La deaminazione delle proteine, fondamentale per il loro impiego, porta alla liberazione di azoto, successivamente eliminato come urea mediante le urine, o per mezzo della sudorazione. La dispersione di azoto per mezzo della sudorazione è particolarmente rilevante nel corso della pratica sportiva, soprattutto in condizioni di carenze glucidiche7. Introduzione ed eliminazione di azoto determinano il bilancio azotato di un individuo.
Quando si è in presenza di un bilancio dell'azoto positivo, siamo in presenza di un'assunzione maggiore delle perdite, quindi vi è stata sintesi proteica.
Un bilancio azotato negativo è sinonimo di perdite di azoto maggiori rispetto alla quota introdotta, ossia di un catabolismo marcato che può determinare carenza aminoacidica.
Il bilancio dell'azoto può essere negativo non solo in caso di carente assunzione di proteine, ma anche nei casi in cui, l'introduzione di altri nutrienti sia carente, al punto da indurre l'utilizzo energetico delle proteine. In caso di digiuni prolungati ad esempio, il bilancio azotato diviene fortemente negativo.
Nelle diete in cui si associa attività sportiva ad una carenza di substrati energetici glucidici, il ricorso alle proteine come fonte energetica è particolarmente importante, soprattutto per quanto attiene leucina, valina ed isoleucina che, a livello muscolare, possono essere agevolmente ossidate. In questi casi il bilancio dell'azoto, anche in caso di forte supplementazione proteica, diviene negativo8.
Il bilancio azotato è in grado di incidere direttamente sul livello delle IGF, pertanto una scarsa assunzione di proteine, o altra situazione che determini un bilancio negativo dell'azoto, può determinare un drastico calo di somatomedina C. Anche la qualità delle proteine riveste un ruolo cruciale. L'assunzione di fonti proteiche contenenti aminoacidi essenziali (proteine ad elevato valore biologico), hanno una risposta sul rilascio di IGF, decisamente più marcata9.