Quando la scheda è già pronta

Di Fabio Marino

La personalizzazione della scheda di allenamento è un principio cardine a cui molte palestre derogano. Ma l'allenamento è una cosa seria, non si può e non si deve affrontare con leggerezza

"Buongiorno sono un nuovo iscritto, dovrei allenarmi"
"Certo, ecco a te una scheda pronta"

A quanti sarà capitato di assistere o prender parte a una scena simile ? Sicuramente a molti. Trattasi di un malcostume abbastanza diffuso che avviene in molte palestre. Il neofita che si affaccia per la prima volta all'allenamento in palestra viene spesso affiancato non da un istruttore ma da una scheda precompilata in cui sono indicati i nomi degli esercizi da svolgere, il numero di serie e ripetizioni da effettuare, i chili da sollevare.

Tutto questo ovviamente avviene senza una previa valutazione del soggetto in questione che comprenda lo stato fisico, quello d'allenamento e un'attenta analisi posturale. Tutto viene ridotto a una pura formalità, non c'è alcuna programmazione del lavoro e/o la ricerca di un obiettivo da raggiungere. Bisogna semplicemente seguire ciò che è scritto nella scheda. Quando dopo qualche tempo ci si annoierà ad effettuare gli stessi esercizi si chiederà semplicemente un'altra scheda, dopo un'altra ancora e così via…

Quanto scritto sopra tratta probabilmente in maniera semplicistica un problema che in realtà richiederebbe molta più attenzione. Si deve partire da un concetto molto semplice, ossia che allenarsi non è uno scherzo come molti credono. Tale concetto non solo è diffuso fra i praticanti ma spesso anche fra gli istruttori. Si ritiene che allenare un muscolo sia come allenarne qualsiasi altro, che il rispetto dei tempi di recupero non sia importante, che il principio di aumentare prima il volume e dopo l'intensità del carico non sia necessario. Sempre ammesso che si sappia cosa voglia dire intensità e volume.

Vi siete mai chiesti cosa significhi effettivamente allenarsi ? Per allenamento va inteso un processo attraverso il quale l'organismo viene sottoposto a degli stimoli stressanti (esercizi) che ne turbano l'omeostasi (equilibrio). Una volta sottoposto ad un allenamento l'organismo risponde con un adattamento proporzionale allo stimolo avuto, tale da determinare un livello energetico superiore rispetto a quello iniziale. Ciò rientra nel cosiddetto concetto o principio di supercompensazione. "Sfruttare" queste conoscenze significa fornire stimoli di allenamento adeguati sia nel carico che nel recupero tali da determinare un miglioramento costante delle proprie capacità di prestazione.

Il motivo principale per cui si ritiene inadeguata una scheda precompilata di allenamento rientra nel concetto di personalizzazione. Personalizzazione non significa semplicemente apporre il proprio nome e cognome sulla scheda. Ognuno di noi presenta caratteristiche fisiche, psicologiche, adattive univoche. Se ciò risulta chiaro a tutti deve esserlo altrettanto il concetto che "ciò che va bene a te non deve necessariamente andare bene a me", che è poi proprio quello su cui si basa una scheda precompilata.

Per rendere il tutto più semplice immaginiamo che nostro fratello prenda da anni un farmaco che immediatamente lo fa stare meglio mentre su di noi lo stesso farmaco non fa assolutamente alcun effetto, anzi addirittura ne siamo allergici. Lo stesso discorso vale per l'allenamento. Ad esempio molto spesso si rinforzano indiscriminatamente muscolatura agonista e antagonista, non tenendo minimamente in considerazione che spesso un muscolo già accorciato andrebbe semmai allungato e viceversa.

Se voglio effettivamente allenarmi ottenendo miglioramenti devo rispettare le mie specifiche individualità, non solo fisiche e posturali ma anche psicologiche. Vi sono persone che hanno una maggiore predisposizione alla fatica, al sudore e al sacrificio e che quindi presumibilmente otterranno miglioramenti in maniera più rapida. Altre che difficilmente accettano già di per sé di dover sudare per cui sarà necessario più tempo prima di passare ad un livello d' successivo. Ciò è ancora più importante parlando di allenamento giovanile in cui è necessario tener conto di quella che è non solo l'età cronologica del soggetto ma anche di quella biologica.

La corretta esecuzione è ugualmente importante. Imitare qualcun altro che sta eseguendo lo stesso esercizio non è sicuramente la scelta più indicata. E' importante che l'istruttore segua passo passo l'evoluzione dell'allenamento in sala dell'atleta, soprattutto nelle prime fasi, fino a portarlo progressivamente ad una relativa autonomia.

Non rispettare questi semplici principi significa correre il rischio di incorrere in possibili infortuni, squilibri muscolari e/o posturali o più semplicemente abbandonare la pratica d'allenamento perché non si ottengono i risultati sperati. La formazione professionale dell'istruttore e la sua costante interazione con l'atleta è quindi fondamentale nel garantire un allenamento che sia proficuo e allo stesso tempo sicuro. Diffidate quindi da chi si limita a fornirvi una scheda con esercizi già preimpostati per poi abbandonarvi a voi stessi in sala pesi, ne vale delle vostre tasche, del vostro allenamento ma soprattutto della vostra salute.

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