In questa intervista vogliamo presentarvi il Dottor Vanni Jeni, docente NonSoloFitness per numerosi corsi di formazione ed in particolar modo per i corsi di Istruttore Ginnastica Posturale e di Istruttore Ginnastica Posturale II Livello.
Proprio in relazione alla sua attività come docente NonSoloFitness, il dottor Jeni ha realizzato un volume che sta ottenendo un grande successo: Ginnastica Posturale e Kinesiterapia, edito da NonSoloFitness ed in vendita sul nostro sito web.
Salve a tutti mi chiamo Vanni Jeni. Mi occupo di formazione per NonSoloFitness e seguo i percorsi formativi di Personal Trainer, Istruttore Pesi e Fitness, Istruttore Fitness per la Terza Età e Istruttore Fitness per Bambini, ma in particolar modo mi occupo dei corsi di formazione di Istruttore Ginnastica Posturale di I e II Livello.
Il corso di Istruttore Ginnastica Posturale è stato creato nel 2010 dopo un lungo lavoro di ricerca scientifica e approfondimento culturale per strutturare la didattica e la messa a punto delle proposte operative. Visto il successo e l'interesse da parte del pubblico è stato necessario costruire un ulteriore momento formativo. Nasce cosi il corso di Ginnastica Posturale - II Livello che da questa primavera ad oggi ha portato alla partecipazione di numerosissimi allievi, che hanno così completato la loro formazione.
In concomitanza alla realizzazione della proposta formativa di Ginnastica Posturale, è stato necessario realizzare un testo che raccogliesse le nozioni teoriche e le proposte pratiche che vengono trattate durante il corso. A gennaio 2012 ho pubblicato con NonSoloFitness Editrice, il libro "Ginnastica Posturale e Kinesiterapia" che è stato adottato come libro didattico del I Livello. È in fase di realizzazione in questo momento un secondo libro che raccoglierà le nozioni del corso del II Livello e che sarà pubblicato a gennaio 2013.
Collaboro con il Comitato Provinciale del CONI Roma come consulente per i progetti legati alla preparazione atletica per bambini e ragazzi e come formatore per le insegnanti scolastiche per quanto riguarda l'attività motoria per l'età evolutiva.
Infine, occasionalmente, svolgo stage di formazione intensivi sulla postura ed espressività nell'ambito della danza contemporanea e per gli sport da combattimento.
La Ginnastica Posturale è quella pratica motoria che prende in carico la struttura biomeccanica del corpo in relazione allo spazio e all'omeostasi delle tensioni muscolari che permettono ai distretti corporei di poter assumere una posizione antigravitaria senza sovraccarichi funzionali che possono sfociare in quadri patologici più o meno gravi. Mi riferisco al classico mal di schiena fino a situazioni dove sono compromessi gli organi interni come l'apparato respiratorio, nervoso, osteoarticolare ecc. Gli obiettivi della Ginnastica Posturale possono essere riassunti in 2 tipologie di intervento. La prima direzione mira a prevenire possibili disturbi della postura attraverso pratiche motorie decompensative sulle tensioni muscolari antigravitarie e la tonificazione, in merito all'incremento della forza muscolare, di quei distretti anatomici che risultano deboli e instabili. La seconda direzione è quella del trattamento terapeutico per quei disturbi che cronicamente coinvolgono la struttura anatomica del nostro corpo. Mi riferisco a contratture muscolari, alterazioni osteo-articolari, disfunzioni delle fisiologiche curve della colonna vertebrale, dolori dovuti a sovraccarico funzionale ecc.
In questa direzione, la Ginnastica Posturale mira alla presa di coscienza delle nostre tensioni che cronicamente si organizzano per mantenere la posizione nello spazio e mira alla ricerca di strategie motorie e posturali alternative per gestire la nostra postura antigravitaria al di fuori di quadri patologici che provocano dolori e limitazioni funzionali.
Per Kinesiterapia intendo quella branca del trattamento rieducativo motorio che usa esclusivamente il movimento come forma terapeutica. Kinesi deriva dal termine "Kinesis" che significa movimento. Letteralmente Kinesiterapia significa terapia attraverso il movimento.
Risulta essere molto evidente oggi, leggendo quanto viene riportato nella letteratura scientifica sull'argomento, che attraverso la pratica motoria possono essere trattati numerosi e diversi quadri patologici che producono disabilità e limitazioni durante la vita quotidiana. Tra quelle citate in letteratura ricordo l'osteoporosi, il mal di schiena cronico (lombalgie, sciatalgie), problemi respiratori (enfisemi, bronchiti), cardiovascolari (ipertensione, angine, infarti), gastro-intestinali (gastriti, ulcere, coliti), iper-colesterolemia, diabete di secondo tipo, disturbi dell'equilibrio e dell'attenzione, problemi neuronali ecc.
