Cattivi atteggiamenti posturali a scuola

Di Fabio Marino

Banchi e sedie favoriscono atteggiamenti posturali sbagliati. Purtroppo al giorno d'oggi la staticità scolastica non ha un'adeguata compensazione, e quindi diventa sempre più importante il ruolo dell'educazione motoria fin dai primi anni #postura

Mancano ormai pochissimi giorni all'inizio della scuola e tantissimi studenti si preparano a togliere la polvere dai libri per rimetterli dentro lo zaino.

Dopo un'estate trascorsa nella migliore delle ipotesi fra mare, piscina e giochi estivi, più realisticamente con tablet, cellulari e pc, i più giovani torneranno a trascorrere le fatidiche 5-6 ore scolastiche seduti sui banchi e i più volenterosi un altro paio di ore a casa per fare i compiti.

In una generazione dilaniata da mal di schiena e obesità1, la scuola può rappresentare un ulteriore input al predisporsi di cattivi atteggiamenti posturali.

Oltre al peso eccessivo dello zainetto scolastico (di cui abbiamo scritto dettagliatamente in un precedente articolo  Inizia la scuola ma occhio agli zainetti), a rendere concreto questo rischio è soprattutto la sedentarietà e l'assunzione prolungata di posture statiche che nel tempo possono condurre a quadri patologici riconoscibili.

A tal proposito Descovich ha definito il banco di scuola come "lo stampo dei paramorfismi". La scuola attuale è troppo spesso concentrata sullo sviluppo cognitivo del bambino e poco su quello corporeo. Le ore dedicate all' educazione motoria raggiungono un numero irrisorio durante l'anno.

Lo stesso discorso vale per quanto riguarda l'attenzione dedicata all'arredo scolastico. In quasi tutte le classi i banchi e le sedie hanno la stessa dimensione, non si presta minimamente attenzione al fatto che all'interno della stessa aula possano coesistere alunni con stature e peso molto diversi.

Molti pensano che la posizione seduta sia anche una posizione di riposo, in realtà stare seduti implica dei carichi sulla colonna e sui dischi intervertebrali superiori rispetto a quando si sta in piedi. Oltretutto quando ci sediamo non sempre lo facciamo nella maniera corretta. Come detto l'assunzione prolungata di posture statiche non idonee, soprattutto nei bambini, è la prima causa della comparsa di cattivi atteggiamenti posturali e successivamente di dolori e fastidi alla schiena.

Una sedia troppo alta provoca una compressione sulla parte inferiore della coscia, tale da poter determinare un rallentamento della circolazione. La pianta del piede, non poggiando in maniera corretta, determina un'insufficiente stabilità corporea ed obbliga i muscoli posturali ad uno sforzo extra.

Una sedia troppo bassa obbliga lo studente o ad estendere le gambe, anche in questo caso il piede non poggerà al suolo e generalmente il bacino scivolerà in avanti determinando l'inversione del tratto lombare ed il mancato appoggio allo schienale, oppure a fletterle eccessivamente, i piedi si troveranno sotto la sedia e la schiena non poggerà bene allo schienale.

L'altezza ideale della sedia dovrebbe corrispondere in piedi all'incirca all'altezza del ginocchio o del cavo popliteo posteriormente.

Lo schienale dovrebbe essere continuo e convesso all'interno in corrispondenza del tratto lombare, questo per rispettare la curvatura fisiologica della colonna e promuoverne un suo corretto sviluppo. Nelle scuole, invece, gli schienali sono quasi sempre concavi all'interno e sprovvisti di un supporto per il tratto lombare, che di conseguenza tende all' inversione ed impedisce il mantenimento di una posizione eretta.

In linea generale la sedia dovrebbe essere di dimensioni tali da permettere al bacino, alle ginocchia e alle caviglie di formare angoli di 90 gradi.

