Rottura del crociato: differenze uomo donna

Di Linda Zinno

La rottura del legamento crociato anteriore è più frequente nelle donne che negli uomini. Le differenze di genere sono notevoli, sia nei fattori intrenseci che in quelli estrinseci

Verranno qui analizzate dettagliatamente le principali differenze tra genere maschile e femminile: sia quelle anatomiche (fattori intrinseci), per le quali non è possibile effettuare azioni preventive, che quelle estrinseche come ad esempio la propriocezione, il controllo posturale e le differenze muscolari, sulle quali è necessario intervenire per preparare il fisico a mitigarne la loro incidenza (rischiosità) sulla rottura del Legamento Crociato Anteriore (di seguito LCA).

I fattori intrinseci

I fattori intrinseci sono fattori interni, specifici di ciascun soggetto che non possono essere modificati, e per i quali risulta difficile, se non impossibile, avere delle opportunità di intervento, ma ricoprono un ruolo fondamentale nella comprensione delle dinamiche che portano alla rottura del LCA.
Tra di essi distinguiamo:

Fattori anatomici

Dall'anatomia possiamo avere delle informazioni riguardo i fattori strutturali che contribuiscono alle specifiche performances tra uomo e donna ma soprattutto alle differenti incidenze dei traumi al ginocchio.

Grazie a tali fattori possiamo comprendere perché la donna è più strutturalmente predisposta alla rottura: il bacino della donna infatti, risulta essere più largo rispetto a quello dell'uomo, causando una maggiore attitudine al valgismo. Questo atteggiamento, nel quale tibia e femore non essendo perfettamente allineati, formano un angolo ottuso aperto lateralmente, genera un'errata distribuzione del carico sia nella deambulazione che, ancor più dannoso, durante l'esecuzione di gesti atletici (corsa, salti o cambi di direzione).

In quest'ultimo aspetto risulta ancor più evidente come, al momento del contatto del piede con il terreno, la donna, aumenta la rotazione interna dell'anca, causando di conseguenza l'adduzione del femore ed un aumento dell'eversione del piede, come evincibile dalla seguente immagine:

rottura del legamento crociato anteriore (LCA) nella donna

A livello muscolare, il valgismo è causato dall'eccessivo potenziamento dei muscoli del compartimento laterale, che creano una tensione che trascina il femore verso l'interno, e dall'azione del tensore della fascia lata, che crea una forza tale da spostare lateralmente la porzione distale della tibia, aumentando così il contatto tra le ginocchia e la distanza inter malleolare.

Fattori ormonali

Questo è un fattore molto importante da analizzare perché ci consente di comprendere come gli ormoni e il ciclo mestruale possano influenzare la lassità del legamento e quindi aumentare il rischio di una sua rottura. Infatti, mentre nell'uomo il livello ormonale rimane pressoché costante, nella donna, la secrezione di ormoni è soggetta a continui cambiamenti durante il ciclo mestruale. Per poter comprendere in quali giorni aumenta la probabilità di rottura, facciamo un breve excursus sui vari eventi che caratterizzano un ciclo mestruale.

Esso ha una durata di circa 28 giorni, all'interno dei quali possiamo distinguere 3 fasi:

  1. Fase follicolare (1°-9° giorno)
  2. Fase dell'ovulazione (10°-14° giorno)
  3. Fase luteale (15°-28°)

Il ciclo mestruale è controllato dall'ipofisi e dall'ipotalamo, due strutture anatomiche fondamentali che comportano una complessa interazione tra estrogeni, progesterone e rilaxina. La secrezione di questi ormoni non è costante nelle 3 fasi del ciclo mestruale, e questo causa un diverso livello ormonale; nella fase follicolare in particolare, avremo prevalentemente presenza di estrogeni, che raggiungeranno il loro picco nella fase dell'ovulazione, per poi arrivare alla fase luteale, in cui il livello del progesterone, supererà quello degli estrogeni. La rilaxina è secreta principalmente durante la fase follicolare e luteale.

Analizzare nello specifico la secrezione di questi ormoni durante le varie fasi del ciclo mestruale, ricopre un ruolo cruciale, in quanto sono stati identificati dei recettori specifici per gli estrogeni e progesterone a livello del legamento crociato anteriore, che sono in grado di influenzare negativamente la lassità del legamento stesso.

