Al pari del calcio, il fosforo, è implicato nella costituzione dei cristalli di idrossiapatite di ossa e denti, ed è in questa sede che trovano collocazione oltre i 4/5 del fosforo che costituisce un individuo.
Rientra anche nella struttura delle molecole che sono alla base dei meccanismi di liberazione energetica (ATP e Creatinafosfato), infine rappresenta, legato ai lipidi, la struttura della membrana cellulare (fosfolipidica). Il fosforo ha la capacità di tamponare l'acidità ematica, situazione che potrebbe porre il fosforo in una posizione di rilievo nel contrastare gli effetti dell'acidosi indotta da sforzi anaerobici, consentendo di fatto di prolungare il lavoro26.
Per quanto rara, una carenza di fosforo, può portare a situazioni di debolezza, demineralizzazione ossea, anoressia, alterazioni nervose. Anche il VO2max può essere ridotto da una carenza di fosfato in quanto compromette il corretto funzionamento del 2,3-difosfoglicerato implicato nel rilascio di ossigeno da parte dell'emoglobina27.
Un elemento in grado di contrastarne l'assimilazione, portando ad una potenziale carenza, è l'idrossido di alluminio, presente in molti antiacidi28. Altrettanto remoto è il rischio di eccessivo apporto, normalmente gestito in maniera idonea dai reni. Tuttavia permangono i rischi di insufficienza renale, acromegalia, emolisi, crisi tetaniche, eliminazione del calcio. È adeguatamente presente nelle carni, nel pesce e nei derivati del latte. Il fabbisogno giornaliero è analogo a quello del calcio e valutabile in 1000-1200 mg.