Psicologia e neuroscienze dello sport448

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Caratteristiche anatomiche, fisiologiche e psicologiche della Sindrome di Down, definita come una patologia determinata da un’alterazione genetica associata ad un ritardo mentale.

Attività motoria nella disabilità

Programmare un’attività motoria per soggetti disabili significa “adattare” le unità didattiche a situazioni disomogenee e talvolta imprevedibili.

Disabilità intellettiva

Il termine disabilità sta ad indicare una restrizione di attività e una limitazione di partecipazione. Nel caso di quella intellettiva si presenta un quadro d’insufficienza mentale, con disturbi di codificazione e/o decodificazione e con disturbi motori centrali conclamati e non.

Educazione e strategie per la prevenzione dell’obesità infantile

Tra le raccomandazioni primarie per la prevenzione all’obesità infantile vi è l’attività fisica. La regolare pratica di esercizio fisico durante l’età evolutiva produce una serie di effetti positivi sulla salute, oltre a quelli sul peso e sulla massa adiposa.

I benefici dell’attività ludico-motoria nei bambini con patologie oncoematologiche - Parte 2

Un’attività ludico-motoria svolta con un esperto ha maggiori benefici rispetto ad una di gioco in movimento con la console XBox360 e ancorpiù rispetto all’usuale permanenza sedentaria in sala d’attesa.

Educazione alimentare nell’obesità infantile

Considerando che un’alimentazione sana non deve solo rispettare le necessità qualitative e quantitative dell’organismo, ma deve armonizzarsi con la sfera psicologica e di relazione dell’individuo, la finalità dell’educazione alimentare si persegue con il raggiungimento di alcuni obiettivi significativi per la salute e il benessere del bambino.

I benefici dell’attività ludico-motoria nei bambini con patologie oncoematologiche

Un’attività ludico-motoria svolta con un esperto ha maggiori benefici rispetto ad una di gioco in movimento con la console XBox360 e ancor più rispetto all’usuale permanenza sedentaria in sala d’attesa.

Quale “stile” nell’obesità

In presenza di obesità infantile diventa fondamentale riconoscere la terapia da seguire e in particolar modo individuare lo stile di vita da seguire.

L’attività fisica e ludica in oncologia pediatrica

Il gioco e l’attività fisica sono due attività fondamentali per il benessere e la crescita nell’età evolutiva. Nei bambini malati di tumore è stato dimostrato che l’attività fisica è sicura e può avere innumerevoli benefici, come ad esempio migliorare l’efficienza cardiocircolatoria e muscoloscheletrica, la resistenza alla fatica e la qualità di vita.

La cura del bambino obeso

Il trattamento dell’obesità richiede un approccio multicentricoche coinvolge numerosi esperti ad alto grado di specializzazione con competenze che si integrano (nutrizionali – internistiche - metaboliche - strategie cognitivo- comportamentali)

Tumori infantili e attività fisica

L'attività fisica giova anche ai bambini malati oncologici, ecco perché l' American Cancer Society (ACS) e il Children Oncology Group (COG) hanno stilato delle linee guida per il mantenimento di uno stile di vita attivo

Le problematiche dell’obesità infantile

La familiarità nell’obesità infantile è abbastanza comune, infatti basterebbe guardare i genitori per intuire la loro influenza e “causa” su tale patologia del bambino. Questa, insieme ad altri aspetti rilevanti, rientra nelle problematiche di quella che viene definita “epidemia”.

Il gioco nei linguaggi non verbali

Nel gioco vengono utilizzati anche strumenti non verbali in grado di trasmettere un messaggio. Ci si aiuta con i gesti, con il tono della voce, con la mimica facciale e con l’espressività corporea. In un contesto ricreativo e di animazione, quindi, il gioco viene utilizzato proprio per conoscersi e per stimolare la creatività di ognuno.

Dalla comunicazione verbale alla comunicazione non verbale

La comunicazione prevede l’utilizzo di linguaggi adattabili a varie situazioni. Infatti riconosciamo l’importanza del linguaggio verbale e del linguaggio non verbale; essi consentono al bambino di esprimersi, di dare libero sfogo ai propri pensieri e alle proprie idee. L’esperienza ludica come comunicazione rappresenta un’occasione di scambio linguistico e di interazione con i coetanei.

Educare attraverso il gioco

Il gioco, in tutte le sue forme simboliche, drammatiche, individuali, costruttive, scientifiche, assume un valore educativo determinante nel processo di sviluppo della persona, dall’infanzia all’età adulta

Apprendimento motorio e gioco

L’attività ludica ha un ruolo fondamentale all’interno del processo di apprendimento del bambino (nello specifico di apprendimento motorio), con uno sguardo rivolto all’aspetto socio culturale e al suo utilizzo come strumento didattico.

“Osservazione e imitazione” o “frammentazione e descrizione”? Proposte d’insegnamento

Come spesso accade in tante situazioni “nulla è assoluto e tutto è relativo”. Anche per la scelta del metodo di insegnamento si è dimostrato che tutto può dipendere da diversi elementi e dalle differenti situazioni che si presentano.

