La cerimonia di apertura di Londra 2012 è lontana, le qualificazioni non hanno avuto inizio e quindi del fatto sportivo non è ancora possibile parlare. Ma del contorno si.
E quale occasione migliore della presentazione del logo ufficiale per aizzare una bella polemica, con la maggior parte dei designer che guarda con ciglio arcuato ed il pubblico che si scandalizza in merito ai costi? Ad onor del vero il prezzo è un tantinello esoso: 600.000 euro per la realizzazione di un logo è una cifra notevole. Conosco grafhic designer che per quella somma si accampano per cinque anni a casa del cliente e disegnano un logo al giorno, escluso Natale ed a Pasque alterne. Ma è pur vero che il prezzo lo fa il mercato, almeno da questa parte del mondo. Per cui se c'è qualcuno che li ha chiesti c'è qualcun altro che ha detto si ed ha firmato il cospicuo assegno. Potevano essere investiti in qualcosa di più importante? Senza dubbio. Se poi le Olimpiadi non le facessero proprio ed il governo inglese spendesse i miliardi stanziati per la manifestazione in ospedali e scuole nell'Africa sub sahariana questo si che sarebbe importante. Ma lo vorremmo sul serio?
Passiamo ora al cipiglio dei designer professionisti. O sedicenti tali, che poi sul web, si sa, parlano (parliamo) tutti. Non ho trovato nemmeno un commento positivo: il più tenero lo definisce rivedibile
, il più feroce ne parla come de il più brutto della storia delle Olimpiadi
. Non sono un esperto. Però devo dire che a me non dispiace. Mi pare gioioso, colorato, divertente. Insomma, i critici non mi hanno convinto. Ma sicuramente è colpa mia.
Se tante polemiche coinvolgono il logo, occorre fare però un duplice, condiviso, plauso agli organizzatori. I lavori per la costruzione delle infrastrutture e delle strutture sportive sono in linea con le previsioni. E questo, Atene 2004 lo insegna, non è un dato da sottovalutare. È vero che Pechino 2008 ha battuto qualsiasi record di efficienza, ma chiedetelo alla popolazione residente ed agli operai quanto è costato questo immenso spot per il regime. L'altro plauso va al sito web ufficiale: ben fatto e soprattutto costantemente aggiornato. Un veicolo, tra le altre cose, di trasparenze per conoscere lo stato dei lavori.