Illustriamo di seguito le proposte operative, così come andrebbero schematizzate, per un lavoro da compiere con bambini della fascia d'età 11/12 anni finalizzato al miglioramento dell'equilibrio.
Metodologie e criteri Il miglioramento della capacità di equilibrio, che rientra nel gruppo delle capacità coordinative speciali, presuppone l'esecuzione di due diversi tipi di esercizi, in funzione del miglioramento sia dell'equilibrio statico che di quello dinamico. Per il primo è possibile avvalersi di basi d'appoggio minime (o da ridurre gradualmente) e mobili, magari eseguendo alcuni esercizi bendati, in modo da prescindere dal riflesso di riequilibriazione su base ottica.
Per il secondo si rivelano proficui esercizi dinamici in equilibrio precario. Una buona metodologia per il miglioramento ed il consolidamento di questa forma di equilibrio consiste nel far esercitare su rapidi cambi di direzione ed attività combinate che compromettano l'equilibrio, oppure eseguendo esercitazioni in "condizioni di stress".
L'età La preadolescenza è l'età del cosiddetto periodo operatorio concreto/formale. I ragazzi dal punto di vista psicologico compiono operazioni mentali reversibili, di classificazione, e infralogiche. Siamo nella fase del pensiero ipotetico deduttivo. I soggetti tendono a consolidare gli aspetti relativi alla loro identità generale, accentuano il modello stereotipato degli adulti. Iniziano le primissime modificazioni biologiche della pubertà. È una fase di riorganizzazione degli schemi motori che sottendono ad un assetto "adulto" e "definitivo" delle capacità coordinative. A breve inizieranno le modificazioni fisiologiche che tenderanno a far emergere marcatamente alcune differenze nelle capacità condizionali prettamente maschili o femminili (es.: grande divario nelle espressioni di forza e resistenza fra i due sessi).
Riferimenti programmatici
Modalità operative ed obiettivi specifici
Dettagli sull'attività didattica
Il gruppo di lavoro - Età: 11/12 anni
Sesso: maschi-femmine
Numero: 24 ragazzi (classe)
Problemi collettivi: difficoltà ad accettare terze persone nell'ambito di gruppi già costituiti, protagonismo ed egocentrismo, desiderio di primeggiare, imitazione del mondo adulto.
Casi particolari: nessuno