Per alimentazione si intende l'assunzione di alimenti al fine di nutrire l'organismo e, in tal modo, garantire l'apporto di tutte le sostanze necessarie allo sviluppo delle strutture corporee e allo svolgimento delle funzioni vitali1. Una buona alimentazione deve favorire la tutela della salute ed una buona qualità della vita1.
Ogni popolazione sviluppa in funzione dei bisogni, della disponibilità alimentare e della propria cultura un suo specifico modello dietetico, che viene in origine generalmente riprodotto e tramandato attraverso il nucleo familiare1.
La dieta mediterranea è la definizione data dallo studioso statunitense Ancel Keys in riferimento a modelli alimentari seguiti a Creta e in altre regioni del mediterraneo agli inizi del 1960, caratterizzati dall'utilizzo dell'olio d'oliva come principale fonte di grassi2.
Nel 1952 Keys rimase impressionato dalla bassa incidenza di problemi cardiaci nell'area mediterranea e decise di svolgere uno studio epidemiologico, il Seven Country Study, condotto in sette nazioni (Giappone, Grecia, Iugoslavia, Italia, Olanda, Stati Uniti, e Finlandia)3.
Lo studio, svolto su 12.763 persone di età compresa tra i 40 e i 59 anni, evidenziò che le popolazioni di paesi che seguivano una dieta frugale, povera di grassi saturi (tra il 3 e il 10%) e ricca di grassi monoinsaturi, carboidrati complessi e vegetali (Italia, Grecia, Iugoslavia del sud e Giappone) erano caratterizzate da livelli di colesterolo uguali o inferiori a 200 mg/dl e da una bassissima incidenza di infarto miocardico3.
La dieta mediterranea è stata poi iscritta nel 2010 dall'UNESCO nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità4.
La dieta mediterranea non è una dieta specifica, ma piuttosto un insieme di abitudini alimentari tradizionalmente seguite da abitanti di diversi paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Il modello nutrizionale mediterraneo5 si riferisce a un profilo dietetico caratterizzato da: