Perché le diete non funzionano?

Di Micaela Scigliano

Le principali cause di fallimento della dieta. Dalle diete sbilanciate a quelle malsane, fino ad arrivare ai regimi alimentari inadatti.

  1. La dieta che avete seguito era sbilanciata
  2. La dieta intrapresa era troppo breve
  3. La dieta non faceva per voi
  4. La dieta non era convincente
  5. La dieta ve l'ha data il nutrizionista, ma era insipida
  6. La dieta l'avete creata da soli
  7. "Non mangio niente, ma ingrasso"
  8. Le pillole dimagranti non funzionano!
  9. Non ce la fate a seguire una dieta per periodi lunghi
  10. Vi affamate e poi naturalmente cedete alla prima tentazione
  11. Fame di testa e fame di pancia
  12. Ignoranza
  13. Porzioni troppo abbondanti, ma voi non lo sapete
  14. Poco movimento
  15. Metabolismo lento
  16. Stress
  17. Spiluccate
  18. Siete convinti che dato che domani comincerete una dieta, oggi potete abbuffarvi fino a mezzanotte
  19. Il pensiero "tutto o nulla"
  20. Non spezzettate un grande obiettivo in tanti più piccoli
  21. Tutto e subito
  22. Pensate che iscrivervi in palestra già basti a farvi dimagrire
  23. Stringendo tra le mani la dieta di un nutrizionista già avete fatto il primo passo verso la perdita di peso
  24. Obiettivi troppo ambiziosi, modelli irraggiungibili
  25. Vi vedete sempre brutti, grassi, inadeguati
  26. Mancanza di costanza o motivazione
  27. Pensate che sia giusto finire gli avanzi della tavola

È dimostrato: tutte le diete, o almeno quelle intelligenti, cioè quelle bilanciate e compilate da esperti del settore, sono potenzialmente in grado di far dimagrire chiunque senza eccezioni. Allora perché su di voi non funzionano? Perché i vostri tentativi di mettervi a dieta sono stati un disastro? Perché continuate a permanere in una situazione di disagio in cui credereste a tutto purché sia utile per farvi perdere un po' di peso? Anche voi appartenente a quella folta schiera di persone che ha tentato invano ogni tipo di dieta. Anche voi trascorrete interi periodi ad acquistare riviste che parlano di dimagrire. Anche voi parlate con le amiche di quella dieta miracolosa, di quel nuovo sport che promette di rimodellarvi dalla testa ai piedi. Anche voi vi siete iscritti in palestra e poi avete mollato. Fermatevi un momento a riflettere: perché è stato un insuccesso? Perché non avete mai ottenuto i risultati sperati ed ogni volta vi siete ritrovati al punto di partenza?

Di seguito passeremo insieme in rassegna tutte (o quasi!) le possibili cause che hanno concorso a far naufragare il vostro progetto di dimagrimento. È possibile che ognuno di voi si riconosca in più di una casistica. Leggete con attenzione anche i paragrafi che sulle prime possono non sembrare che parlino di voi: se non vi è ancora capitato, forse domani potreste riconoscervi!

La dieta che avete seguito era sbilanciata

Di diete sbilanciate ne è pieno il mondo: la dieta del fantino, le diete proteiche dei culturisti, la dieta della pasta, del cioccolato, del minestrone! E si potrebbe continuare all'infinito. Si tratta di regimi alimentari che a lungo andare, ma anche nei brevi periodi, creano degli squilibri anche gravi nel vostro fisico. E non solo: proprio a causa di quest'alimentazione non salutare il vostro corpo vi invia segnali di fame extra. Lui vorrebbe solo dirvi di mangiare anche altre sostanze di cui in quel momento necessita, ma voi finite per rompere la dieta e mangiare quello che vi capita. Quindi: oltre a farvi del male, con le diete sbilanciate sentite di più la fame e difficilmente riuscite a seguitare in quest'alimentazione disordinata per lunghi periodi.

La dieta intrapresa era troppo breve

Tipo le diete di una settimana, tre giorni etc. Se oggi stesso un'amica vi chiedesse il seguente consiglio: "Ho tra le mani una dieta che promette di farmi perdere fino a 2 chili in tre giorni. Che ne dici?" Voi cosa le rispondereste? Cosa pensereste? Chiaramente dubito che potreste consigliare la vostra amica di affidarsi ciecamente e con fiducia a questa alimentazione. E allora, se vi rendete conto che un regime alimentare che dura 3 o 5 o anche 7 giorni non può offrirvi risultati duraturi, perché certe volte siete stati tentati di seguirlo a vostra volta? Cosa è scattato in voi? Sappiate che i regimi alimentari troppo brevi vi fanno perdere solo liquidi, quindi lì per lì potreste anche avere la sensazione di aver buttato giù qualche etto, ma nel giro di pochissimi giorni vi ritroverete nelle stesse condizioni di partenza.

La dieta non faceva per voi

Per esempio ve l'ha data un'amica che era stata dal nutrizionista. Vi siete mai domandati perché finalmente si comincia a parlare di programmi personalizzati? Perché ciascuno di noi è diverso in altezza, peso, abitudini alimentari, ma anche in caratteristiche meno evidenti quali la velocità del metabolismo, il ritmo cardiaco da cui si ricavano i parametri per un efficace allenamento aerobico. Quando il medico vi chiede l'analisi del sangue, chiedete alla vostra amica una copia del suo ultimo referto? O forse portate al vostro dottore il vostro esame dell'anno precedente? Pensate che siamo addirittura diversi da noi stessi dell'anno prima. Quindi seguire una dieta di qualcun altro è un po' sciocco, non vi pare?

