La tendenza a frequentare i centri fitness e la voglia di tenersi in forma aumentano sempre di più e l'attività fisica, in generale, inizia ad assumere un'importanza sempre più elevata.
Spesso accade che molti utenti, pensando di essere adeguatamente preparati e a conoscenza delle basi scientifiche che vi sono dietro un allenamento, si affidino al “fai da te” allenandosi a modo proprio e secondo una propria logica.
Nella maggior parte dei casi, quando ciò accade, si finisce per rimanere sempre al livello di partenza, con l'assenza di miglioramenti e, a volte, la presenza di infortuni dovuti all'errata esecuzione degli esercizi.
In questo contesto, chi frequenta una sala pesi, tende ad affidarsi all'istruttore che lavora in palestra il quale, solitamente, stila una programmazione d'allenamento per il cliente.
L'istruttore, generalmente, dovrebbe essere in grado di valutare un cliente per poi passare alla stesura di una programmazione basata sulle caratteristiche dello stesso; ciò purtroppo non accade perché, essendo solo in una sala attrezzi, l'istruttore si ritrova a dover seguire una molteplicità di clienti contemporaneamente. Per ragioni, quindi, di tempo e organizzazione non ha la possibilità di seguire passo dopo passo l'allenamento di un singolo utente e di correggerlo nel caso in cui dovesse incappare in alcuni errori comuni.
Altre volte, inoltre, capita che la scheda assegnata all'utente sia quasi una copia di tutte le altre che vengono assegnate agli altri fruitori, senza tener conto, di conseguenza, delle personali esigenze del destinatario della programmazione. Gli insuccessi, il non raggiungimento degli obiettivi e gli eventuali infortuni sono i principali tasselli che spingono gli utenti ad abbandonare l'attività fisica a causa dell'abbassamento dei livelli di motivazione; come conseguenza a situazioni di questo genere è nata la figura del personal trainer.
Come dice la parola stessa, si tratta di un preparatore (o allenatore) personale che sia in grado di seguire, correggere e motivare il cliente quando vi si presenti il bisogno di farlo.
È un'attività che permette di seguire l'utente in toto, elaborando programmi di allenamento mirati e di elevata efficacia.
Dal punto di vista culturale, il personal trainer deve possedere conoscenze in diversi ambiti: dalla biologia alla biochimica, passando per la fisiologia, teoria dell'allenamento e per i diversi metodi di valutazione.
Per quanto concerne l'organizzazione, il primo passo che un personal trainer dovrebbe effettuare nei confronti del cliente è una valutazione antropometrica e funzionale all'inizio del cammino che il soggetto ha deciso di intraprendere; deve far si che il fruitore fornisca tutte le informazioni necessarie riguardanti il suo stato di salute affinché la programmazione che si troverà a stilare sia il più personalizzata ed efficiente possibile.
In secondo luogo si passerà, poi, alla definizione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine; è importante che il personal trainer sia sempre chiaro sulle reali possibilità di raggiungimento dei vari obiettivi che il cliente decide di prefissarsi: il trainer non dovrà mai illudere l'utente facendo credere lui che qualsiasi obiettivo può essere raggiungibile.
Dovrà essere capace di convincere il beneficiario a rimanere sempre nei limiti del possibile facendo in modo che egli persegua degli obiettivi auspicabili che si basino sulla sua condizione di partenza.
Periodicamente, poi, verranno eseguite altre valutazioni antropometriche e funzionali affinché si possa avere un quadro generale della situazione ben definito e per avere la possibilità di monitorare tutti i vari progressi ottenuti, sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista del miglioramento delle capacità.1 Uno dei principali compiti del personal trainer è quello di indirizzare le emozioni e i pensieri del cliente verso obiettivi di crescita personale e di autorealizzazione, incoraggiandolo e facendo in modo che egli creda sempre più in se stesso e riponga, inoltre, fiducia verso gli altri.
L'incoraggiamento è un'arma molto forte che il trainer può utilizzare sia per la fidelizzazione del cliente sia per spronarlo a dare il massimo.
Da ciò si deduce che il PT deve possedere delle ampie conoscenze in ambito psicologico, così facendo sarà in grado di entrare in sintonia con le persone che decideranno di rivolgersi a lui, le saprà ascoltare e, a volte, anche aiutare secondo le proprie esigenze emotive. Tutto ciò può portare degli adattamenti che presentino risposte funzionali rappresentate dall'accettazione di sé, flessibilità, fiducia e autodeterminazione.
Un aspetto importante che deve contraddistinguere il PT da qualsiasi altra figura che lavora nell'ambito dell'allenamento fisico è proprio la capacità di avere una vicinanza empatica con il proprio cliente; egli dovrà essere in grado di mettere in campo non solo le sue competenze culturali e scientifiche ma anche la propria personalità.
Essere capace di instaurare un rapporto di fiducia reciproco porterà enormi vantaggi alla qualità del lavoro che verrà fatto innalzando anche i livelli motivazionali dello stesso utente.
