Le richieste del cliente: cosa cambia nel mondo del fitness

Di Davide Zanichelli

Una analisi e conseguente riflessione sul mondo del fitness: i cambiamenti nella domanda e nell'offerta nel mondo del fitness

Il mondo del fitness è in continua evoluzione, con novità, mode, proposte, che sono sempre basate, però, su alcuni fondamenti classici della ginnastica.

Ad esempio sotto la voce “aerobica” esistono innumerevoli tipologie di corsi, chiamate discipline, e ancor più marchi e format di allenamento (step, gag, total body, senza andare a citare i marchi).

Lo stesso vale per l’“allenamento funzionale” (associato ai movimenti dei bambini, oppure a quelli degli animali passando anche per gli stili più militari).

Anche la cosiddetta “sala pesi” è soggetta alle mode, tendenze del momento (la moda dell’isolamento muscolare, dell’allenamento globale, delle tecniche della pesistica, il tutto proposto con la metodologia più in voga).

In questo divenire continuo l’appassionato di fitness è cambiato notevolmente negli anni e, senza andare eccessivamente a ritroso nel tempo, mi permetto di osservare e analizzare questa metamorfosi che negli anni è avvenuta: fondamentale per capire come approcciarsi con il cliente fino a questo periodo e, ora, come pensare di proseguire con l’attività di Istruttore e Personal Trainer.

slide corso Personal Trainer

L’immagine qui sopra, una slide del Corso Istruttore fitness e Bodybuilding, creato dal Prof. Pierluigi De Pascalis, ci da una ampia idea e uno spunto di riflessione, di questo “percorso del fitness”.

Negli anni '70-'80 esistevano due macro-settori: uno “dei pesi” definito in Italia Culturismo e l’altro “dell’aerobica”.

Il primo si rivolgeva quasi esclusivamente ad un pubblico maschile e l’obiettivo principale era emulare in tutto e per tutto i grandi bodybuilder come Sergio Oliva, Arnold Schwarzenegger, Franco Columbu, Lou FerrignoFrank Zane e molti altri.
Era il periodo (in Italia) delle prime riviste del settore e nascevano le prime palestre.
Gli istruttori si “autoformavano” all’interno delle palestre e tutto, nel bene e nel male, era basato sull’esperienza pratica.

Si tratta del periodo pionieristico delle palestre, con una bassa regolamentazione sia a livello di strutture che di attrezzature.
In quel periodo l'istruttore doveva essere "grosso", e questo era sufficiente affinché diventasse un esempio da seguire, proprio perché l'obiettivo degli utenti era quasi esclusivamente quello di far crescere le proprie masse muscolari.

A fonte di concetti empirici e mancanza di prove scientifiche, c’era una grande passione per quello che si faceva e l’istruttore, con tutti i suoi limiti, si applicava nell’insegnamento, seguendo le persone quasi come un Personal Trainer.

Negli stessi anni esplodeva il fenomeno dell’aerobica, guidato dall'attrice e attivista statunitense Jane Fonda, delle VHS di allenamento a tempo di musica, dei primi campionati di aerobica.
Per avere una idea che di cosa erano basta cliccare su questo link https://www.youtube.com/watch?v=ozoTzkCeO-A dei Campionati Americani del 1988.

Qui, prevalentemente, si parlava al femminile e gli istruttori provenivano dalla danza e dalla disciplina della ginnastica ritmica. Gli unici attrezzi usati erano un tappetino per gli esercizi a terra, cavigliere, polsiere e i primi step. (nel 1986 con Gin Miller).