La dieta non era convincente

Per esempio la dieta del gelato, la dieta della pasta. Qui c'è poco da commentare. Che sia a calorie controllate o libera, ogni tipo di alimentazione deve tassativamente essere varia: è necessario che contempli tutti gli alimenti, soprattutto quelli indispensabili all'organismo. Mi domando se esista veramente qualcuno che in buona fede e nella convinzione di raggiungere risultati, abbia mai seguito la dieta della cioccolata, del gelato e così via.

La dieta ve l'ha data il nutrizionista, ma era insipida

E questo è un problema meno banale e davvero frequente. I nutrizionisti ed i dietologi, eccellenti professionisti, vi dicono con chiarezza che per dimagrire (nel caso questo fosse il vostro problema), dato il vostro peso, la vostra altezza ed altri parametri, dovete assumere un tot di calorie al giorno. E non calorie qualsiasi, bensì quelle ricavate da alcuni alimenti specifici, in grado di fornirvi anche nutrienti preziosi. E fin qui tutti d'accordo. Ma si tralasciano alcuni fattori imprescindibili: se voi non mangiate per fame, se siete affetti da qualche disturbo alimentare, se vi controllate a tavola, ma poi mangiate fuori pasto, se mangiate per lenire l'ansia, se mangiate per noia, se mangiate quando siete tristi e via dicendo, che ci fate con una dieta? Non riuscirete mai a seguire una dieta se prima non risolverete questi altri problemi. Ecco che un'altra volta il vostro comportamento di mangiare troppo è solo un sintomo e non la causa del vostro ingrassare. In questi casi la dieta è condannata a naufragare.
Aggiungiamo, inoltre, che un regime alimentare che vi obblighi a pesare costantemente ogni cibo e che castri il vostro gusto, non durerà a lungo.

La dieta l'avete creata da soli

In effetti, rispetto a qualche anno fa, ciascuno di noi adesso dispone di una grandissima e vastissima quantità di informazioni per sapere esattamente cosa e quanto mangiare. Ma sapete qual è la quantità di calorie giornaliere consigliata per un uomo o una donna adulti? Sapete calcolare il vostro Indice di Massa Corporea? Sapete stabilire quanto mangiare in funzione anche dell'attività fisica che eventualmente svolgete? Come stanno le vostre analisi del sangue? Non è che avete qualche carenza da curare a tavola? Insomma: vale la pena affidarsi al fai da te a meno che non si sia un vero esperto? Rischiamo di sottoporci all'ennesimo fallimento, all'ulteriore frustrazione senza alcun motivo.

"Non mangio niente, ma ingrasso"

A meno che non soffriate di qualche disfunzione ormonale o di altro genere, sappiate che questa scusa non attacca. Forse non ne siete totalmente coscienti, forse mentite a voi stessi, forse vi siete talmente maltrattati in passato con diete sbagliate che ora soffrite della sindrome da metabolismo lento. Comunque, se è vero che non mangiate niente, non ingrassate. Probabilmente soffrite di un qualche disturbo alimentare: in questo caso verificatelo rivolgendovi ad un professionista e leggete anche la sezione di questo libro dedicata alla questione. O forse il vostro problema è che non possedete alcuna nozione alimentare e, in questo caso non ne avete colpa. Conoscevo una signora anziana che un giorno mi disse di aver sostituito la cicoria con i panzerotti agli asparagi: tanto sempre verdura era!

Le pillole dimagranti non funzionano!

Avete continuato a nutrirvi come prima, aggiungendo però una delle pillole dimagranti tanto pubblicizzate soprattutto prima del periodo estivo. Beh, in primo luogo, forse non avete letto la scritta, ormai obbligatoria che recita "coadiuvante in un regime ipocalorico e con adeguata attività fisica". Inoltre, e vi invito ad approfondire nella sezione dedicata ai dispositivi dimagranti, siamo proprio sicuri che queste pillole funzionino? Alcune pubblicazioni scientifiche dimostrano che contengono sostanze che aiutano a tenere il peso sotto controllo, ma talvolta in concentrazioni troppo minime per funzionare davvero. Ma non solo: mangiate barrette dimagranti a pranzo e poi la sera fate cene a quattro portate? Oppure, assumete quei ritrovati che assorbono calorie, ma mangiate due porzioni di torta?

Non ce la fate a seguire una dieta per periodi lunghi

Le diete, anche le più varie, anche le più saporite, sono decisamente frustranti perché vi obbligano a mangiare proprio quel giorno quello di cui non avevate voglia. Perché presuppongono uno sforzo attivo e continuo della vostra forza di volontà. Perché fanno leva costante sul vostro autocontrollo. Perchè vi impongono di limitarvi con le quantità. Perché dovete o dovreste seguirle anche quando le persone che vi circondano stanno mangiando qualcos'altro. Perché sono preprogrammate e voi vorreste poter scegliere cosa pranzare o cenare in base ai vostri desideri del momento. Perché considerano solo gli introiti calorici, quindi la parte fisiologica e non quella mentale, la persona in senso totale, con i suoi gusti, i suoi bisogni e le sue preferenze.