La Rieducazione Posturale è parte integrante del percorso di riabilitazione per quelle patologie che sembrano essere anche non dipendenti da essa. Qualsiasi alterazione della postura può sfociare in quadri clinici differenti, e viceversa patologie diverse che debilitano l'organismo possono sfociare in un quadro di deficit posturale.
Attraverso la Kinesiterapia si possono prevenire quadri patologici anche di entità grave e diverse patologie possono essere trattate attraverso un nuovo giusto assetto posturale.
Oggi la postura è il tassello cardine sia nel contesto riabilitativo che per quanto riguarda la preparazione atletica generale e specifica. Come già ribadito in precedenza, risulta chiaro quanto il giusto assetto posturale possa migliorare sia lo stato di vita che la performance atletica.
In ambito rieducativo l'approccio multidisciplinare posturale è un elemento che non può mancare. Fino a qualche anno fa l'approccio clinico era visto esclusivamente come un intervento specifico sul distretto anatomico dove era presente la disfunzione organica. Si è visto con il passare del tempo che questo intervento risultava essere limitato. Il nostro organismo si comporta come un insieme di processi che gerarchicamente organizzano il nostro corpo come una struttura unica e complessa. Qualsiasi intervento specifico deve essere inserito all'interno di un contesto globale.
Il nostro organismo tende a mantenere un omeostasi tra processi interni e risposta ambientale. Qualsiasi alterazione dell'equilibrio di un distretto anatomico comporta una modificazione di tutto l'organismo settandosi su un'altra omeostasi. Oggigiorno si è visto che lo studio della postura e dei diversi atteggiamenti posturali che il nostro corpo mette in atto per adattarsi all'ambiente che ci circonda rappresentano il corollario, la cornice in cui ogni singola struttura si inserisce. La postura diventa cosi l'humus su cui ogni elemento si poggia e una qualsiasi alterazione organica deve essere inquadrata sull'articolarsi di tutti i meccanismi biologici che concorrono a costituire la postura umana.
In questa direzione la postura e lo studio di essa diventano sempre più di interesse della comunità scientifica.
In merito al miglioramento della performance atletica, lo studio della postura viene visto sempre più come uno strumento significativo per la preparazione dello sportivo. Credo che le nozioni di base sulla posturologia devono far parte del bagaglio culturale di ogni operatore che si occupi di attività motoria. Risulta evidente come sempre più nel settore sportivo compaia la figura del Posturologo che fa parte dell'equipe di allenamento per un determinato settore. Basti pensare alla danza, agli sport da combattimento, fino all'atletica leggera e agli sport di squadra.
Oggigiorno prende sempre più piede l'ambito disciplinare dell'Allenamento Funzionale nella preparazione atletica. L'Allenamento Funzionale fonda le sue basi sul assunto che ogni muscolo è inserito all'interno di una Catena Muscolare Cinetica. Tutti i muscoli che compongono una Catena Muscolare Cinetica lavorano insieme per organizzare il gesto atletico. Ogni allenamento, qualora venisse eseguito su un muscolo isolato, non producerebbe un aumento della performance funzionale, ma soltanto il raggiungimento del parametro funzionale di quel muscolo. Il lavoro sinergico su tutta la Catena Muscolare Cinetica in cui il muscolo è inserito, producerebbe la capacità di sviluppare una performance funzionale e adatta alla pratica motoria che si vuole implementare.
Per organizzare un allenamento che verta sul lavoro funzionale delle catene cinetiche bisogna che il preparatore atletico abbia le conoscenze necessarie sulla postura tali da potergli permettere di strutturare un programma di allenamento completo.
Il volume affronta le tematiche inerenti alla Postura, la sua evoluzione dinamica e il trattamento Kinesiterapico ai fini della riabilitazione di quelle alterazioni che possono sfociare in quadri clinici differenti. Considerando la persona nella sua globalità e facendo riferimento alle strutture Anatomiche, Fisiologiche, Biomeccaniche e Psicomotorie che costruiscono la Postura, questo libro considera come parte integrante dell'intervento gli aspetti esistenziali correlati ad essa. L'approccio multidisciplinare che contraddistingue i 15 capitoli che compongono il volume prende spunto dalle Alterazioni Morfologiche della Postura, ed arriva a fornire all'operatore gli strumenti per la Tecnica Rieducativa.
