Pur essendo stato merito delle sue capacità biologiche e culturali l'essere riuscito ad insediarsi in posti dalle caratteristiche ostili, comunque l'uomo ha in un certo senso sviluppato genotipi diversi in relazione all'ambiente nel quale si è stanziato. Adattandosi per poterci vivere meglio. Esaminiamo in che modo nelle diverse zone:
Le aree circumpolari si estendono nel nord dell'Europa, dell'Asia e dell'America , da 50 ai 70 gradi di latitudine nord. Le popolazioni che vi abitano sono i Lapponi, le popolazioni nord siberiane e gli Eschimesi. La loro origine è diversa. La selezione è in atto in queste popolazioni da un periodo di tempo relativamente breve ed è quindi l'adattamento di tipo più culturale che biologico.
Altro elemento da tener presente è il fenomeno di isolamento che le ha caratterizzate, proprio a causa delle condizioni ambientali nelle quali si sono insediate. Molto sviluppata l'endogamia che ha causato effetti di deriva genetica.
Dal punto di vista somatico, gli abitanti di queste zone, sono caratterizzati da stature piuttosto basse, da un torace ampio, da arti accorciati. La faccia è appiattita, il naso alto e stretto e presentano una quantità di grasso superiore alla media. Tutti elementi questi, che limitano le dispersioni di calore. La forma del naso tende a proteggere dal freddo la base del cervello. Il colore della pelle è piuttosto scuro poiché la loro dieta è naturalmente ricca di vitamina D ed quindi scarsa la necessità di sfruttare la luce come elemento per ricavarne.
Tutte queste popolazioni presentano in genere scarsa pelosità e minore sudorazione. I Lapponi hanno un colorito più chiaro ma una forte predisposizione ad abbronzarsi ed una temperatura della pelle leggermente superiore. Tutte queste popolazioni avrebbero comunque una migliore vascolarizzazione delle zone più esposte. Tipica di queste popolazioni è poi la scarsa aggressività e la tendenza alla cooperazione, da sempre indispensabile alla sopravvivenza.
Morfologicamente parlando queste popolazioni presentano bassa statura, dimensioni degli arti ridotte, torace voluminoso, aumento della frequenza respiratoria e della ventilazione polmonare, maggior volume di aria residua. L'accrescimento è piuttosto rallentato e con un peso alla nascita già minore alla media. Anche la pubertà femminile è ritardata.
La bassa fertilità e l'alto tasso di mortalità nel primo anno di vita, hanno fatto sviluppare in queste popolazioni comportamenti familiari e matrimoniali che agiscono in favore della natalità. Ad ogni modo non è ancora possibile riscontrare, tra le varie popolazioni, elementi adattativi comuni e si ritiene che solo le popolazioni andine possano considerarsi geneticamente adatte all'altitudine con una specializzazione biologica irreversibile. Per quanto concerne le altre popolazioni, si ritiene che i processi adattativi siano un'espressione fenotipica conseguente al clima. Infatti, pur rilevando elementi come l'aumento dell'emoglobina, degli eritrociti, dell'ematocrito, non si riscontrano sviluppi particolari nelle dimensioni toraciche.
Esposti al freddo notturno, non aumentano il loro metabolismo, al contrario dei Boscimani, ma diminuiscono l'irrorazione superficiale. Gli Australiani sembrerebbero quindi adatti a sopportare sia le alte che le basse temperature. Ma i Boscimani e gli Arabi sarebbero culturalmente più adattati all'ambiente, attuando anche un controllo sulle nascite per meglio distribuire le scarse risorse ambientali.