Vi affamate e poi naturalmente cedete alla prima tentazione

Beh, questa non è senz'altro la strategia giusta. Tanto per cominciare, affamarsi significa non apportare il corretto nutrimento al nostro corpo. Non tutto quello che mangiamo si trasforma in grassi: il nostro cervello, per fare solo esempio, ha bisogno di energia per funzionare! Pensate che i pazienti anoressici arrivano ad un punto in cui non riescono più a fare alcuni tipi di ragionamento, tanto è grave il loro deficit nutrizionale! E comunque, senza per forza dover ricorrere a questi esempi estremi, sappiate che non potete combattere contro il vostro corpo, perché perderete sempre: se vi affamate, prima o poi il fisico reclamerà carburante e vi indurrà a cedere al primo spuntino disponibile. E poi, perché resistere al cibo, affamandosi, quando è possibile mangiare un frutto, della verdura, una fetta di carne o della bresaola? Pensate davvero che questi alimenti possano minare il vostro peso? Ah, non è di questi che avete fame? Allora leggete qua sotto.

Fame di testa e fame di pancia

Si tratta di una distinzione di capitale importanza che verrà ripresa e spiegata diffusamente in seguito. È stato dimostrato che molto spesso scambiamo per appetito qualche altro messaggio che non riusciamo a decodificare. In realtà ci nutriamo anche quando non è necessario, pur essendo convinti che è di cibo che abbiamo bisogno!
Il più delle volte, tra un pasto e l'altro, il vostro problema non è la fame, ma qualcos'altro. Se avete veramente fame, un bel piatto di verdura andrà benissimo per voi. Se invece avete voglia solo di biscotti al cioccolato o di quei bigné avanzati dalla sera prima, allora la questione è ben diversa e forse risolta: il vostro non è autentico appetito. In questo momento il corpo non vi sta mandando alcun segnale: è la vostra mente che vi sta parlando, ma voi non capite cosa dice e travisate il messaggio. Questo punto è vitale, è una chiave di elevato valore. Vi invito ad approfondire l'argomento più oltre nella sezione apposita: vi si illumineranno molte lampadine!

Ignoranza

Sì, ignoranza, o forse sarebbe il caso di dire: mancanza di educazione alimentare. Non è colpa vostra se non avete un master in scienze dell'alimentazione e quindi commettete errori a tavola! Purché gli errori siano ovviamente fatti in buona fede. Ormai siamo lontani anni luce da quella signora anziana che sostituiva la cicoria con dei panzerotti fritti alla mozzarella e asparagi, pensando fosse un cambio alla pari! Ciascuno di noi, grazie al bombardamento dei media ed al livello culturale che è di molto migliorato, è in grado di discernere tra ciò che fa bene e ciò che è buono per il palato, ma va dosato con moderazione. E con questo non sto assolutamente dicendo che dovreste crearvi un decalogo dei cibi consentiti e di quelli vietati. Nessun cibo è vietato! Dovreste solo sapere che per mantenere il vostro corpo in buona salute, non dovrebbero mai mancare sulla vostra tavola frutta e verdura, ma anche proteine (nella forma che preferite) e carboidrati.

Porzioni troppo abbondanti, ma voi non lo sapete

Questo non è affatto un aspetto da sottovalutare. Ricordo una paziente con la quale feci una terapia piuttosto lunga. Sulle prime le chiesi di compilare un diario alimentare per monitorare cosa mangiasse ogni giorno, ma entrambe a lungo non capimmo il motivo per cui continuava ad ingrassare. Alla fine mi saltò all'occhio una frase che aveva appuntato "un piatto di pasta al sugo" e le domandai, "scusi, ma quant'è per lei un piatto?". Mi rispose candidamente che sua madre ogni giorno a pranzo pesava tre etti abbondanti di pasta per se stessa e la figlia! Quindi, se volete dimagrire, evitate di pesare sulla bilancia la quantità di verdura che consumate, ma non dimenticate di controllare di non abbondare con le porzioni di pasta al sugo! Ricordate che nulla è vietato, ma esagerare vi porta sempre nella direzione sbagliata.

Poco movimento

Lo sapete che se fate un po' di movimento, potete concedervi tranquillamente di mangiare come una persona normale, senza rinunce? No, non è la solita solfa, ma la verità. E per fare movimento non dovete per forza iscrivervi in palestra, o andare a correre. Basta camminare! Non ci credete? Provateci e leggete la parte dedicata più sotto che vi fornisce molti suggerimenti. Ora starete pensando che non è possibile perdere o mantenere il proprio peso solo camminando, eppure è la scienza che lo dice. Naturalmente non dovete pensare che tre passi al giorno possano bastare. O che lo shopping del fine settimana, camminando tra un negozio e l'altro, sia sufficiente. Vi assicuro che molte mie pazienti hanno scoperto, o riscoperto, l'arte di camminare e ne hanno fatto un'attività peculiare della propria vita. Camminare non sconvolge la vostra esistenza, i vostri ritmi quotidiani, i vostri impegni di lavoro. Vi libera dalla tensione, vi permette di dedicare un po' di tempo a voi stessi e vi rigenera. E poi non esiste solo il camminare: forse siete più propensi a sport sociali, tipo quelli di gruppo, o forse frequentare una palestra vi piace di più. L'importante è però inserire un po' di movimento nella vostra settimana. Vi aiuta ad accelerare il metabolismo e a bruciare qualche caloria extra.

