Che l'acido folico, meglio noto come vitamina B9 (e non come frettolosamente riportato in qualche sito internet vitamina B12, ossia cianocobalamina), fosse importante, anzi fondamentale per alcune funzioni dell'organismo, era da tempo risaputo.
In particolare, durante la gravidanza, la sua assunzione è caldamente raccomandata alle mamme in dolce attesa. In questo periodo, infatti, il fabbisogno aumenta perché l'acido folico è fondamentale per il corretto accrescimento di quella che sarà la colonna vertebrale del neonato che, in caso di gravi carenze, può andare incontro all'insorgere della spina bifida, o al parziale sviluppo del cervello (strong>anencefalia.
Un recente studio, condotto da ricercatori Olandesi, conferma ancora una volta l'utilità dell'acido folico anche per chi, neonato, lo è stato molti decenni fa.
Somministrando 800mg al giorno di acido folico, ad individui di età compresa fra i 50 ed i 70 anni, si è notato un netto miglioramento delle capacità di memoria ed elaborazione dei dati da parte del cervello. Una sorta di ringiovanimento funzionale di questo organo che, spesso, subisce una diminuzione della funzionalità proprio in fase senile.
Il nostro organismo non è in grado di sintetizzare acido folico, diviene quindi indispensabile introdurlo con gli alimenti. Verdure, pomodori, arance, frattaglie costituiscono buone fonti di acido folico, al contrario eccesso di alcool o terapie farmacologiche lunghe, possono produrre una carenza.
Attenzione perché, anche un eccesso di tale elemento ha conseguenze gravi, in particolare può velare la carenza di cianocobalamina (vit. B12), con possibili manifestazioni di danni neurologici irreversibili.