La prima fase dell'esistenza di un individuo è sicuramente la più delicata. La costruzione del corpo, e non solo, parte proprio dall'infanzia e rivestono un ruolo fondamentale il come e cosa si fa per i primi anni della vita. Stratz (1904) suddivise l'accrescimento in periodi di turgor e di proceritas.
Per turgor si intende l'aumento ponderale con modificazioni soprattutto a livello muscolare e adiposo; col termine proceritas l'aumento della statura a livello scheletrico.
Nel particolare l'autore parla di:
Queste fasi subiscono cambiamenti in base al sesso, e sicuramente si può affermare che a distanza di un secolo qualcosa è cambiato, con spostamenti delle età indicate.
Ma comunque i riferimenti presi possono esserci di aiuto.
Alcuni momenti sono particolarmente delicati per l'insorgenza di possibili paramorfismi: in particolare i periodi che vanno dai 5 ai 7 anni e dagli 11 ai 17 anni (Tribastone, '85).
A nostro parere la crescita va sempre studiata come contesto multifattoriale; vanno presi in considerazione da una parte la componente genetica e dall'altra i fattori ambientali.
All'interno di questi ultimi collochiamo l'esperienza motoria.
A nostro parere l'educazione al movimento va iniziata precocemente.
Un lavoro di educazione motoria deve essere iniziato già nel bambino neonato attraverso specifiche stimolazioni propriocettive: lasciandolo libero di strisciare, andare in quadrupedia e, in fase di apprendimento della stazione eretta, lasciando i piedi senza calzature (Barigelli, 2006).
Dai due anni in poi va posta attenzione alle fasi di turgor e proceritas.
Dai 2 ai 4 anni si deve ancora lavorare a livello propriocettivo e si cominciano a sollecitare gli schemi motori di base (correre, saltare, arrampicarsi, ecc.).
Dai 5 ai 7 anni il lavoro ci si dedica agli schemi motori di base, curando la correttezza dei gesti soprattutto dal punto di vista posturale.
Nella fase successiva (8-11 anni) è fondamentale lavorare sulla coordinazione generale ed iniziare a lavorare su quella speciale.
La fase pre-puberale è fondamentale da un punto di vista preventivo, per l'insorgere di eventuali paramorfismi.
Si preferisce lavorare sia sulle capacità motorie (coordinative e condizionali) sia soprattutto sul trofismo per la prevenzione di tali possibili atteggiamenti errati (Beraldo S. et al., 2007).
Nella fase post-puberale si lavora sul condizionamento, sollecitando l'individuo da un punto di vista quantitativo.
Nella tabella di seguito sintetizziamo quanto detto.
Periodo | Attività motorie da preferire |
0-2 anni | STIMOLAZIONI PROPRIOCETTIVE |
2-4 anni Turgor primus | STIMOLAZIONI PROPRIOCETTIVE E SCHEMI MOTORI DI BASE |
5-7 anni Proceritas prima | SCHEMI MOTORI DI BASE E PREVENZIONE POSTURALE |
8-11 anni Turgor secundus | ESERCIZI COORDINATIVI GENERALI E INIZIO SPECIALIZZAZIONE SPORTIVA |
Prepuberale proceritas secunda | CAPACITÀ MOTORIE - TROFISMO MUSCOLARE PREVENTIVO |
Post-Puberale turgor tertius | CONDIZIONAMENTO MUSCOLARE |
Tabella stimolo motorio
Sarà compito quindi dell'insegnante di educazione fisica e degli allenatori sportivi prendere sempre in considerazione gli aspetti più appropriati all'età dell'individuo, per lavorare senza forzare le naturali tappe evolutive.