S. Beraldo afferma che ogni tipo di attività fisica determina sull'organismo effetti di natura fisiologica che in una ripetizione sistematica e continuativa nel tempo scatena una reazione di difesa e adattamento con conseguenti risposte funzionali più economiche e resistenti alfine di un migliore rendimento.
In particolare nel calcio in generale si dovrà tener conto, semplificando le cose, che durante la gara vi sono "momenti di elevato impegno e momenti di scarso impegno o nullo", dove nel corso degli "impegni più elevati" ci sarà una richiesta energetica alta e conseguente maggiore consumo di ATP da parte dei muscoli, viceversa avviene nei "momenti di scarso impegno" in cui l'organismo cerca di "recuperare", ma il tempo non è sufficiente tra una fase intensa e l'altra e pertanto il recupero è solo parziale, cioè il rifornimento di ossigeno della mioglobina e soprattutto la ricostruzione totale della fosfocreatina al fine di eliminare l'acido lattico.
In generale quindi l'allenamento è da definirsi come
un processo pedagogico educativo continuo che si concretizza nell'organizzazione dell'esercizio fisico ripetuto in qualità, quantità ed intensità tali da produrre carichi progressivamente crescenti che stimolano i processi fisiologici di supercompensazione dell'organismo e favoriscono l'aumento delle capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell'atleta, al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento in gara
(Prof. Carlo Vittori)
cioè che serve per la preparazione ottimale alla gara.
È evidente che tale concetto generale va adattato di volta in volta in considerazione dell'età, qualità fisiche, grado di allenamento qualitativo e quantitativo dell'atleta e con riferimento ad una moderna metodologia vanno considerati anche quegli aspetti psicologici individuali e sociali che risultano determinanti all'ottenimento della massima performance.
Pertanto, i principi generali dell'allenamento dovranno basarsi sui seguenti aspetti caratteristici di una corretta programmazione:
Il primo quesito che deve porsi il preparatore atletico è l'obiettivo che vuole far raggiungere ai propri atleti e per raggiungerlo deve avere chiare le caratteristiche principali che il proprio atleta dovrebbe possedere in relazione alla disciplina praticata, ossia creare un modello di prestazione, che è composto da molte variabili quali le caratteristiche antropometriche (peso e statura), il livello specifico delle capacità motorie, le capacità tecniche e tattiche, le caratteristiche psicologiche, etc….
Dopo queste prime considerazioni si passa alla periodizzazione che si divide in due momenti: pianificazione e programmazione.
La periodizzazione si propone il raggiungimento della massima forma sportiva e quindi l'estrinsecazione da parte dell'atleta di tutte le sue potenzialità fisiche e psichiche.
Una razionale applicazione pratica dei principi dell'allenamento e della periodizzazione permette di ottenere lo stato di forma da uno a tre volte all'anno e di mantenerlo per il tempo sufficiente al raggiungimento del risultato che ci si era proposti e la progressiva acquisizione della stessa forma da parte di un soggetto può essere classificata in tre fasi:
I principi esposti precedentemente vanno sempre tenuti presenti in fase di periodizzazione annuale o semestrale e pertanto da una visione generale del programma di allenamento si tenderà a scendere sempre più al particolare fino alla singola unità di allenamento giornaliero.
Con riferimento alla figura che segue è possibile considerare l'organizzazione di un macrociclo nella periodizzazione semestrale suddivisa in "macrocicli" ciascuno dei quali suddivisi in "mesocicli" a loro volta composti da "microcicli" organizzati in singole unità di allenamento, con illustrato in termini qualitativi anche l'andamento della "% del carico" nel tempo.