Metabolismo lento

Il metabolismo lento o, come più elegantemente oggi viene chiamato, la sindrome da metabolismo lento, si instaura quando stiamo sempre a dieta. Avete mai avuto la sensazione di non riuscire più a dimagrire, o di trascorrere un periodo di stallo in cui il vostro peso continuava ad essere stazionario, nonostante i vostri sforzi? Ebbene, ecco cosa succede: a forza di ingerire sempre meno calorie, il corpo si mette in uno stato di sopravvivenza, in cui si sente costretto a limitare il più possibile il dispendio calorico (la perdita di peso), per evitare di esaurire completamente le energie. È un po' come quando, al volante della vostra auto, vi accorgete di avere poca benzina ed allora rallentate per evitare di esaurire il carburante prima della prossima stazione di rifornimento. Il vostro fisico si comporta proprio alla stessa maniera: accorgendosi che le calorie introdotte sono poche, rallenta il metabolismo per paura di finire la riserva di energie prima del prossimo rifornimento di cibo!
Ecco perché è così importante non stare sempre a dieta, altrimenti per perdere peso, l'unica soluzione sarebbe quella di restringere ancora un po' la vostra alimentazione, tagliando altre calorie fino praticamente al digiuno. Per evitare di cadere in questa situazione che purtroppo molti di voi già stanno sperimentando, l'ideale è seguire regimi restrittivi per periodi non eccessivamente lunghi e, comunque, sempre sotto il controllo di specialisti che possono rilevare in tempo questa condizione. Alternate, quindi, regimi più restrittivi ad alimentazioni più equilibrate e permissive. Anche il digiuno e/o il saltare un pasto rappresentano tutti comportamenti che producono la sindrome da metabolismo lento.

Stress

Non sottovalutate mai lo stress. Il fatto è che se ne parla talmente tanto che ormai sembra diventato un luogo comune, ma non è affatto così. Esistono dei sintomi specifici di tipo comportamentale, emotivo e addirittura cognitivo che caratterizzano le persone affette da stress. Uno dei sintomi da stress che potrebbero riguardarvi è l'iperfagia, ovvero una condizione nella quale si mangia molto di più, più velocemente e più voracemente, quasi senza sentire il sapore del cibo. Arriva a diventare una vera e propria compulsione. Anche in questo caso, non serve a niente curare il sintomo, cioè mettersi a dieta: bisogna riconoscere e curare lo stress!
Sintomo inverso, ma comunque altrettanto frequente è la perdita di appetito, fino al disinteresse totale nei confronti del cibo: si arriva a mangiare per sopravvivere e anche in questi casi è opportuno rivolgersi al medico.

Spiluccate

Molti di voi, quelli che dicono di ingrassare o di non riuscire a dimagrire pur non mangiando niente, spiluccano. Nel senso che mentre cucinano assaggiano frequentemente i cibi. Nel senso che sentono se la pappa del proprio bambino va bene di sale, che mangiano una patatina pensando che non incida sul complessivo introito calorico giornaliero. Molti accettano l'assaggino al supermercato e poi se ne dimenticano. Molti bevono una bibita ipercalorica (le cole, per esempio), piuttosto che un bel bicchiere di acqua fresca. Molti aggiungono zucchero alla spremuta d'arancia, o assumono sette caffé al giorno molto zuccherati e non li contano nel computo calorico della giornata. Tutti questi spiluccamenti o piccoli assaggi, sono talmente veloci che sembrano innocui. Non dico che non si devono fare, ma dico di esserne coscienti, di considerarli, prima di lamentarsi che il vostro dimagrimento non sta avendo successo. Una tecnica per tenerli d'occhio è quella di avvalersi del diario alimentare, ben illustrato nella seconda parte di questo libro.

Siete convinti che dato che domani comincerete una dieta, oggi potete abbuffarvi fino a mezzanotte

Ottima strategia! Conosco molte persone che lo fanno: sapendo che da domani o da lunedì cominceranno una dieta, si abbuffano oggi concedendosi tutto quello che possono. A volte lo fanno solo il giorno prima di iniziare una dieta, altre volte anche fino ad una settimana prima. Vi rendete conto – se siete tra questi – che così farete doppia fatica perché dovrete, attraverso la dieta, sbarazzarvi anche delle calorie che avete ingerito prima della dieta? Ma questo non è il punto più importante. Fermatevi a riflettere un momento: perché avete bisogno di mangiare tutte queste cose buone per il palato prima di mettervi a dieta? Perché lo fate? Chiaramente il vostro comportamento è dettato dal fatto che guardate alla dieta come un periodo di privazione e sofferenza, come un metodo che forse non vi porterà i risultati sperati. Perché? Perché se ci credeste davvero comincereste da subito a darvi da fare per dimagrire senza aspettare altro tempo o ingurgitare altre schifezze. Se acquisto un'auto che credo abbia ottime prestazioni, non la metto in garage e continuo a guidare l'auto vecchia!
Quindi, mi domando, vale la pena cominciare una dieta se siete voi i primi a non credete che funzionerà? Ricordatevi che se non ci credete, prima o poi cederete, col rischio di acquistare più chili di quanti ne avete persi. Cominciare una dieta facendo prima un grande rifornimento di carburante alimentare è, come dicevo, vedere la dieta come un periodo buio, faticoso e di cui fareste volentieri a meno. Un periodo punitivo per voi ed i vostri chili, un periodo di costrizione. E voi sapete che essere di umore nero quando si fa una dieta, soffrire ed avere la sensazione di fare una cosa perché si deve e non perché si vuole, vi condurrà inevitabilmente a cedere fino ad interrompere la dieta stessa.

