Se osserviamo la colonna vertebrale possiamo notare come il blocco inferiore (osso sacro) si appoggia sul bacino nel quale si incastra come un
cuneo e serve a sua volta da appoggio alla colonna lombare con le sue cinque solide vertebre.
Queste ultime si assottigliano progressivamente fino alle 12 vertebre dorsali, ciascuna delle quali serve da supporto ad una coppia di
costole.
Le vertebre dorsali diventano sempre più piccole fino alle 7 vertebre cervicali, ancora più sottili, che si concludono con
la prima vertebra cervicale, atlante, denominata così proprio perché sopporta il peso della testa. Sotto l'atlante c'è la seconda
vertebra cervicale (epistrofeo) che permette grazie alla sua particolare conformazione i delicati movimenti di rotazione della testa
a destra e a sinistra.
Questa struttura perfettamente adeguata alla posizione verticale è dunque estremamenente gerarchizzata.
Le vertebre più basse e più potenti servono da appoggio a quelle poste sopra di esse fino al collo molto mobile che sostiene la testa e le permette
una estrema finezza di movimenti.
Se osserviamo la struttura muscolare e legamentosa della colonna vertebrale vi troviamo una formazione analoga:
Ogni parte del corpo, ogni sezione del corpo ha dunque una sua precisa funzione da svolgere.
Solo una coordinazione di queste funzioni che sia corretta, cioè conforme alla struttura del corpo permette un uso dell'organismo che sia meccanicamente
corretto ed allo stesso tempo efficace ed economico.
Al centro del corpo corrispondente alla regione delle vertebre lombari, appartengono la forza e la stabilità; alla parte superiore
appartengono invece finezza e mobilità.
La coordinazione del tutto è destinata a trovare il suo optimum meccanico in una colonna vertebrale equilibrata sulla verticale.
Ogni deformazione dell'asse vertebrale, ogni debolezza nel centro del corpo, ogni blocco nella parte alta (nel collo e nelle spalle) comportano inevitabilmente una fragilità meccanica ed una usura prematura dell'intero organismo.