Ampio spazio è dedicato alla parte pratica, con una sezione finale che comprende più di 50 Esperienze ed Esercizi Pratici, supportati da più di 80 Fotografie per guidare meglio alla giusta esecuzione, finalizzati alla costruzione di una Postura Stabile, Flessibile, e Integrata. Il volume è rivolto a tutti coloro che vogliono intraprendere il percorso di Operatore di Ginnastica Posturale finalizzato a interventi individuali e di gruppo, e a chi vuole approfondire il proprio bagaglio culturale e operativo nella pratica quotidiana.
Ciò che mi ha spinto ad intraprendere la realizzazione del volume, è stata la necessità di costruire un contenitore dove vengono riportate tutte le nozioni scientifiche multidisciplinari di base che concorrono a definire la Ginnastica Posturale. L'obiettivo è stato quello di avere un testo di base dove vengono raccolti, in un unico volume, i concetti preliminari per intraprendere questo percorso di ricerca scientifica e culturale. La sezione pratica con le proposte motorie, mira a far si che l'operatore, acquisiti i concetti teorici che guidano l'intervento, possa cominciare a intraprendere il percorso di ricerca pratica attraverso gli esercizi descritti.
Sarà opera del lettore nel continuare i propri studi come Operatore di Ginnastica Posturale e approfondire successivamente in altri contesti. Come descritto in precedenza, è in preparazione, infatti, un secondo volume, scritto insieme al Dott. Roberto Tricoli (docente NonSoloFitness per il corso, tra l'altro, di Hatha Yoga per il Fitness), con cui condivido il progetto, che approfondisce e completa l'argomento arricchendolo con proposte operative più elaborate.
Questa domanda è per me il punto cardine del percorso di preparazione dell'Operatore di Ginnastica Posturale. Ribadisco soventemente durante i corsi di formazione che tengo, che le proposte pratiche devono essere viste come "esperienze" e non come "esercizi". Tale distinzione ha il fondamento sul fatto che ogni esercizio non deve essere eseguito in modo distaccato dal contesto. Ogni lezione di Ginnastica Posturale è un contesto di ricerca di strategie alternative motorie e posturali che concorrono a trovare un omeostasi differente rispetto a quella dismorfica assunta. Il lavoro pratico deve essere una ricerca e la ricerca può avvenire solo attraverso l'esperienza. L'apprendimento psico-motorio in età evolutiva si fonda su esperienze motorie che il bambino mette in pratica per approcciarsi con il suo ambiente di appartenenza. Qualora durante l'esperienza motoria egli esperisca, appunto, un movimento che gli permetta di raggiungere l'obiettivo che si era prefissato, egli lo apprende e lo acquisisce come "pattern" (schema motorio) che farà parte del suo bagaglio psico-motorio. In questa direzione la pratica motoria della Ginnastica Posturale deve mirare a costruire "esperienze" dove il partecipante ricerca le strategie per riuscire ad eseguire il compito motorio.
Ciò che provo a ribadire ai miei allievi, infatti, è di non somministrare gli esercizi come sequenze motorie descritte sul libro, ma di somministrare l'esperienza dell'esercizio. Tale modalità di intervento non può essere eseguita, inoltre, se lo stesso Operatore non inizi un percorso di ricerca sulle esperienze pratiche in modo da arricchirle con la propria individualità, il proprio bagaglio culturale e le proprie competenze specifiche.
Dico sempre ai miei allievi di provare a raccontare una favola, che hanno appena ascoltato, ad un bambino. Noteremo che il bambino la dimenticherà in pochissimo tempo. Se invece racconteremo una favola che conosciamo bene ed è diventata frutto di un'esperienza individuale per molto tempo, allora il bambino non la dimenticherà cosi facilmente, ma anzi ne farà tesoro e la arricchirà con la sua esperienza.
Credo proprio di si, basta fare un giro per la città e leggere le pubblicità dei centri fitness. Sono sempre più numerose le promozioni e il numero di corsi di Ginnastica Posturale che vengono offerti.
Nella direzione opposta, settimanalmente mi scrivono molti allievi che ho formato in questi anni chiedendomi consulenze, consigli e scambi. Noto con molto piacere che numerosissimi di loro, successivamente all'aver superato il corso, riescono ad inserirsi prestissimo nel ambiente lavorativo vista la ricca richiesta di questa figura professionale.