Si prenda come esempio una cliente anoressica, con età intorno ai 25 anni: in questo caso il PT potrà ripeterle anche migliaia di volte che sarebbe il caso di smettere di mangiare poco allenandosi tanto, ma ogni qualvolta lei si guarderà allo specchio continuerà a vedersi grassa, nonostante non lo sia. In questo caso l'utente chiederà schede di allenamento sempre più dispendiose al fine di dimagrire ulteriormente. Qui entra in gioco la capacità del PT di instaurare una comunicazione senza farsi “intrappolare” dalle assurde richieste dei clienti. Una buona consapevolezza di sé, unita alla professionalità del personal trainer, rappresenta la chiave per il raggiungimento degli obiettivi e per la soddisfazione anche dei clienti più esigenti.
Tra tutte le caratteristiche che un PT dovrebbe avere, una delle più importanti è sicuramente quella di essere una persona competente sotto il profilo della comunicazione.
Il rapporto che lega il trainer individuale al proprio cliente è ben diverso da un qualsiasi rapporto tra un allenatore ed un atleta: spesso in quest'ultimo l'obiettivo principale è quello del miglioramento della performance di gara che porterà, poi, ad un benessere e ad una autorealizzazione dell'atleta stesso.
Un utente che decide di affidarsi ad un personal trainer non ha come fine la vittoria di una medaglia o di una coppa; il cliente avrà come obiettivo il raggiungimento di un benessere fisico e psicologico che solo attraverso il PT riuscirà a conseguire; il vero nemico del fruitore è se stesso e nessun altro.
In questo il PT, attraverso le proprie conoscenze comunicative-relazionali, deve essere in grado di trasmettere delle conoscenze facendo in modo che vengano sfatate tutte le “leggende metropolitane” alle quali crede, purtroppo, la maggior parte della popolazione che si avvicina al mondo del fitness.
Egli deve possedere un certo grado di empatia attraverso il quale dovrà riuscire a creare un'alleanza con il cliente al fine di accompagnarlo verso la buona riuscita dei loro intenti; dovrà essere un grande motivatore attraverso la comunicazione verbale ma anche non verbale.
Inoltre, un aspetto molto importante da considerare è la grande tolleranza al fallimento: il PT dovrà essere il primo a non aver timore del fallimento ma a capire che può essere un modo per imparare a gestire le reazioni del corpo del proprio cliente trasmettendo l'idea che in realtà non si è fatto un passo indietro, ma mezzo in avanti.
Infine ci si può quindi chiedere: un Personal trainer può realmente essere in grado di aiutare un cliente a risolvere i propri “problemi estetici” con l'obiettivo di raggiungere un benessere fisico?
Si, può assolutamente farlo considerando, però, che la difficoltà e la complessità saranno parte integrante di ogni cammino e sfida, che non ci sarà mai un punto di arrivo sotto il profilo culturale ma, un buon PT, mirerà sempre ad un continuo miglioramento delle proprie conoscenze; punterà a rafforzare il rapporto con l'utente, cercherà di motivarlo al meglio creando un ambiente di fiducia (anche attraverso una “serena chiacchierata” durante i primissimi incontri).
Si può quindi concludere affermando che la strada per divenire un Personal Trainer sia ardua e complicata ma, chi avrà veramente la voglia, la pazienza, l'interesse e soprattutto la giusta motivazione per migliorare, potrà aspirare all'acquisizione di titoli e competenze molto importanti nel campo dell'allenamento e della preparazione fisica.2
Analisi delle principali discipline svolte nell'ambito del fitness e volte al miglioramento delle principali capacità coordinative ma soprattutto dei parametri di forza ed ipertrofia:
Da sempre, è una delle attività più praticate all'interno dei centri fitness grazie alla sua caratteristica di rimodellamento fisico attraverso cui, la maggior parte degli utenti, cerca di modificare i difetti rilevati sul proprio corpo.
Attraverso questa attività si può avere un grande consumo calorico che può superare anche le 350kcal per ogni ora di lavoro ed è, quindi, molto utile sia per obiettivi che volgono al dimagrimento sia per l'aumento dei volumi muscolari. Anche se può apparentemente sembrare un'attività monotona e noiosa, considerando che viene svolta nella maggior parte dei casi con l'ausilio di sovraccarichi e ripetendo lo stesso gesto più volte, in realtà vi sono una moltitudine di metodiche di allenamento che possono essere sfruttate per formulare le varie programmazioni di allenamento, per variare gli stimoli che vengono proposti al corpo e, infine, anche per diversificare i vari obiettivi. È una disciplina adatta sia a uomini che a donne dal momento che entrambi i sessi possono mirare ad un miglioramento estetico: è indicata a tutti coloro che vogliono utilizzare gli attrezzi in qualunque momento visto che non si avranno vincoli di orari ben precisi esclusi quelli di apertura e chiusura giornaliere del centro sportivo.
