La funzione simbolica nel bambino autistico

Di Redazione

Lo sviluppo della funzione simbolica nel bambino autistico

Da studi effettuati risulta che anche i bambini affetti da autismo sviluppano generalmente schemi senso motori adeguati, secondo i criteri piagetiani, mostrando buona padronanza relativamente alla permanenza e all'uso di oggetti.

Reali difficoltà si notano quando devono usare degli oggetti per rappresentarne degli altri, cosa che dovrebbe comparire verso la fine del periodo di sviluppo senso motorio, con la pratica del gioco simbolico. Devono essere considerati "gioco simbolico": l'utilizzo di un oggetto in funzione di un altro, quando però la loro differenza sia marcata e non nelle dimensioni (ad esempio l'uso di modellini d'auto per rappresentare una vera automobile non è considerato gioco simbolico ma "funzionale); attribuzione di proprietà o caratteristiche che in realtà l'oggetto non possiede; l'uso di oggetti non presenti nella realtà.

La teoria della mente, ovvero la capacità di attribuire agli altri credenze e stati mentali, compare nei bambini normodotati intorno ai quattro anni, seguendo delle tappe evolutive ben precise così riassumibili:

  • l'attenzione condivisa consiste nell'interesse mostrato dai bambini per le cose osservate dall'adulto, che porta ad alternare il loro sguardo sull'oggetto e sull'adulto stesso. Fa la sua comparsa intorno ai 9 mesi
  • La sequenza comunicativa di tipo proto-dichiarativo rappresenta un comportamento dello stesso tipo, attivato dal bambino con finalità comunicative. Vale a dire quella di indirizzare lo sguardo dell'adulto verso un oggetto di interesse del bambino
  • il gioco di finzione (già analizzato) che dovrebbe comparire intorno ai 18/24 mesi

Il bambino autistico ha difficoltà a sviluppare una teoria della mente, in quanto presenta enormi difficoltà nei processi sopra descritti. Il fatto che il bambino autistico non sia in grado di comprendere gli stati mentali e di attuare giochi di finzione sarebbe la conseguenza dell'incapacità di comprendere e rispondere alle emozioni degli altri.

Bibliografia

  1. Bambini, adulti, anziani e ritardo mentale
    L. Cottini
  2. Psicomotricità. Valutazione e metodi nell'intervento
    L. Cottini
  3. Didattica speciale e integrazione scolastica
    L. Cottini