Tra gli anni '90 e il 2000, cominciamo ad osservare una metamorfosi, dovuta allo sviluppo della concorrenza e, di conseguenze, del marketing (con le case di integratori e attrezzi per il fitness che salgono in auge), un nuovo mondo dove si poteva diventare imprenditori.
Un ampliamento delle riviste del settore (in Italia come nel Mondo), la rete internet che prendeva sempre più piede nelle case delle persone, i film d’azione e le serie TV di ex bodybuilder (oltre a molto altro) hanno plasmato le aspettative e le richieste di chi si iscriveva in palestra.
Oltre ad essere una “moda”, i clienti hanno elevato le loro richieste e questo ha portato a:

  • La nascita dei primi centri fitness (il termine fitness ha cominciato qui ad essere usato in modo importante) che si differenziavano dalle semplici palestre, dando la possibilità a chi si iscriveva di fare più attività (oltre ai pesi e i corsi, piscina, aquagym, sauna e molto altro…);
  • Nell’area della sala pesi, il bodybuilding la faceva ancora da padrona, soprattutto nei primi anni ’90, per i motivi suddetti;
  • Nell’area aerobica, che ora viene chiamata anche “musicale”, nascono continuamente attività nuove, come lo Spinning® (sempre nei primi anni ’90) e verso la fine degli anni ’90 si inizia a parlare di marchi come Zumba® e Les Mills® che oggi sono brand conosciuti in tutto il mondo, con a conseguente nascita delle prime scuole di formazioni internazionali;
  • Si inserisce in questo periodo anche l’area olistica (con Pilates e Yoga);

Da questo punto nascere la figura del Personal Trainer, nome importato dagli USA, che viene associato a VIP del mondo dello spettacolo, dello sport e del cinema. A questo punto, avere il Personal trainer diventa uno “status symbol” e ci si appresta a passare all’ultimo periodo cronologico.

Dal 2000 fino ad oggi si è osservato un ridimensionamento della “sala dei pesi”, che rimane un punto importante per i centri fitness, ma nelle palestre più piccole di ultima nascita e concezione, spesso non si trova, sia per motivi di costi e spazio, sia perché si tende a proporre attività di gruppo o per piccoli gruppi, in stile più funzionale (come oggi viene definito).

Non avendo attrezzi, o per lo più avendone pochi, è necessario che l’istruttore abbia competenze che gli permettano di sviluppare programmi di allenamento “ad personam” e usare al meglio specifici attrezzi, come il TRX® per l’allenamento in sospensione (NonSoloFitness ha pubblicato il manuale di Allenamento in Sospensione in lingua italiana), gli Equalyzer® per l’allenamento con le parallele, palle mediche di vario genere, Kettlebell (NonSoloFitness ha pubblicato due libri sull'argomento: La preparazione atletica con il Kettlebell del Docente Nazionale Nicola Sacchi e Ghiri Sport di Oleh Ilika) e molti altri.

Per fare questo l’istruttore e/o Personal Trainer deve proseguire la sua formazione per poter essere pronto sul mercato del fitness a offrire un servizio che i clienti percepiscano di qualità (e non certo improvvisato).

Il livello medio di conoscenza del mondo del fitness dei clienti, a questo punto, si è notevolmente alzato rispetto agli anni ’70-'80, e per questo motivo, la preparazione dell’istruttore deve sempre progredire. Ciò che però deve essere mantenuto tale e quale agli anni '70-'80, è sicuramente la passione per il fitness, che va dimostrata al cliente seguendolo nel modo migliore possibile.

Oggi, molto probabilmente, ci accingiamo ad una altra svolta, che porterà ad un nuovo cambiamento, che essendo globale, coinvolgerà anche il mondo del fitness. Sicuramente si creeranno dinamiche nuove e nuove possibilità e strade da percorrere. Senza avere la presunzione di fare previsioni, sicuramente internet e i flussi di informazioni saranno sempre maggiori e maggiori saranno le informazioni che arrivano anche relativi all’ambiente del fitness, con una probabile “impennata” nelle richieste qualitative della clientela. Ciò comporterà per il Personal Trainer e anche per l’istruttore, la necessità di acquisire maggiori nozioni e informazioni, fare proprie nuove competenze, che permetteranno a chi si approccerà con voglia e passione di svolgere questo lavoro al meglio.

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