L'importanza della giusta motivazione

Di Luigi Salinaro

Analisi della causa principale dello scarso rendimento in palestra e il conseguente abbandono della pratica dell'attività motorio–sportiva: la poca motivazione

La motivazione riveste un ruolo cruciale in ogni cosa che noi facciamo e lo sport non fa eccezione. Il nostro cervello lavora per obiettivi: se non siamo motivati non possiamo definire un obiettivo, quindi non possiamo visualizzarlo e ovviamente raggiungerlo. L'assenza di risultati dunque è una diretta conseguenza della mancanza di motivazione.

Ci si iscrive in palestra perché si ha un obiettivo: essere più magri, più forti, più voluminosi, generare invidia, ingelosire un ex, arrivare a indossare quegli abiti che ci piacciono tanto ma inadatti al nostro fisico…

Ma fino a che punto questi obiettivi soddisfano pienamente il nostro modo di essere?. Ci siamo mai posti questa domanda? Fino a che punto sollevare 100kg su panca piana ci dà soddisfazione?

Se questo obiettivo corrisponde al nostro più intimo sentire allora continueremo ad allenarci come abbiamo sempre fatto, anzi di più, fino a raggiungere l'obiettivo e a superarlo.
La motivazione di spostare più peso, in questo caso, è sufficiente, poiché predispone tutti i nostri sistemi per raggiungere lo scopo e ci fornisce, come avviene quando la motivazione è reale, la giusta “spinta emozionale”, senza la quale i nostri progressi andrebbero molto a rilento o sarebbero del tutto assenti.

Il problema nasce quando l'obiettivo non è realmente sentito o non riusciamo a capire i nostri reali bisogni e iniziamo il nostro percorso in maniera errata.
In questo caso è complesso ottenere dei risultati, poiché il giusto “imprinting motorio” viene dato anche dalle emozioni che si hanno durante le sedute di allenamento: sedute vuote con la mente altrove danno risultati vuoti, poiché la nostra mente per fissare al meglio i nuovi gesti motori ha bisogno di “sentire” attraverso il corpo. Il movimento va vissuto non subito.

D'altra parte basti pensare che ci muoviamo continuamente, ma ciò spesso non è sufficiente a garantire il benessere psicofisico. I motivi sono due: da un lato l'abitudine a compiere determinati gesti (ad esempio quando si compie un lavoro manuale o si porta a passeggio il cane) e quindi nessuna sollecitazione tale da indurre un aggiustamento nel breve periodo e un adattamento dopo, ma ancora più importante è il fatto che i gesti sono automatizzati, vuoti, privi di qualsiasi emozione.

Non a caso il lavoro può diventare logorante mentre l'allenamento per il benessere ravviva l'organismo.

Durante le sedute di allenamento è necessario percepire il proprio corpo, avere piena consapevolezza di quello che si fa, cercare di sviluppare “un'intelligenza corporea” di alto livello.

Ecco perché la prima cosa che dovrebbe chiedervi un professionista del movimento è perché avete scelto quel percorso motorio, perché volete frequentare una palestra, perché volete nuotare… gli obiettivi devono essere motivati e sentiti, poiché faranno parte del vostro “percorso motorio”, saranno le “località” che raggiungerete durante il vostro “viaggio motorio”, e se durante il viaggio deciderete di cambiare rotta non importa, state comunque viaggiando e cosa più importante vi state godendo il viaggio.

Quello che sto cercando di dire è che la motivazione, seppure in un primo momento può essere frivola, man mano deve sempre di più consolidarsi, fino a quando lo sport diventi parte integrante della nostra vita, il nostro modo di essere e di fare: solo così i risultati saranno autentici e duraturi.

La motivazione è un fattore fondamentale! È il fattore che ci permette di distinguere la strada del successo da quella dell'insuccesso, indipendentemente se raggiungo o meno la meta.
Proprio così: non tutti, infatti siamo nati per avere un fisico da “urlo” o per essere degli atleti d'elite. Ma tutti abbiamo l'obbligo di migliorarci, per noi stessi prima di tutto e per chi ci sta accanto. La giusta “manutenzione” in questa splendida macchina che si chiama corpo passa anche dall' attività motoria e sportiva, che ci piaccia o no. Ecco perché il poi mi iscrivo in palestra, denota il primo indice di insuccesso del vostro anno di allenamento. Poiché state rimandando e statene certi, ci sarà sempre qualcosa di più importante da fare.

Cercate di ritagliarvi degli spazi settimanali in cui allenarvi in maniera intensa e programmata. Cercate di comprendere attraverso l'aiuto del vostro P.T. cosa realmente volete ottenere. Il primo passo è proprio questo: essere sinceri con se stessi.

Una volta motivati e decisi lasciatevi alle spalle tutto il resto, perché non potrete più fallire… accettate serenamente la sfida con voi stessi e il successo sarà garantito!

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