Una delle malattie mentali più comune è la depressione.
Questa patologia spesso viene sottodiagnosticata e frequentemente trattata in maniera non adeguata. La sintomatologia della depressione è molto complessa e si sviluppa su vari aspetti della psiche umana che interagiscono tra loro.
Si può comunque asserire che è caratterizzata da una serie di sensazioni negative quali tristezza, rallentamento mentale, mancanza di concentrazione e più in generale perdita di interesse per le attività abituali del soggetto.
Attualmente la terapia per questa particolare malattia prevede un approccio di tipo farmacologico mirato alla riduzione sintomatologia, che può essere integrato da uno psicologico indirizzato a risolvere aspetti della personalità, del comportamento e delle relazioni sociali.
Già da diversi anni si è scoperto che alla base della depressione ci sono alterazioni di carattere neurologico, infatti studi post-mortem su pazienti depressi hanno evidenziato alterazioni nell'espressione di neurotrofine in varie aree cerebrali [Duman et al 2000].
Le neurotrofine sono proteine coinvolte nella sopravvivenza, nella plasticità e nella neurogenesi delle cellule cerebrali, sostanzialmente mantengono vitali ed attivi i neuroni . A questa famiglia di proteine appartengono NGF (nerve growth factor), BDNF (brain derived neurotrophic factor), NT3 e NT4 (neurotrophins 3 e 4).
Studi condotti da vari gruppi di ricerca in diversi paesi hanno evidenziato che un periodo di alcune settimane di attività fisica sia di tipo aerobico che di tipo anaerobico hanno portato a un progressivo miglioramento dei sintomi in pazienti depressi [Legrand et al 2007], [Martinsen et al 1989].
In particolare Martinsen ha condotto uno studio in cui pazienti depressi sono stati suddivisi in due gruppi ed hanno eseguito un'ora di allenamento tre volte la settimana per 8 settimane, un gruppo ha svolto solo attività aerobica, mentre l'altro solo anaerobica; alla fine dello studio entrambi i gruppi hanno ottenuto un miglioramento significativo dei sintomi della depressione che vengono valutati attraverso specifiche scale di valori.
Queste ultime scoperte cambiano la precedente convinzione secondo la quale solo l'attività aerobica favoriva il recupero delle persone depresse. Martinsen ha inoltre verificato che i pazienti che continuano a fare attività fisica tendono ad avere minori sintomi e minori ricadure dei sedentari e considera l'esercizio fisico un nuovo approccio alla terapia di questa patologia.
Gli studi però non si sono limitati a questo: infatti, essendo già noto il legame tra depressione e neurotrofine, vari laboratori hanno valutato l'interazione tra l'attività fisica e le neurotrofine stesse. Pertanto i diversi studi condotti su ratti mostrano come l'attività fisica aumenti i livelli di espressione di BDNF nell'ippocampo [Russo-Neustad et al 1999].
Inoltre Radak con diversi esperimenti condotti su ratti, dimostra come non solo l'attività fisica aumenti la produzione di BDNF e NGF, ma che l'inattività ha l'effetto contrario e riduce l'espressione delle suddette neurotrofine [Radak et al 2006].
Alla luce di queste scoperte diversi ricercatori sono ormai convinti che l'attività fisica potrebbe diventare una possibile alternativa ai farmaci nella terapia della depressione, oppure un valido supporto ad essi per favorire la guarigione delle numerose persone affette da questa patologia [Blumenthal et al 1999].
Ancora una volta l'attività fisica si conferma una base per mantenere in salute mente e corpo, conducendo uno stile di vita sano, che prevede appunto un regolare esercizio fisico, riusciamo a contrastare anche una patologia ancora così oscura come la depressione. Possiamo dire che il regolare esercizio fisico si conferma un strumento fondamentale per la salute delle persone ed a quanto pare un nuovo approccio alla cura di patologie psichiche che spesso erroneamente si pensa che non abbiano alcun legame con la salute del corpo.
L’attività fisica regolare può migliorare i sintomi della depressione, agendo sulla neuroplasticità e promuovendo il benessere mentale.
Sia l’esercizio aerobico che anaerobico hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre i sintomi depressivi, secondo recenti studi clinici.
L’attività fisica può essere integrata nel percorso terapeutico sotto supervisione, affiancando le terapie tradizionali.
L’articolo illustra come l’attività fisica possa migliorare i sintomi della depressione, influenzando positivamente il sistema neurologico attraverso la stimolazione delle neurotrofine. Studi recenti dimostrano che sia l’esercizio aerobico che anaerobico possono essere integrati nei trattamenti terapeutici per potenziare il recupero psicofisico.