Trx, functional training, antigravity yoga, fat burn workout… stare al passo con i tempi è essenziale, tenersi aggiornati è la parola d'ordine per piccoli e gradi centri sportivi.
Ogni anno nascono decine di nuove attività fisiche da svolgere in palestre, centri sportivi e piscine, ed è una continua rincorsa tra gestori e proprietari di impianti per anticipare le esigenze del cliente, investire subito nel nuovo corso, cercare o formare gli istruttori in modo adeguato.
Sembra incredibile che con solo 2 braccia, 2 gambe e poco più di 6 coppie di articolazioni principali impegnate nel movimento allenante possa esistere una simile miriade di attività, e altre continuino a nascere.
Chissà se qualcuno tra i gestori degli impianti (che ora sono diventati Club Manager) si è mai fermato a comprendere se questa folle necessità di innovazione sia dettata dalla volontà di stupire, dal desiderio di seguire e anticipare i competitor, dalla voglia di rendere incomprensibile una attività di fatto banale, o se davvero sia necessaria al fine di soddisfare una clientela.
Ma pazienza, se questo è quel che si deve fare per venderla va benissimo.
Mi chiedo invece quanto autoavverante possa essere l'avere il corso di acrobatic mobility training pieno di persone, se l'intera offerta del club è incentrata su nomi esotici e quell'inguaribile amore per gli inglesismi. Chissà se nelle ricerche di mercato si studiano anche le ragioni per le quali, gira e rigira, malgrado la crescita costante del settore, la maggior parte degli Italiani resta sedentaria, e tra quelli che si dichiarano attivi permane una certa forma di resistenza per quel luogo che qualcuno chiama fitness club, altri wellness studio, ma alla fine rimane sempre "la palestra".
Per ragioni troppo complesse da descrivere in poche righe, il mio lavoro mi porta ad analizzare le ricerche fatte su internet dalle persone interessate all'allenamento e alle attività che vengono svolte in palestra. Quotidianamente dedico almeno un paio d'ore per esaminare questi dati, osservandoli sia a livello nazionale che divisi per regione e per singolo settore disciplinare (ad esempio il settore del fitness musicale, della sala attrezzi, delle discipline acquatiche e così via).
Senza complicare ulteriormente il discorso mediamente analizzo 18.000 ricerche al giorno di cui 2.300 rappresentano modalità di ricerca nuove, ossia mai eseguite prima. Se vi sembrano tante provate a pensare a quante ne osservo in un mese: oltre mezzo milione! Immaginate di esaminare ogni mese mezzo milione di semi provenienti da frutti differenti, raggrupparli per tipologia e per regione di provenienza, cercando di comprendere quale tipo di frutta le persone vogliono acquistare in Italia questo mese e le differenze regione per regione.
Io faccio la stessa cosa ma applicata al fitness e per ogni ricerca, incrociando i dati, posso risalire alle caratteristiche di chi l'ha fatta, posso sapere se è uomo o donna, dove vive, più o meno quanti anni ha, e molto altro ancora. Quando leggete che accedendo a internet alcuni possono "vedere" quel che fate… ecco, io sono tra quelli, mi raccomando comportatevi bene!
In questo mezzo milione di modalità espressive con le quali le persone cercano un'attività fisica da svolgere in palestra, non potete immaginare quanti cerchino una cosa semplicissima, recentemente riassunta da una delle ricerche più significative "palestra per ginnastica normale", sento l'esigenza di scriverlo una seconda volta: "palestra per ginnastica normale".
Si tratta della ricerca reale di una persona reale, che con una sintesi estrema prova a cercare nei dintorni di casa sua non un BodySmart Wellness Club, ma una palestra, una "semplice palestra" in cui svolgere una "ginnastica normale".
Detto così può sembrare banale e di poco conto, ma se con il fitness ci lavorate è l'indizio dell'esistenza di un mercato vastissimo (e non di una nicchia), rappresentato da persone "normali" che desiderano allenarsi, ma non riescono a interagire con le avveniristiche proposte che attualmente ovunque si trovano.
E non si tratta necessariamente di persone di una certa età (fermo restando che anche questa fascia della popolazione ha esigenze da assolvere e genera un fatturato più che significativo), ma anche di tantissimi giovani, completamente digiuni e disconnessi dall'attività motoria che vorrebbero solo potersi allenare.
Nel mentre vorrebbero soddisfare (pagando un abbonamento) questa esigenza, si trovano davanti un muro di definizioni incomprensibili; sono scoraggiati e imbarazzati dal doversi cimentare in attività che non sono loro familiari; vanno in internet e sui social e trovano ancora più astio da parte di chi si allena da 10 anni e un po' li snobba, deride le loro scelte e la loro fisicità, li critica perché non hanno cominciato prima, e ora che vorrebbero cominciare li critica se non si allenano come loro, e se lo fanno allora son criticati perché non usano la stessa frequenza, e poi perché non dimostrano la stessa dedizione, in un crescendo senza fine. Insomma è come trovare una persona desiderosa di imparare costretta a dover passare dalle scuole elementari all'università senza tappe intermedie, con di fronte corsi dal nome incomprensibile e il gruppo dei già laureati pronto deriderli.
È facile che scelgano di andare altrove, o che si facciano sedurre dalle sirene del marketing che provano a vendergli l'inimmaginabile promettendo loro di scolpire il corpo senza fatica e in poco tempo. E lo fanno con un linguaggio semplice, fraudolento ma comprensibile, condito di bugie ma attraente.
Ecco, se siete gestori di impianti sportivi, se avete una palestra, ma soprattutto se avete l'ambizione di aprirne una e siete scoraggiati dai costi necessari per avviare chissà quali fantasmagoriche attività fisiche, sappiate che li fuori c'è un 60% di sedentari, molti dei quali non si avvicinano ad una palestra timorosi di quel che potrebbero trovarci dentro senza riuscire a comprenderne i meccanismi. Spesso giovani, ma non solo, che sono semplicemente alla ricerca di una palestra nella quale svolgere della "ginnastica normale".
Editoriale apparso sul numero 21 della rivista Scienza e Movimento, se non sei abbonato e vuoi ricevere la rivista o saperne di più clicca qui