Il pensiero "tutto o nulla"

Capita a molti di interrompere una dieta soltanto perché si è fatto qualche strappo di troppo. O di smettere di andare in palestra perché tanto nelle ultime settimane non si è riusciti ad essere costanti. E allora, in questi casi, ci si dice che non vale più la pena continuare a seguire un'alimentazione a calorie controllate o uno sport che nemmeno ci piaceva tanto. In un certo senso ci sembra che avendo trasgredito per un paio di volte alle regole, la dieta non valga più, che tanto vale abbandonarla del tutto: poi un giorno che saremo più motivati e più pronti la riprenderemo sicuramente. O ci iscriveremo di nuovo in palestra.
Ebbene, anche questa mentalità non è assolutamente funzionale ai vostri scopi. Può succedere, in effetti, che per qualche motivo, una festa, un invito a cena improvviso, un desiderio irrefrenabile, si rompa la dieta. Ma perché abbandonarla? Oppure perché dirsi: "Ormai ho ceduto, tanto vale indulgere anche a cena"? Tutti possiamo commettere degli errori, sempre che trasgredire di tanto in tanto ad una dieta rappresenti davvero un errore! Che ne direste se il vostro capo, al lavoro, quando commettete un errore, decideste di licenziarvi? Pensate di meritarvi il licenziamento solo per un misero, recuperabile errore? Certo che no! E allora, cercate di essere più flessibili anche con voi stessi, se desiderate che gli altri lo siano con voi. Se sgarrate, ricominciate subito dopo a rimettervi in riga. Se vi concedete un dolce non previsto nel vostro programma alimentare, non cominciate a mangiare a quattro ganasce nella convinzione che tanto ormai la regola sia infranta! Se per una settimana non vi allenate in palestra, non smettete di andarci pensando che o vi allenate per bene o non serve a niente. Questa mentalità, definita "pensiero del tutto o nulla", non vi giova, né per quanto riguarda la vostra forma fisica (diete, allenamento), né tanto meno in tutte le altre situazioni della vostra vita quotidiana. Ricordate che potete farcela, davvero. È tutto nelle vostre possibilità, ma per prima cosa dovete convincervene.

Non spezzettate un grande obiettivo in tanti più piccoli

Dovete perdere 20 chili ed il dietologo vi ha appena detto che ci vorrà almeno un anno. Davanti a questa prospettiva, chi non si sentirebbe sull'orlo del baratro? Un anno è lunghissimo e voi non sapete se sarete in grado di non mollare per tutto questo interminabile tempo. Pensate alle feste di Natale, di Pasqua, al Carnevale. Vi viene in mente che verrà il vostro compleanno, quello dei vostri figli, dei vostri amici. Le stagioni si susseguiranno, arriverà l'estate… un anno è praticamente infinito!
Come riuscirete a farcela? Anche in questo caso c'è un trucco. Molto semplice, in apparenza banale, ma efficacissimo: dovete solo assumere una prospettiva diversa. Prendete il vostro obiettivo finale, i venti chili, ma anche i trenta o i quindici, o i dieci e frantumatelo con forza in piccole parti. È un po' come immaginare di dover fare un lungo viaggio con molte tappe alla fine del quale ci sarà la vostra nuova casa, o la meta di un viaggio che tanto sognate di fare: c'è una strada al termine della quale arriverete a destinazione, ma questa strada è talmente lunga che non riuscite proprio a vederne la fine. Però potete vedere le aree di sosta, almeno quelle più vicine a voi. Una volta raggiunte quelle, ne potrete vedere altre, fino all'ultima, la più ambita: la vostra agognata destinazione. Quindi ditevi, per esempio, che la prima tappa sarà perdere due chili entro il prossimo mese e guardate solo ed unicamente quest'area di sosta, non tutte le altre e non tutte insieme. Solo quando sarete arrivati in questa tappa numero uno vi preoccuperete della successiva. Così facendo, toccando tutte le tappe, entro i prossimi dodici mesi sarete a destinazione e forse arriverete anche in anticipo!
Questa tecnica viene impiegata davvero in tutti i campi, dovunque ci sia un obiettivo da raggiungere. Ricordate per esempio di quando andavate a scuola: se la prof vi avesse detto di studiare l'intero libro di storia, probabilmente non avreste saputo come fare e vi sareste sentiti vinti ancora prima di cominciare. Invece 5-6 pagine da imparare applicandosi nemmeno tutti i giorni vi hanno consentito, a fine anno scolastico, di studiare l'intero libro! Provate ad applicare questa tecnica in tutti i campi della vostra vita: vedrete che la vostra motivazione all'impegno ne verrà di volta in volta rinsaldata e difficilmente proverete la brutta sensazione che quello che dovete fare non rientri nelle vostre possibilità!

