Piperina, sinefrina, teobromina

Di Nicola Sacchi

Analisi della piperina (alcaloide responsabile del sapore del pepe nero), della sinefrina (amina simpaticomimetica) e della teobromina (alcaloide naturale presente nelle piante di cacao e nei suoi derivati).

Piperina

La piperina è l'alcaloide responsabile del sapore del pepe nero. L'estratto di pepe nero (Piper nigrum) migliora sensibilmente l'assorbimento dei nutrimenti. La piperina inibisce diversi enzimi importanti per il metabolismo e il trasporto di farmaci e metaboliti.

Questa sostanza stimola la digestione e migliorando l'assorbimento intestinale di molti nutrienti e fitocomplessi, come il coenzima Q10, il selenio la B6 ed il betacarotene. Tale effetto avverrebbe attraverso un intervento sulle capacità di assorbimento del sistema digerente. I possibili meccanismi alla base di questa attività sono vari: aumento della secrezione gastrica, miglioramento  della capacità emulsionante dei succhi gastrici, attivazione dei sistemi enzimatici di trasporto dei nutrienti.

La piperina ha anche proprietà antiossidanti.

L'altro aspetto interessante è la stimolazione della termogenesi, che è comunemente catalogata come un fattore chiave nel controllo del peso, questa proprietà è stata studiata principalmente su animali, pertanto non si può considerare ancora come sostanza effettivamente efficace nel dimagrimento.

Alcuni studi su animali mostrano che la piperina può essere efficace nella terapia della depressione e dei disturbi dell'umore. Ovviamente ulteriori ricerche in questa direzione dovranno essere sviluppate sull'uomo.

Integrazione nello sport

La piperina viene inserita nei complessi termogenici utilizzati dagli atleti per favorire la perdita di peso. Non esistono studi particolari riguardo sue possibili applicazioni in campo sportivo, tuttavia rimane un buon supplemento come coadiuvante nell'assorbimento delle vitamine.

Dosaggio

5 / 15 mg al giorno da assumere durante i pasti.

Sinefrina (citrus aurantium)

La sinefrina è un'amina simpaticomimetica (mima l'azione del sistema nervoso simpatico, cioè quella parte del sistema nervoso autonomo che attiva l'organismo) comunemente utilizzata a fini dimagranti ed estratta dal frutto immaturo di arancio amaro (Citrus aurantium). Questa sostanza interagisce selettivamente con i recettori B3 adrenergici, localizzati prevalentemente nel tessuto adiposo bruno. Questo tessuto è caratterizzato dall'azione di bruciare lipidi per produrre calore, sostanzialmente dissipa calorie producendo un innalzamento della temperatura corporea. L'attivazione di questi recettori porta all'incremento della lipolisi, da cui deriva l'attività termogenica della sinefrina. È però importante sottolineare che solo nei neonati l'adipe bruna costituisce una porzione rilevante del tessuto adiposo corporeo, mentre nell'adulto le quote sono del tutto trascurabili, e secondo molti autori non sufficienti a determinare un rilevante calo ponderale anche se stimolate selettivamente. L'associazione con la caffeina sembra migliorarne gli effetti.

La sinefrina aumenta la pressione arteriosa e sembra avere potenziali rischi di insorgenza di problemi cardiovascolari. Allo stato attuale delle conoscenze sembra che la sinefrina possieda attività dimagrante sull'uomo ma presenta diversi rischi per la saluta, pertanto questa sostanza non convince la comunità scientifica. Occorreranno ulteriori ricerche per chiarire meglio il reale rapporto rischi/ benefici.

Integrazione nello sport

La sinefrina viene utilizzata dagli atleti per favorire la perdita di peso, tuttavia la reale utilità di questa sostanza è ancora controversa, anche se effettivi benefici in tal senso sono stati riscontrati in associazioni con caffeina. L'uso di questa sostanza sembra comportare rischi per la salute.

I pochi studi che valutano la capacità della sinefrina di aumentare la performance atletica dimostrano che questa sostanza non possiede particolari effetti in questo senso, tuttavia ulteriori ricerche sono necessarie a conferma di ciò.

Dosaggio

20 /30 mg 1 o 2 volte al giorno generalmente in associazione ad altri termogenici come la caffeina.

Teobromina

La teobromina> (o 3,7-dimetilxantina) è una metilxantina, un alcaloide naturale presente nelle piante di cacao e nei suoi derivati. Essa è presente in piccole quantità nelle foglie di tè, nel guaranà, nella cola e nel mate.

Svolge un'azione stimolante del sistema nervoso centrale, possiede proprietà diuretiche e vasodilatatorie. L'effetto stimolante sul sistema nervoso centrale è circa 10 volte inferiore a quello della caffeina, tuttavia la teobromina stimola maggiormente il cuore.

La teobromina è utilizzato come vasodilatatore ed ipotensivo, come diuretico e come cardiotonico. Inoltre sono in fase di valutazione possibili impieghi della teobromina nella prevenzione del cancro.

Questa sostanza è un inibitore della fosfodiesterasi, riduce pertanto la disattivazione del cAMP (la fosfodiesterasi è un enzima che metabolizza e rende inattivo il cAMP. Questa sostanza funziona come un secondo messaggero intracellulare responsabile dell'attività di ormoni - e neurotrasmettitori  e vari sistemi metabolici. Quando l'inattivazione di cAMP è inibita da un composto come teobromina, gli effetti del neurotrasmettitore o ormone che stimola la produzione di cAMP sono più prolungati.) e presenta pertanto un effetto stimolante.

La teobromina viene utilizzata in associazione ad altri principi vegetali in prodotti per il controllo del peso. Secondo gli studi sino ad ora condotti risulta meno efficace rispetto a caffeina e teofillina nel promuovere la perdita di grasso.

Integrazione nello sport

La teobromina viene utilizzata dagli atleti per i possibili effetti stimolanti sul sistema nervoso e per favorire il dimagrimento. Attualmente non esistono studi in grado di chiarire se gli effetti stimolanti di questa sostanza siano realmente in grado di migliorare la performance atletica. Ciò che è certo è che tali effetti sono di gran lunga inferiori a quelli della caffeina e pertanto è sicuramente più utile quest'ultima per questo fine. Per quanto riguarda le possibili implicazioni nella perdita del peso anche in questo caso bisogna dire che non esistono studi in grado di valutare l'efficacia della teobromina. Tutte le ricerche condotte sino ad ora utilizzano complessi di sostanze di origine vegetale e pertanto non è possibile valutare l'effetto della singola molecola. Esiste uno studio (Inoue) comparativo condotto su ratti che evidenzia come la teobromina sia meno efficace rispetto a caffeina e teofillina nel favorire la perdita di grasso.

In base alle attuali conoscenze riguardo le proprietà della teobromina non è possibile stabilire se sia effettivamente un valido supplemento per gli atleti.

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