Le teorie del gioco

Le teorie del gioco hanno contribuito a considerare l’attività ludica un importante fattore di sviluppo. Il gioco permette al bambino di sperimentare prima e consolidare poi nuove competenze sia cognitive sia socio affettive.

Neuroni specchio e prestazione sportiva

L’arte del “saper fare” ha permesso di approfondire aspetti fisiologici che spiegassero il perché di determinati comportamenti o azioni motorie.

Le fasi sensibili della motricità e i metodi di insegnamento

Esistono periodi favorevoli di allenabilità per un individuo, ragion per cui è fondamentale conoscerli per migliorare e perfezionare le proprie capacità. Tutto attraverso specifici metodi di insegnamento.

Dalla storia del gioco alla sua trasversalità

Cos’è il gioco e che valore ha per il bambino? Origini del gioco ed evoluzione della sua funzione. Il gioco come strumento educativo. Parole chiave: gioco, bambino

Neuroni specchio: storia e dibattito

Il cervello ha affascinato l’uomo fin dall’antichità. Una delle scoperte più importanti risalenti al “decennio del cervello” è quella dei neuroni specchio, che hanno la caratteristica di attivarsi non solo mentre compiamo un’azione, ma anche durante l’osservazione della stessa.

Sistema mirror ed apprendimento per imitazione

Dalla scoperta dei neuroni mirror al loro ruolo nell’apprendimento motorio. Evidenze scientifiche e ipotesi

L'apprendimento motorio

Ruolo dei neuroni specchio nell'apprendimento motorio. Il Sistema fronto-parietale e il sistema limbico

Sviluppo delle emozioni nel bambino

Analisi delle teorie sullo sviluppo emotivo: la teoria differenziale, della differenziazione, componenziale e la teoria funzionalista

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Da Itard a Bollea, l'evoluzione dell'approccio pedagogico nell'educazione del bambino disabile fino alla nascita della neuropsichiatria infantile

Sport come crescita psicologica

Lo sport ha una valenza terapeutica. Anche per il disabile è un modo per incrementare autoaffermazione e autostima

Quoziente Intellettivo e Quoziente Emotivo

Partendo dai 7 tipi di intelligenza di Gardner è facilmente comprensibile che la misurazione del QI sia insufficiente a racchiudere il concetto di intelligenza, che deve essere declinato in maniera più articolata

Il ruolo del Comitato Italiano Paralimpico

Il CIP ha un ruolo di eccezionale importanza nella promozione dello sport tra i disabili, sia esso amatoriale che di livello paralimpico

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I 5 principi fondamentali del cooperative learning: interdipendenza positiva, interazione promozionale, competenze sociali, responsabilità individuale, monitoring e processing

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Cos'è il cooperative learning e quali ne sono i fondamenti. Le diverse correnti di applicazione e ricerca: Learning Together, Student Team Learning, Structural Approach, Group Investigation, Complex Instruction, Collaborative Approach

Dai giochi di Stoke Mendeville ai Giochi paraolimpici

Sir Ludwig Guttmann è stato il pioniere dell'inserimento dei disabili in un contesto sportivo competitivo, con la nascita dei giochi di Stoke Mendeville. Sono del 1960 le prime Paralimpiadi, a Roma, anche grazie all'attività del professor Antonio Manlio

La comunicazione non verbale

Definizione di comunicazione La differenza tra la comunicazione verbale e la comunicazione non verbale e la loro complementarietà e interconnessione

L'importanza dello sport per persone disabili

Lo sport non è utile solo in campo riabilitativo. Le persone affatte da disabilità possono trarre un grande giovamento dalla pratica sportiva, in particolar modo per la portata educativa e la realizzazione di sé

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Per far funzionare al meglio la nostra mente è necessario che funzionino contemporaneamento l'intelligenza razionale e quella emotiva. Non esiste dicotomia tra ragione e sentimento, mente e cuore

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L'ICF-CY è l'adattamento per bambini e adolescenti del modello di classificazione biopsicosociale ICF. ICF-CY è un framework rigoroso e fondamentale nell'operatività

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La classificazione ICF ha come riferimento il modello Bio-Psico-Sociale, superando la classificazione ICD che ha un'impostazione di tipo causale focalizzata sull'aspetto eziologico

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I neuroni specchio, scoperti dal team di Giacomo Rizzolati nel 1962, spiegano l'empatia ed il suo ruolo nei processi affettivi e di apprendimento. Ruolo dell'empatia nel comprendere la sfera emozionale degli altri

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Dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani c'è una lunga marcia verso la piena espressione dei diritti delle persone con disabilità. Le cifre della disabilità nel mondo e in Europa

Emozioni, i sistemi nervosi deputati

Il sistema limbico un complesso di strutture encefaliche che partecipano all'integrazione emotiva, istintiva, comportamentale e alla memoria. Il ruolo di amigdala, talamo, ipotalamo e ipofisi #emozioni