Visto il numeroso implemento, oggi, di corsi di Ginnastica Posturale, all'interno dei centri fitness, viene da chiedersi quale sia l'utenza che ci partecipi.
L'utenza è molto varia e con richieste e obbiettivi molto diversi tra loro. Solitamente si presentano clienti che vogliono intraprendere un percorso Posturale per superare problemi articolari o dolori che limitano la propria vita quotidiana, ma soventemente partecipano a questi corsi clienti che vogliono uscire dal proprio stato di sedentarietà eseguendo una pratica motoria a basso impatto metabolico. Non mancano coloro che soffrono di patologie che devono essere trattate attraverso il movimento, come l'osteoporori, problemi cardiovascolari e respiratori. E ancora, partecipano a questi corsi coloro che hanno una vita lavorativa sedentaria, mi riferisco al lavoro d'ufficio dove ci si ritrova per 8 ore al giorno seduti su una sedia, o viceversa coloro che eseguono lavori pesanti, come il muratore o il meccanico, che arrivano a fine giornata con sovraccarichi muscolari debilitanti. E ancora, per finire, tutti gli sportivi che hanno eseguito un allenamento errato che ha comportato disabilità funzionali.
In definitiva, credo che ci sia una ricca richiesta di Operatori di Ginnastica Posturale sia nei centri fitness che nei campi sportivi, e prevedo nel futuro un incremento costante di questa pratica motoria in relazione alle innovazioni apportate in questo momento alla preparazione atletica. Mi riferisco all'Allenamento Funzionale di cui ne discutevo prima.
Sono molto convinto che l'unico modo per inserirsi nel mercato del lavoro con successo, sia la professionalità e la preparazione culturale. Ribadisco durante i corsi che ciò che viene appreso non è solo il frutto delle nozioni che vengono esposte durante la formazione, ma la presa in carico del continuare inesorabilmente a migliorarsi e completarsi in questo settore.
Credo che l'arma vincente per inserirsi nel mondo lavorativo, sia la specializzazione in un settore specifico. La disciplina della Ginnastica Posturale è molto vasta e necessita di un arricchimento culturale notevole. Ribadisco sempre di non fermarsi alle nozioni di base ma di approfondire costantemente il proprio bagaglio culturale attraverso il costante studio e ricerca.
Il mio obiettivo durante i corsi non è quello di far si che loro acquisiscono perfettamente ciò che gli trasmetto, o per lo meno non esclusivamente. Avrò raggiunto il mio obiettivo come formatore solo quando i miei allievi, nel tornare nel contesto quotidiano, mettono in discussione quanto appreso e ricercano gli articoli scientifici e i testi che discutono di quanto si è detto.
Ciò che provo a trasmettere, sostanzialmente, è il percorso che devono intraprendere per completarsi e migliorare. Sicuramente per far questo durante i corsi di formazione trasferisco tecniche che possono essere somministrate già dal lunedì mattina ad una classe di clienti. Questo farà si di sperimentare e modificare il lavoro in funzione di una ricerca individuale nell'ambito disciplinare della Ginnastica Posturale.
Quanto detto risulta essere il punto cardine e l'elemento vincente del formatore. Saper "fare" e saper "trasferire" non coincidono precisamente. Un formatore che sa "fare" trasmetterà le tecniche e gli allievi ne prenderanno visione. Saper "trasferire", significa dare la possibilità agli allievi di vedere il percorso che dovranno perseguire in futuro. La differenza tra il corso di Ginnastica Posturale di I e di II Livello si fonda su questo principio. Mentre il I Livello è svolto a carattere teorico-pratico, il II Livello è esclusivamente pratico. Questa scelta didattica è l'unica possibile arma vincente per formare Operatori di Ginnastica Posturale. Altrimenti, se fosse il contrario, proponendo sin da subito esercizi pratici, durante i corsi trasmetterei un contenitore vuoto, tale che gli allievi non potrebbero farne uso.
In merito all'ultima domanda, credo, come ribadito in precedenza, che il contesto della Ginnastica Posturale sia in costante implemento e può diventare un nuova e avvincente strada lavorativa.
Sono sempre più numerose le persone che vogliono intraprendere un percorso che apporti benessere attraverso lo stato di forma fisica per affrontare il contesto quotidiano con serenità.
La Ginnastica Posturale ha oggi molto successo e sono sempre più le aziende che ricercano Operatori. Perseguire questa strada potrebbe diventare un'alternativa lavorativa vantaggiosa e redditizia.