Tutto e subito

Molti abbandonano i propri buoni propositi, la dieta, l'allenamento sportivo perché i risultati non arrivano subito, i progressi non si vedono giorno per giorno allo specchio e quindi si convincono che quel programma non faccia al loro caso. Insomma, perché dovreste privarvi di dolci e prelibatezze, o di ore di relax invece di andare in palestra, quando questi risultati non si vedono e non si sa se arriveranno? Sarebbe interessante chiedere ai vostri genitori se hanno smesso di incitarvi a camminare e a parlare quando eravate molto piccoli, solo perché durante i primi periodi non ci riuscivate…
In effetti, non è detto che tutti i programmi alimentari facciano al caso vostro, ma è certo che se mangiate meno calorie di quante il vostro metabolismo abbia bisogno, prima o poi perderete peso. Non è detto che se sollevate pesi in palestra dimagrirete, ma se vi muovete anche camminando più di quanto non facciate di solito, aiuterete il vostro corpo a bruciare più in fretta le calorie. I risultati difficilmente si vedono subito, anzi, a volte tardano ad arrivare, ma se state facendo tutto per bene, caso mai seguiti anche da uno specialista, sappiate che se abbandonate il programma è solo colpa vostra! Se avete molti chili da perdere, i primi andranno via più velocemente degli ultimi, se avete pochi chili da perdere lo sforzo che dovrete applicare sarà maggiore, ma ci riuscirete senza dubbio.
La nostra società consumistica – e non è affatto un luogo comune – ci ha abituato a questa mentalità del tutto e subito: possiamo avere tutto quello che desideriamo, basta avere il denaro per comprarlo. Ma per certi aspetti, quelli veramente importanti, non è per niente così. Non possiamo decidere di essere felici e diventarlo subito. Non possiamo decidere di imparare un'altra lingua oggi e domani già parlarla fluentemente. Non possiamo iscriverci in palestra e domani già avere il corpo di Rambo!
Quello che possiamo fare è chiarire bene il nostro obiettivo, per esempio "Desidero perdere cinque chili", stabilire realisticamente quanto tempo ci vorrà anche rispetto al nostro stile di vita, chiarire tutti gli accorgimenti che dovremo adottare per farcela e farci un'idea precisa del nostro punto di partenza, cioè, come siamo realmente, oggi? E come posso aspettarmi di diventare domani? Quello che sto dicendo è che se avete 40 chili da perdere, non potete aspettarvi realisticamente che il mese prossimo avrete ottenuto un fisico da fotomodella. Se avete cinquant'anni, non potete assolutamente prefiggervi che il vostro fisico, a seguito di un forte dimagrimento, resti tonico come quando avevate vent'anni. Più le aspettative che vi porrete saranno concrete e realistiche, più riuscirete a non mollare e a gioire dei risultati ottenuti.
Un altro aspetto di questa mentalità "tutto e subito" è che nel momento in cui decidete di perdere peso, vi private di tutto ciò che vi piace e vi iscrivete in palestra per seguire tutti i corsi previsti, tutti i giorni. Anche questo comportamento è dannoso, perché un tale sconvolgimento di abitudini, se all'inizio vi darà il senso che gli sforzi che state facendo saranno premiati, dall'altro vi farà stancare quasi subito e ritornerete alle vostre vecchie abitudini, sconfitti e delusi.

Pensate che iscrivervi in palestra già basti a farvi dimagrire

Me ci andate con regolarità o vi ammazzate di lavoro solo ogni tanto? Ho conosciuto tante persone emozionate dopo aver sottoscritto un'iscrizione ad un corso di allenamento, caso mai intensivo, che dopo qualche tempo si ritrovavano a domandarsi perché non fossero ancora riuscite a raccogliere i primi frutti. In questi casi, possono essere successe molte cose. Per esempio: lo sport che avete scelto non fa per voi. Il body building non fa dimagrire. L'attività anaerobica neanche. Queste due attività sportive vi rassodano e tonificano, ma il vostro peso ed il vostro volume restano invariati. O meglio: non c'è perdita di peso. Oppure, può accadere che facendo più sport vi autorizziate a mangiare di più e si sa che se si vuole dimagrire anche a tavola bisogna stare attenti. Oppure l'attività fisica che avete scelto è troppo blanda. Oppure andate in palestra, vi allenate a casa, ma troppo poco. Oppure vi siete iscritti in palestra, ma ci andate solo quando avete tempo. Oppure fate sport e mangiate addirittura di più: in questo caso sfatiamo il mito che l'attività fisica metta fame. Anzi, è stato dimostrato che praticando attività fisica si liberano le endorfine, responsabili di uno stato di benessere che la fame proprio non ve la fa venire, o almeno non ve la aumenta.

