attività di gruppo, che da parte di altri atleti messi in condizione di lavorare in modo individuale, naturalmente con pari grado di intensità di lavoro somministrato.
La chiara conclusione è che un lavoro di gruppo permette di sollecitare in modo più intenso le strutture organiche o di poterlo fare per periodi di tempo maggiori, con le ovvie conseguenze sotto il profilo della performance. L'attività di gruppo quindi anche come strumento per ottimizzare il proprio grado di benessere ed efficienza.
Ovviamente lo studio dei gruppi ci permette di osservare altri tipi di dinamiche, utili per meglio comprendere in che modo, un trainer, debba condurre al meglio le attività previste.
Cos'è dunque un gruppo e da cosa è caratterizzato?
Per dirla con le parole di Kurt Lewin(1) un gruppo
"è qualcosa di più o per meglio dire, qualcosa di diverso dalla somma dei suoi membri: ha una struttura propria, fini peculiari e relazioni particolari con altri gruppi […] un cambiamento di stato di una sua parte o frazione qualsiasi, interessa lo stato di tutte le altre […] questo dipende tra gli altri fattori, dall'ampiezza, dall'organizzazione e dalla coesione del gruppo."
Il gruppo quindi come organismo a se stante, capace di reagire omogeneamente alle variazioni e di interagire con altri gruppi. Non appaia questa analisi come astratta e puramente didattica. Chiunque si sia trovato a gestire delle classi di allievi impegnate in attività di gruppo, che siano classi di acquagym, di ginnastica aerobica, di spinning, ecc., avrà saggiato in prima persona come gli assidui frequentatori di una classe costituiscano un gruppo che va oltre il semplice occupare il proprio tempo in attività e tempi affini agli altri partecipanti.
Si sarà constatato come, essere parte di un gruppo, possa far emergere condizioni di rivalità rispetto ad altri gruppi, magari guidati da trainer differenti. Esiste quindi un certo numero di persone, più o meno ampio, che crea la parte stabile del gruppo, il core attorno al quale gravitano anche altri soggetti. La situazione diviene ancor più evidente se ci si sposta a considerare i gruppi intesi come appartenenti ad una medesima squadra, o se ci si relaziona con soggetti particolarmente giovani, per i quali identificarsi con un gruppo, sentirsi parte integrante di esso, omologarsi alle sue dinamiche, diviene un elemento essenziale del processo stesso di crescita.
All'interno di ciascun gruppo è poi possibile individuare le caratteristiche proprie di ogni componente, riconoscerne il ruolo sociale all'interno del gruppo medesimo.
A tal proposito notiamo la figura del leader, dei gregari e degli individualisti(2) ed è possibile anche analizzare le diverse varianti per ciascuno di essi:
Nei moderni centri fitness il concetto di gruppo si estende e si evolve, si assiste al passaggio dal gruppo alla community, all'interno della quale il concetto di appartenenza è ancor più radicato così come il desiderio di condividere delle esperienze. Ecco che la palla torna nelle mani del trainer e dei gestori di un complesso sportivo, ai quali non si chiede di fornire gli strumenti per intrattenere i fruitori, ma di creare le condizioni idonee al loro coinvolgimento, creando le premesse per amalgamare i vari componenti di un gruppo ma anche i diversi gruppi, puntando alla nascita di una community.
Maggiore rilascio di endorfine che porta a una ridotta percezione della fatica e a una predisposizione a intensificare l'allenamento.
Le interazioni psico-sociologiche all'interno del gruppo possono migliorare la coesione e, di conseguenza, le prestazioni individuali e collettive.
Una forte coesione tra i membri del gruppo favorisce un ambiente motivante, aumentando l'impegno e la costanza nell'allenamento.
L'articolo analizza come le dinamiche di gruppo influenzino le attività motorie, evidenziando che l'esercizio collettivo porta a un maggiore rilascio di endorfine, riducendo la percezione della fatica. Si esplorano le interazioni psico-sociologiche che migliorano la coesione del gruppo e, di conseguenza, la performance sportiva. Viene sottolineata l'importanza dell'allenamento di gruppo per ottimizzare i benefici fisiologici e il benessere complessivo dei partecipanti.