In particolar modo gli estrogeni, quando si legano ai recettori posti sull'LCA, sono in grado di diminuire la proliferazione di fibroblasti, diminuendo di conseguenza la produzione di collagene. Esso rappresenta il carico portante del legamento e, un'alterazioni nel metabolismo dei fibroblasti, a causa degli ormoni, influenza il tipo, la quantità e la stabilità del collagene del LCA.

Questo spiega perché la maggior tendenza alla rottura si ha principalmente durante la fase follicolare ed in particolare "durante la fase dell'ovulazione, in cui c'è un'altissima secrezione di estrogeni"1.

Fattori estrinseci

L'insieme di questi fattori risulta essere molto ampio in realtà, in quanto all'interno di esso potremmo citare tutte quelle condizioni che sono inerenti allo sport praticato, al tipo di equipaggiamento sportivo o alle condizioni ambientali in cui si sta svolgendo un specifica attività.

Ci soffermeremo però ad analizzare quei fattori estrinseci direttamente correlati con le caratteristiche fisiche del soggetto, per le quali è possibile applicare degli interventi di prevenzione al fine di evidenziare delle possibili interazioni tra di essi.

La propriocezione

Questa è sicuramente un elemento fondamentale per il mantenimento della stabilità del ginocchio. A livello del LCA, infatti, sono presenti importanti meccanocettori, come i corpuscoli di Ruffini, recettori ad adattamento lento, che rispondono per tutta la durata di uno stimolo, nel nostro caso inerente alla posizione del corpo o a lenti movimenti, ed i corpuscoli di Pacini, che hanno un adattamento rapido, e che permettono di rispondere ad un movimento improvviso, sia esso in accelerazione che in decelerazione. Questi stimoli afferenti, vengono integrati con il sistema sensorimotorio (che integra la propriocezione con il movimento) per provvedere al controllo neuromuscolare degli arti inferiori, contribuendo alla stabilità del ginocchio. Un deficit nella propriocezione a livello del ginocchio, contribuisce ad incrementare il rischio di infortunio, in quanto esso inibisce il reclutamento degli stabilizzatori dinamici, che prevengono la traslazione tibiale anteriore.

Nella donna questo deficit è evidente soprattutto in quei movimenti che prevedono una rotazione interna del ginocchio, in cui risultano avere maggiori difficoltà nel rilevare un movimento potenzialmente pericoloso, e quindi meno pronta ad attivare meccanismi di difesa, come può essere l'attivazione muscolare degli stabilizzatori.

Il controllo posturale

È la capacità di ciascun soggetto di mantenere la proiezione del centro di massa, all'interno della base di appoggio. Acquisire ed avere un buon controllo posturale, ci permette di percepire al meglio la posizione spaziale del nostro corpo, permettendoci di eseguire gesti atletici nella maniera migliore, senza quindi creare danni o scompensi al sistema articolare.

Il sistema posturale è generalmente suddiviso in:

  • Statico, ovvero la posizione spaziale del nostro corpo in stazione eretta (ortostatismo), con equilibrio gestito dal sottosistema piede / caviglia
  • Dinamico, riguardante la percezione del nostro corpo spazio-temporale in seguito a movimenti complessi che richiedono l'intervento dei muscoli fasici, e che spesso riguardano movimenti di coordinazione, di lateralità o esercitazioni ad occhi chiusi che causano un disequilibrio maggiore
Per approfondimenti sul Sistema Posturale vedi anche Fabio Marino Il Sistema Tonico Posturale

Analizzando le differenti strategie di controllo posturale tra uomo e donna, possiamo forse individuare l'unico fattore a favore della donna e che in realtà si mostra in contraddizione con la maggiore incidenza di infortuni nel sesso femminile. Infatti analizzando singole situazioni di equilibrio statico, è stato dimostrato che la donna risulta avere delle performances migliori e un maggior controllo del corpo, grazie a strategie di stabilità posturale differenti rispetto a quelle adottate dall'uomo, causate probabilmente dalla diminuzione dell'altezza del centro di massa.

Le differenze muscolari

La stabilità articolare è fortemente dipendente dalle caratteristiche muscolari, in particolare di quelle interne, come la forza. Essa rappresenta il lavoro prodotto dal muscolo per contrastare le forze destabilizzanti durante i movimenti e durante la pratica delle normali attività sportive.

È proprio questo il motivo principale per cui, individui che hanno un insufficiente forza muscolare, o inadeguati livelli di attivazione, non sono in grado di far fronte ad eventuali situazioni di pericolo.

Voci glossario

Forza Metabolismo Ormoni Propriocezione