Stringendo tra le mani la dieta di un nutrizionista già avete fatto il primo passo verso la perdita di peso

È quello che pensano – ahimé – molte persone: vanno dal più bravo dietologo sulla piazza, pagano un onorario da capogiro e restano convinti per qualche tempo che il solo fatto di avere la dieta in bella mostra in cucina e seguirla di tanto in tanto, possa dar loro risultati. Il problema è, però, che non la osservano con precisione, si dicono che domani, la prossima settimana, seguiranno tutte le indicazioni fornite, ma per ora si limitano a seguirne solo qualche passo, qualche regola. Tutto ciò, ovviamente, avviene al livello inconsapevole, per cui coloro che si comportano in questa maniera non si accorgono davvero di farlo. Ma ad un certo punto si domanderanno perché non siano riusciti a dimagrire ed inevitabilmente la loro risposta sarà che la dieta non era fatta su misura per loro e che il nutrizionista in questione non è poi così bravo come dicono! Ormai lo sapete: le diete – quelle serie, quelle prescritte da professionisti – funzionano sempre. Quello che non le fa funzionare sono i comportamenti delle persone che le utilizzano e tanto peggio i loro atteggiamenti mentali e le convinzioni sbagliate. Meditate!

Obiettivi troppo ambiziosi, modelli irraggiungibili

Un vecchio detto popolare afferma che chi nasce tondo non può diventare quadrato. E questa è una maniera un po' brusca per introdurre l'argomento. Seriamente, se sono una persona di corporatura media, altezza media, colori mediterranei (e il mondo è pieno di gente così!), come posso concretamente prendere a modello una modella di corporatura super esile, altezza vertiginosa e colori scandinavi (e al mondo ce ne sono davvero poche di persone così, ecco perché poi le vediamo in televisione!). Se anche dovessi riuscite ad eguagliare la sua magrezza, sembrerò malata perché non ho la sua corporatura esile! Se anche dovessi riuscire ad ottenere le gambe toniche come le sue, non saranno mai così d'effetto, perché le mie sono molto più corte!
Insomma, ecco le istruzioni per rendersi costantemente infelici ed insoddisfatti: scegliere un modello che niente abbia a che vedere con noi. In questo modo vi condannate ad un esistenza infelice, tesa al raggiungimento di uno standard che mai potrete ottenere. In realtà dovreste apprezzare la vostra unicità. Rendetevi conto che come voi, esattamente come voi non c'è nessun altro al mondo. Nessuno ha le vostre caratteristiche somatiche, nessuno i vostri modi di fare, il vostro modo di guardare, la vostra risata. Guardatevi allo specchio e decidete che se volete cambiare, dovete assolutamente farlo: ma per assomigliare di più a voi stessi. Cambiate taglio di capelli, trucco, modi di abbigliarvi. Fate una dieta se volete e allenatevi in palestra o al parco. Ma cercate di assomigliare alla bella copia di voi stessi, non alla brutta copia di qualcun'altro.

Vi vedete sempre brutti, grassi, inadeguati

Succede a molti, purtroppo e spesso queste persone hanno anche problemi col loro corpo. Hanno spesso la sensazione che la gente le giudichi. Sull'autobus, in ufficio, ad una festa quando altri le guardano non stanno pensando sempre bene di loro. E questo naturalmente li infastidisce. Vorrebbero essere ammirati, ma non gli sembra che ciò accada. È come se gli altri notassero sempre un qualche loro difetto, qualche loro mancanza. E immancabilmente, dopo un incontro, una telefonata, un colloquio di lavoro, ripensandoci, si convincono che avrebbero potuto dire qualcos'altro, oppure tacere su quell'argomento, o comportarsi diversamente.

A quanti di voi è accaduto di sperimentare sensazioni simili? Che succede? Cosa avete che non va? In realtà, niente! La gente è davvero troppo occupata nei fatti propri ed indifferente per trascorrere le proprie giornate a notare un vostro capello fuori posto, una parola di troppo che avete detto o qualche chilo che non siete riusciti a smaltire. Siete voi ad essere diventati implacabili giudici di voi stessi e quindi proiettate inconsapevolmente questi vostri pensieri attribuendoli agli altri, pensando che siano gli altri a pensare male di voi. In realtà voi siete alla costante – forse inconsapevole – ricerca dell'approvazione altrui e pensate che per riuscirci, per ottenerla, dovete fare qualcosa per meritarvela: così come siete la gente non può apprezzarvi. Ecco perché avete preso l'abitudine di criticarvi di continuo, proprio per migliorarvi. Almeno questo è quello che pensate di fare. Alcuni di voi si identificano addirittura con quelli che ritengono essere i propri difetti o punti deboli, senza contare che nessuno sulla faccia della terra, uomini, piante o animali ne è privo. Per esempio qualcuno che ha il complesso della propria statura penserà che la gente noti in pratica solo quello. Allo stesso modo si comporterà qualcun altro che detesta i propri chili di troppo, o la propria calvizie, o i propri piedi tozzi: queste persone si concentreranno su questi punti vergognandosi all'idea che le altre persone possano accorgersene.

