Per quel che riguarda la trazione, distinguiamo tre tipologie:
- Con il braccio a gomito basso, è la meno conveniente e fornisce scarsa propulsione a causa della poca quantità d'acqua che viene spinta dietro
- Trazione a braccio teso è più vantaggiosa della precedente ma presenta alcuni svantaggi. Nella fase iniziale della bracciata infatti, la forza indirizzata verso il basso è eccessiva, e ciò causa soprattutto l'emersione del corpo piuttosto che un suo avanzamento, nella fase terminale inoltre diviene eccessiva la forza indirizzata verso l'alto, conseguentemente il corpo viene spinto verso il basso e non in avanti
- La trazione migliore è quella che riesce ad attenuare le spinte verso l'alto e verso il basso, sarà quindi simile alla trazione a braccio teso, ma tenderà a portare il gomito più in alto nella prima fase, fletterà il braccio durante la trazione, e lo renderà quasi teso alla fine.
Posizione della mano
Al fine di una buona propulsione è importante anche la posizione della mano. Sono state prese in esame cinque variabili e, dagli studi condotti, è risultato che la posizione più favorevole sia quella tendente ad avere la mano curvata "leggermente a cucchiaio" e con le dita leggermente divaricate, essendo questa una posizione che riduce sensibilmente la resistenza di risucchio e migliora la propulsione.
È sconveniente avere le dita completamente divaricate perché, al pari del tenerle serrate, implica un notevole sforzo aggiuntivo del nuotatore, che tenderà quindi a stancarlo prima.
Nonostante l'importanza della posizione della mano, bisogna tuttavia tener presente che, un buon istruttore, si soffermerà soprattutto su dettagli macroscopici e non a smussare lievi imperfezioni che, soprattutto negli atleti, tendono ad essere compensate dalla forza e dall'abilità.
Bibliografia
- La nuova scienza del nuoto
Counsilman James E.; Counsilman Brian E. - Scuola nuoto. Esperienze da bordo vasca
Andolfi Mario; Parigiani Marco