In egual misura i banchi dovrebbero potersi adattare alle caratteristiche fisiche dello studente. Un banco eccessivamente alto obbliga l'alunno, durante la scrittura, ad alzare il bacino dalla sedia con conseguente iperestensione del tratto dorso-lombare e avanzamento del baricentro corporeo. I muscoli paravertebrali saranno eccessivamente sollecitati e aumenteranno di tono con possibili situazioni di rigidità.

Un banco troppo basso costringe lo studente ad una flessione continua della colonna, in particolare del tratto cervico-dorsale, con conseguente appiattimento del tratto lombare e sofferenza muscolare.

L'altezza ideale del banco dovrebbe essere tale da permettere il corretto appoggio degli avambracci con gomito flesso a 90°. Si dovrebbe permettere inoltre l'inclinazione del piano del banco da 5° a 30° in modo da non dover sollecitare eccessivamente la colonna nella lettura o scrittura.

Sotto il banco dovrebbe esserci abbastanza spazio per permettere il libero movimento delle gambe.

L'utilizzo di banchi e sedie non adatti alle caratteristiche fisiche del bambino lo obbligano a sforzi prolungati durante l'intera giornata scolastica, tali da determinare una condizione di sofferenza delle sue strutture di sostegno. Osservando i bambini seduti in aula si nota come spesso assumano posizioni di completo accovacciamento sul banco. In questa condizione la fisiologica curvatura della lordosi lombare è annullata se non addirittura invertita, i dischi intervertebrali sono le strutture più sollecitate.

In molti potranno pensare che il ragionamento fatto fin qui possa essere esagerato, del resto banchi e sedie scolastiche erano uguali anche nelle generazioni passate. Ciò che muta profondamente rispetto al passato è però il tempo trascorso dai giovani fuori dalle mura scolastiche, la quasi totalità davanti a un televisore, a un pc o a un videogame; cosicché la staticità scolastica non viene più compensata da un'adeguata attività fisica extrascolastica.

E dire che Le nuove direttive del CEN (Comitato di standardizzazione della Comunità Europea) che l'UNI ha pubblicato di recente in Italia come norme UNI EN 1729, stabiliscono una serie di adeguamenti dell'arredamento scolastico, secondo i più recenti dati antropometrici della popolazione scolastica europea, tali da favorire l'adozione di una corretta postura da parte degli studenti stessi.

Gli arredi scolastici a norma dovrebbero prevedere ad esempio banchi e sedie regolabili in altezza secondo le caratteristiche fisiche dello studente. Norme che ovviamente in Italia vengono del tutto ignorate.

Ciò che preme sottolineare è che l'età scolare rappresenta un momento fondamentale nel processo di formazione psico-corporea. In questa età si formeranno gli schemi motori che accompagneranno il bambino fino all'età adulta.

È quindi in questa fase della crescita così importante che è necessaria un'educazione corporea e al movimento che consenta al bambino un utilizzo corretto del proprio corpo. Questa è la prerogativa fondamentale per mantenere in salute l'apparato muscolo-scheletrico in generale e la schiena in particolare anche nell'età adulta. Allo stesso tempo un atteggiamento viziato del bambino corretto per tempo permetterà di interrompere quel circolo vizioso che altrimenti porterà inevitabilmente a cattivi atteggiamenti posturali, limitazioni articolari e dolori da adulto.

Se l'andamento generale è quello che porta bambini e ragazzi sempre più ad essere spettatori passivi di marchingegni elettronici, la scuola quale istituto educativo per eccellenza dovrebbe proporre al suo interno strategie concrete di promozione dell'attività fisica.

L'evidenza dimostra come oggi queste prerogative non siano facilmente applicabili. Agli insegnanti, ma anche a genitori e istruttori, mancano quelle conoscenze fondamentali di ergonomia e di conoscenza del corpo e del suo sviluppo tali da mettere in pratica quanto delineato. Si rende necessario lo sviluppo di programmi di educazione corporea e posturale nelle scuole da affidare a persone realmente competenti e preparate. In considerazione di quanto detto l'attività motoria non può più essere l'ultima ruota del carro all'interno delle mura scolastiche.

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