Il metodo comparativo

Di Pierluigi De Pascalis

Galton ed il metodo comparativo in psicologia. Il comportamentalismo.

A Galton si deve l'impostazione quantitativa del metodo comparativo, attraverso il ricorso all'elaborazione statistica di dati osservabili. Questo metodo fu molto importante per la nascita di mezzi di studio come i questionari ed i reattivi mentali, che ebbero ed hanno grande rilievo nella storia della psicologia.

La scuola del funzionalismo è stata la prima a nascere e crescere in America, da qui fu importata in Europa dando vita al movimento delle scuole attive.
Concetto di adattamentoPunto di unione tra l'elementismo ed il funzionalismo.
L'oggetto di studio del funzionalismo sono le funzioni psichiche (apprendimento, memoria, percezione) che hanno come scopo l'adattamento dell'organismo all'ambiente. Per funzione si intende ciò che risponde alla necessità di una causa, ma segue delle leggi.

Il comportamentalismoLa psicologia, così come la concepisce il comportamentalista, non è altro che una branca sperimentale oggettiva della scienza naturale. Il suo obiettivo è la previsione ed il controllo del comportamento. Secondo Watson la psicologia deve osservare la natura in maniera da applicare misurazioni ai soli dati empirici ed oggettivi. Per cui l'oggetto deve essere qualcosa di esterno al soggetto, e pubblicamente osservabile. L'unico oggetto che risponda a queste caratteristiche è il comportamento osservabile, il cui concetto però, Watson lascia sempre nel vago. Utilizzandolo per definire sia le più semplici risposte riflesse, che le complesse unità d'azione. L'elemento che però accomuna entrambe è l'osservabilità.
Pertanto tutto ciò che è puro introspezionismo, riflessione o deduzione non oggettivamente osservabile, non può contribuire all'indagine scientifica ed è ritenuto mentalistico.
I concetti di coscienza, stati mentali, mente, immaginazione, vanno tradotti in termini di stimolo e risposta. La sua concezione della psicologia era quindi di tipo strettamente meccanicistico.

Sarà Pavlov, premio Nobel nel 1904 per i suoi studi sulla fisiologia della digestione dei cani e sul loro secreto, a correggerne il tiro. Ogni atto mentale, anche il più complesso, altro non è se non una sequenza di connessioni Stimolo/Risposta, semplici o condizionate, adattabili tanto all'uomo che all'animale. Pertanto, secondo Watson, per modificare le une, sarà sufficiente modificare gli stimoli, in una rappresentazione piuttosto semplicistica e meccanica.
Tolman fa notare invece che il modello S/R è insufficiente a spiegare il carattere finalistico dell'attività dell'organismo umano ed animale. Egli ritiene più opportuno considerare anche una categoria di variabili intervenenti, dipendenti dall'intenzionalità dell'organismo, e aventi carattere finalistico. Pertanto S/R, sarà modificato in S/O/R, dove "O" rappresenta le variabili in grado di modificare il prevedibile risultato finale.

Bibliografia

  1. Bambini, adulti, anziani e ritardo mentale
    L. Cottini
  2. Psicomotricità. Valutazione e metodi nell'intervento
    L. Cottini
  3. Didattica speciale e integrazione scolastica
    L. Cottini