Preparazione Atletica e dintorni

Di Luigi Salinaro

Il giusto approccio dell’ atleta agli esercizi correttivi e compensativi

Carmelo Bosco, uno dei più grandi ricercatori in Fisiologia e Biomeccanica dello sport ha detto: 

“un’ allenamento senza valutazione è come un viaggio senza meta”. 

Eppure molto spesso si assiste alla prescrizione di esercizi fisici senza aver effettuato alcun tipo di esame motorio sul soggetto in questione. Non si da nessun peso al sapersi muovere, e/o all’analisi dei programmi motori di base. L’ unica cosa che sembra essere veramente importante è quella di aumentare i carichi di lavoro …. e di frequente si assiste ad una stasi fisica o peggio si va incontro a infortuni.

Premessa: non voglio pubblicizzare alcun metodo. Voglio semplicemente porre l’attenzione sull’ importanza della valutazione del movimento dell’ atleta. Poi se per fare questo si utilizza la metodica Functonal Movement System, posso esserne contento, poiché la ritengo estremamente valida.

Ma partiamo dall’ inizio.

Chiunque inizi una dieta, ad esempio, sa benissimo che deve effettuare degli esami per valutare il proprio stato attuale, dopodiché sulla base di tale risultati si viene indirizzati sullo stile di nutrizione più corretto. E nessuno obietta la prescrizione di tali esami, anzi guai se il nutrizionista non li richiedesse

Invece quando si inizia un’attività motoria una sparuta minoranza prescrive un esame di analisi del movimento, per verificare se esistono restrizioni, traumi o semplicemente programmi motori che non funzionano. Spesso si è convinti che richiedendo l’esame da uno specialista del movimento si può perdere il cliente, perché non si è ancora compreso che il futuro è la collaborazione tra le varie figure professionali, non si può fare tutto da soli, poiché la quantità di informazioni da padroneggiare è notevolmente elevata. Un tempo, forse, nel corso della propria vita era possibile conoscere tutta la scienza del momento, ma oggi non è così: pensare di poter conoscere tutto in maniera approfondita non è realizzabile, spesso non basta una vita intera per poter approfondire un solo argomento. 

Per questo non ci si può occupare contemporaneamente di preparazione atletica, rieducazione funzionale, nutrizione...

Occorre muoversi in team mettendo al centro il cliente/paziente al fine di creare un percorso formativo sano e duraturo in cui i risultati non si siano frutto del caso, ma di appurate scelte professionali fatte da specialisti del settore. Ma torniamo alla valutazione. 

La valutazione dei pattern di movimento può essere eseguita in vari modi e con vari metodi, scegliete voi quello che ritenete più opportuno, ma fatelo.

Nello specifico userò la metodica che utilizzo io: il Functonal Movement System o FMS, ma solo per dare una breve indicazione.

L’ FMS è una batteria di test composta da sette esercizi. Questi esercizi mirano a mettere in evidenza le capacità di controllo del movimento da parte dell’atleta e ad individuare deficit di mobilità e stabilità. Secondo gli autori del metodo FMS (Gray CooK e Lee Burton) , per muoversi correttamente, bisogna avere una buona gestione dei pattern di stabilità e mobilità, che assicurano un buon controllo del movimento e sono il requisito fondamentale per effettuare un movimento nel modo più efficiente ed economico possibile, se preferite coordinato. Su questa base possiamo far poggiare le capacità di resistenza, forza e velocità, (Performance).

Per maggiori informazioni vi segnalo il seguente articolo: Sette movimenti del FMS

Non mi soffermo oltre per quanto riguarda la metodica utilizzata, poiché lo scopo di questo articolo è quello di consigliarvi un approccio sul come eseguire gli esercizi correttivi che vengono fuori dallo screening e come inserire nei vostri allenamenti questa specifica categoria di esercizi. 

Quando si parla di esercizi correttivi ci si riferisce a quegli esercizi che devono essere eseguiti al fine di migliorare delle skills carenti.
L'FMS ha il triplice scopo di correggere mantenere e potenziare

Oggi ci occuperemo della parte più complessa poiché occorre tempo, pazienza e tanta perseveranza: la correzione.
Non a caso in questa breve riflessione metto a confronto la storia di Orfeo e Euridice con quella degli esercizi correttivi. Così come nel mito Orfeo girandosi all' ultimo vanificò tutto il lavoro fatto perdendo per sempre la sua amata Euridice, anche chi lavora con i correttivi potrebbe mollare tutto un attimo prima di vedere il traguardo.

Gli esercizi correttivi hanno ridotto potere allenante, lavorano su basse ripetizioni (da 1 a 8, qualche volta 12) e poche serie (generalmente 2-3), poiché bisogna lavorare sulla qualità, riprogrammare il sistema nervoso e permettere alle strutture di riorganizzarsi alle nuove richieste. 

Un lavoro lungo, se vogliamo, di cui vedremo i risultati dopo un po' di tempo. Questo lavoro va ripetuto giornalmente o anche più volte al giorno, come un farmaco. Il tutto può diventare, senza la giusta motivazione, estremamente "pesante" così ci si arrende e solo quando ci si ferma ci si rende conto di quanto si era guadagnato, ma a quel punto è tardi poiché bisogna ripartire quasi dall'inizio. 

Questo succede perché nei correttivi si lavora su due fronti: quello strutturale e quello nervoso. Dal punto di vista nervoso dobbiamo lavorare creando la giusta coordinazione tra i vari muscoli, ma anche acquisire sicurezza su nuovi range di movimento che probabilmente non abbiamo mai esplorato. E poi bisogna dare il tempo alle strutture di adattarsi ad una nuova mobilità e ad una nuova stabilità.

Naturalmente non si può solo lavorate sui correttivi, almeno per 2 ragioni:

  1. Il potere allenante è ridotto.
  2. L'azione correttiva avviene senza sovraccarichi (o minimi, spesso si utilizzano gli elastici) e con movimenti controllati.

Quindi è facile comprendere come i correttivi da soli non bastano, perché bisogna provvedere a trasferire il pattern corretto all' interno del movimento atletico o dell' esercizio con sovraccarichi. Questa è la parte più difficile! La sfida è riuscire ad ottenere un movimento quanto più corretto possibile ad alta velocità o con sovraccarichi importanti. Ecco perché di pari passo ai correttivi bisogna inserire un corretto programma di sviluppo atletico. Mi piace pensare ai correttivi come a dei movimenti che preparino la strada a movimenti più complessi, quindi un intervento più a livello del sistema nervoso che strutturale …

Per fare questo dobbiamo essere presenti e consapevoli durante l'esercizio, quasi fino a sentire ogni singolo muscolo contrarsi o rilassarsi poche ripetizioni, ma con massima attivazione nervosa.

L’ esercizio correttivo e/o compensativo vuole portarvi a colmare una lacuna in maniera graduale e costante, con lo scopo di far rientrare nella vostra routine dei pattern di movimento che si erano persi o correggerne altri difettosi.

L'FMS o qualsiasi approccio simile, vuole accrescere le vostre capacità. È come se avessimo a disposizione una serie di contenitori, ad ognuno dei quali è associato una capacità motoria. Scopo dell' FMS è aumentare il volume del contenitore al fine di migliorare la nostra performance.

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