Chi si avvicina alla pratica del body building deve possedere delle conoscenze di base o affidarsi ad uno specialista onde evitare di incappare in spiacevoli infortuni dati da un'errata esecuzione del gesto tecnico in questione.
Essendo, inoltre, un'attività svolta contro resistenze artificiali rappresentate dai sovraccarichi, ha bisogno di essere associata ad un'altra attività di tipo aerobico affinché non si abbiano ripercussioni a livello cardiaco dovute all'innalzamento dei valori pressori causato, appunto, dalle resistenze periferiche vascolari.
Il TRX possono risultare statici o, comunque, poco stimolanti per i parametri di resistenza aerobica.
Il circuit training (allenamento a circuito) nasce in Inghilterra nel 1957, a Leeds ed è una tipologia di allenamento molto utilizzata ancora oggi.
È caratterizzato dalla sequenza di un numero di stazioni (da 6 a 12) che prevedono l'esecuzione di esercizi, uno dopo l'altro senza pausa, ad un'intensità e velocità prestabilite dall'utente stesso e in base ai propri livelli di allenamento.
Solitamente il recupero viene posto alla fine dell'ultima stazione prima di ricominciare il giro.
Questa forma di allenamento vanta infinite applicazioni in molti ambiti e sport a livello agonistico grazie alla sua capacità di incrementare i livelli di forza e di migliorare la tolleranza di acido lattico a livello muscolare (componenti fondamentali per lo sviluppo della forza resistente).
Grazie a questo genere di allenamento si possono riscontrare numeri elevati di combinazioni e di tipologie di training per un buona sollecitazione dell'organismo; possono essere inseriti sia esercizi generici per il miglioramento delle capacità che specifici basati sulla tecnica di un determinato sport; si può differenziare l'intensità tra le varie stazioni e, infine, rendere gli allenamenti più motivanti. Inoltre, potrebbe presentare il giusto compromesso per lo sviluppo di parametri sia di forza ed ipertrofia che cardiocircolatori. È molto utilizzato da chi ha come obiettivo la perdita di peso e da chi, a causa di impegni vari, può dedicare solo poco tempo all'allenamento.
Per essere svolto al meglio richiede dei livelli di allenamento già abbastanza sviluppati, non può essere proposto a qualsiasi età o a coloro che presentano una forma disovrappeso.
Questo genere di attività, caratterizzato dall'esecuzione rigorosa di ogni esercizio effettuato a corpo libero o tramite l'utilizzo di alcuni attrezzi, come kettlebell o bulgarianbags, prevede la dimostrazione di motivazione, determinazione e spirito di gruppo per unire al rigore e all'allenamento fisico anche uno sviluppo mentale.
L'attività può essere organizzata in percorsi o stazioni, effettuata sulla terraferma o in acqua, praticata da uomini o donne: presenta quindi una facile applicazione.
Ogni genere di allenamento può essere stilato sulla base delle capacità dei partecipanti e non occorre nessuna divisa particolare o specifico tipo di scarpe. Solitamente è organizzato con una parte iniziale dedicata al riscaldamento, si prosegue poi con la fase centrale dell'allenamento; l'organismo viene stimolato sotto tutti i punti di vista considerando che, come già detto, gli esercizi possono essere scelti anche dagli stessi partecipanti.
È molto utilizzato da chi ha l'obiettivo di perdere i chili di troppo o di aumentare il proprio metabolismo attraverso l'incremento dei volumi muscolari.
Il functional training (allenamento funzionale) è una delle scelte che ognuno, al giorno d'oggi, può fare per praticare attività fisica.
Pian piano prende piede e già da alcuni anni è uno dei corsi reperibili in qualsiasi centro fitness ci si voglia iscrivere.
Questa disciplina rappresenta la massima espressione dell'attività fisica volta sia al miglioramento dell'aspetto estetico che al miglioramento, più in generale, dello stile di vita del cliente.
Questo genere di allenamento presenta, infatti, esercizi che permettono all'organismo di migliorare i gesti sportivi e i movimenti della vita quotidiana. Inoltre, tramite l'allenamento funzionale, si può mirare allo sviluppo sia di capacità condizionali che di capacità coordinative, tutti i parametri fisici vengono stimolati e si possono ottenere benefici anche dal punto di vista cardiocircolatorio. Si basa sul principio che il corpo, in tutti i suoi movimenti, viene stimolato e smosso in toto e non suddividendolo in distretti muscolari: da ciò derivano tutti gli esercizi che compongono questa disciplina, i quali richiameranno più gruppi muscolari simultaneamente.
I movimenti verranno svolti nel modo più esplosivo possibile rendendo i miglioramenti estetici solo un risultato ma non un fine.
Questa attività è quindi consigliata a tutti coloro che vogliono approcciarsi al mondo del fitness e dello sport, a chi ricerca un benessere generale insieme ad un corpo più funzionale ai propri stili di vita e, infine, a chi voglia ottenere dei piccoli risultati in termine di aumento dei volumi muscolari.