Ematocrito

Di Pierluigi De Pascalis

Dizionario del fitness: analisi e spiegazione del termine Ematocrito

L'ematocrito è la misurazione degli eritrociti (globuli rossi) nel sangue, rispetto alla frazione liquida. Anche se tecnicamente ci si dovrebbe riferire all'intera parte corpuscolare, i globuli rossi ne costituiscono circa il 99%, pertanto è prassi individuare con l'ema-tocrito semplicemente gli eritrociti.

I valori medi di ematocrito nell'uomo sono compresi fra 38% e 52%, fra 36% e 46% nella donna. Ossia, nel caso degli uomini, il 38-52% del volume del sangue è rappresentato da globuli rossi.

Diverse possono essere le cause di un aumento o una diminuzione dell'ematocrito. Ad esempio l'alcolismo, il diabete, ustioni, disidratazione ecc. portano ad un suo aumento. Anemia, carenza di ferro, carenza di vitamina B12, emorragie, infezioni, leucemia ecc. possono portare ad una diminuzione.

L'ematocrito assume un significato estremamente importante per gli sportivi, soprattutto per quanti svolgono attività di resistenza che implicano una forte richiesta di ossigeno. Poiché un aumento del numero dei globuli rossi, comporta un miglioramento nel trasporto di ossigeno.

I normali processi adattativi dell'organismo portano ad un aumento dell'ematocrito nel caso ci si esponga a situazioni in cui la pressione atmosferica diminuisce, rendendo la captazione dell'ossigeno più difficoltosa (es.: in quota). In questo caso l'aumento dell'ematocrito viene prontamente innescato, e mediato dalla produzione di eritropoietina.

Le risposte adattative possono richiedere anche alcuni mesi affinché siano perfettamente completate. A seguito dell'esposi-zione a tali situazioni, prima ancora dell'aumento dell'ematocrito, si ha una risposta in termini di aumento del volume corrente (profondità del respiro), della frequenza respiratoria e della frequenza cardiaca. Quest'ultima destinata a tornare rapidamente a valori normali con l'avvio dei processi adattativi di seguito descritti. Tuttavia l'aumento della frequenza respiratoria correlato alla carenza di ossigeno, provoca una maggiore liberazione di anidride carbonica da parte dell'organismo. La perdita eccessiva di anidride carbonica rende il sangue alcalino, poiché perde la componente di acido debole che è fornita da una maggiore presenza CO2 nel sangue.

Per compensare la tendenza del sangue ad alcalinizzarsi l'orga-nismo, per mezzo della funzionalità renale, elimina una maggior quantità di bicarbonato (sostanza basica). Ma eliminando quote consistenti di bicarbonato, viene compro-messa la capacità tampone del sangue, e quindi la facoltà di neutralizzare la produzione di acido lattico che consegue l'attività sportiva.

Inoltre, per migliorare la cessione di ossigeno ai tessuti, gli eritrociti aumentano la produzione di 2,3-difosfoglicerato capace di abbassare la tensione critica dell'ossigeno.

L'aumento dell'emoglobina viene avviato dopo circa 2 giorni di permanenza in quota, e si stima che l'incremento di globuli rossi possa proseguire per tempi molto lunghi, sino quasi ad un anno. Va da se che, tali meccanismi, sono reversibili.

Gli adattamenti dell'ematocrito alle alte quote (almeno 2000m per circa 80 giorni), sono spesso sfruttati proprio per migliorare la performance sportiva, godendo dei vantaggi di un aumentato trasporto di ossigeno che può perdurare sino a poco più di un mese dal ritorno al livello del mare.

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