Ma voi non avete solo difetti! E poi ricordate che i difetti, o meglio le vostre imperfezioni, rappresentano le vostre particolarità e vi rendono unici sia nel carattere che nell'aspetto fisico. Prendete qualsiasi star cinematografica: ciascuna ha qualcosa fuori dagli standard, anche perché in caso contrario sarebbero tutte uguali! Chi ha gli occhi ravvicinati, chi ha denti troppo grandi, mascella troppo squadrata, seni piccoli, mento sporgente, calvizie. Chi è timido, oppure irascibile, chi è arrogante. La lista è pressoché infinita. Ma queste persone famose sono riuscite a rendere speciali le proprie caratteristiche mettendole in risalto e soprattutto apprezzandole. E come conseguenza anche voi avete finito per apprezzarle. Andando avanti nella lettura di questo libro vi spiegherò come funziona questo meccanismo e cosa c'entra col vostro aspetto fisico.

Mancanza di costanza o motivazione

Cominciate spesso molte attività, intraprendete numerosi progetti con grande entusiasmo. Ma poi tutto si risolve in una bolla di sapone. Perché vi accade? È possibile che solo voi siate così incostanti? Beh, io vi dico che l'essere umano è una macchina molto sofisticata che generalmente lavora per ottenere più che può (il massimo risultato) col minimo sforzo. Che significa questo e cosa c'entra con la vostra mancanza di costanza? Significa che nessuno di noi si impegna seriamente e a lungo per raggiungere un obiettivo se questo è decisamente troppo irrealistico, o se ci vogliono troppi esagerati sforzi per raggiungerlo o se non si conoscono o non si hanno i mezzi necessari per conseguirlo. Quindi voi – e anch'io – abbiamo cominciato mille progetti, ma ne abbiamo portati avanti solo pochi. Questi pochi avevano alcune caratteristiche importanti rispetto agli altri: erano concreti, ci credevamo veramente, sapevamo che potevamo farcela, sapevamo come fare per superare gli ostacoli che avremmo incontrato e alla fine li abbiamo realizzati. Se per esempio cominciate una dieta, o vi iscrivete in palestra ma poi mollate, il problema non sta nella vostra mancanza di costanza e dedizione, ma altrove. Sta nel fatto che le vostre esperienze passate vi hanno insegnato che quando cominciate una dieta in genere non dimagrite mai. Sta anche nel fatto che non sapete cosa aspettarvi da questa dieta: quanti chili dovete perdere? In quanto tempo? Sta nel fatto che non avete tra le mani l'alimentazione giusta, cioè quella che si attaglia perfettamente al vostro stile di vita, ai vostri gusti. Ed ecco qui che la motivazione cala ogni giorno di più, finché non rinunciate del tutto. Nelle prossime pagine vi spiegherò in dettaglio come fare per uscire da questa impasse molto diffusa.

Pensate che sia giusto finire gli avanzi della tavola

Questo è sempre stato un argomento delicato. Ci sono molte persone a cui è stato inculcato, giustamente, che il cibo non si spreca. Ed è vero: non si può sindacare su questo. Possiamo però criticare coloro che con la scusa di questo precetto, spazzolano via gli avanzi della tavola e quelli dei loro figli, tipo gelati, merendine e patatine perché si sentono in obbligo di non buttare tutto nel secchio.
Quindi mangiare gli avanzi per non gettarli via, o gettarli via e sprecare il cibo? Come uscire da questa impasse? Per prima cosa munitevi di sacchetti per alimenti e contenitori monoporzione ed imparate a congelare qualsiasi cosa: fette di pane, tranci di torte, mezze porzioni di pasta al sugo, hamburger e costolette. In questo modo, più del 70% dei vostri avanzi non verrà sprecato e non finirà nemmeno sul vostro bilancio calorico giornaliero, cioè dentro il vostro stomaco. Se avete un animale domestico, anche lui potrà aiutarvi a non ingurgitare qualche avanzo extra, ma mi raccomando alla tutela della salute del vostro Fido. Se vostro figlio lascia troppo spesso una merendina a metà, imparate a dargliene mezza porzione la prossima volta e a conservare l'altra metà per più tardi. Tenete sempre a mente che i vostri figli sono in crescita ed hanno un dispendio energetico (quindi un bisogno di calorie) superiore rispetto al vostro. Mangiare i loro avanzi significa assumere una razione esagerata di calorie. Potreste invece imparare da loro e imitarli quando riescono a sentire il senso di pienezza e smettono di mangiare.
Inoltre, se sulla vostra tavola avanza sempre qualcosa, sarà il caso di rivedere la vostra lista della spesa, diminuendo le quantità di cibo che comperate e cucinate giornalmente.
Fatto tutto ciò, inevitabilmente resterà ancora qualcosa che dovrete mangiare o gettare via. Cosa fare? Potreste responsabilizzare anche gli altri vostri familiari, cioè: perché dovreste mangiare tutto voi? E soprattutto perché dovreste mangiarlo veramente se non vi va, solo perché non è giusto buttarlo? Io consiglio sempre, anche se alcuni forse non saranno d'accordo, che quel poco che resta dopo tutti gli accorgimenti che avete preso per cucinare un po' meno, o per surgelare gli avanzi, vale la pena di gettarlo via. Non potete farci niente: è successo, è avanzato e voi state facendo di tutto per non farlo più succedere. Se lo buttate via o lo mangiate, qualcuno in qualche altra parte del mondo resterà comunque senza mangiare. Qualsiasi cosa facciate. Non dipende da voi. Dipende da voi, invece, cucinare meno per non indulgere in sprechi. Dipende da voi non eccedere col cibo per mantenervi in buona salute.

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