I rapporti tra pensiero e linguaggio

Di Pierluigi De Pascalis

I rapporti tra pensiero e linguaggio. La motivazione dal punto di vista della Gestalt, la motivazione nel comportamentismo.

È possibile pensare in termini non verbali, tenendo conto che il concetto, in quanto entità del pensiero, è la rappresentazione mentale di un oggetto o di un evento. Ogni concetto è costituito dall'intenzione e dall'estensione e, nella fase dell'apprendimento, è più facile imparare concetti concreti, piuttosto che concetti astratti. Il pensiero è definibile come l'attività mentale in grado di elaborare e sviluppare le relazioni fra le informazioni codificate in precedenza nella memoria. L'informazione può essere di diversa natura (un'esperienza passata ecc.) costituente i contenuti del pensiero; le rappresentazioni possono avere forma linguistica, di immagine o di pensieri senza immagini. Il pensare ad un'immagine consente di manovrarla al pari di un concetto linguistico.

  • Pensiero è linguaggio: comportamentismo = acquisizione tramite condizionamento (rinforzi); comportamento interiorizzato. Il comportamentismo non prende però in considerazione né il simbolismo né l'animismo infantile, ossia l'attitudine ad attribuire un'anima ad oggetti non animati
  • Il pensiero dipende dal linguaggio: Whorf = secondo il determinismo linguistico pensiamo solo ciò che nella nostra lingua si può dire
  • Il linguaggio dipende dal pensiero: Piaget = da come un bambino parla capiamo in che stadio si trova il suo pensiero, dare la colpa agli oggetti indica l'animismo, il linguaggio egocentrico cede lentamente il passo a quello socializzato
  • Linguaggio e pensiero sono in origine indipendenti, si influenzeranno reciprocamente solo dopo. Inizialmente comunicazione e adattamento sono associati rispettivamente da linguaggio e pensiero, successivamente si integrano. Inizialmente il pensiero è tutto sociale, serve a fare rapporto e non è simbolico, solo successivamente lo utilizziamo per pensare ad "alta voce"
La motivazionePersonalità à ciò che coinvolge nella sua totalità l'individuo
Motivazione à ciò che dirige il nostro comportamento diretto ad uno scopo. Grande difficoltà nel misurarla.

Motivazione nella GESTALT: corrisponde ad una certa energia psichica da investire sugli oggetti dell'ambiente esterno. Il comportamento è funzione dell'ambiente e della persona.
Valenza à qualità degli oggetti in base ai bisogni attivi nel soggetto in un dato momento. Al cambiamento dei bisogni corrisponde un cambiamento della valenza degli oggetti. Scopo generale del comportamento è trovare un equilibrio tra i bisogni di tipo differente.

Motivazione nel comportamentismo: tendenza a ridurre la tensione quando si attiva l'insorgere di un bisogno. Il bisogno diventa motivazione solo quando ha prodotto effetti di ricompensa = rinforzo (condizione operante).
Primaria = bisogno (modello omeostatico es. fame , sesso)
Secondaria = bisogno sociale (es. apprendimento)

Bibliografia

  1. Bambini, adulti, anziani e ritardo mentale
    L. Cottini
  2. Psicomotricità. Valutazione e metodi nell'intervento
    L. Cottini
  3. Didattica speciale e integrazione scolastica
    L. Cottini