La Sindrome Metabolica è una malattia molto diffusa. Con questo termine non si indica una singola patologia ma un insieme di fattori predisponenti che, uniti insieme, collocano il soggetto in una fascia di rischio elevata per malattie come diabete, problemi cardiovascolari e steatosi epatica.
Numerose sono le definizioni della Sindrome Metabolica che la letteratura propone, ciascuna delle quali fornisce differenti criteri per la diagnosi della stessa (per maggiori delucidazioni si rimanda alla Tabella I). Secondo quanto suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), (Zainuddin, 2011) per porre diagnosi di Sindrome Metabolica è necessario riscontrare la presenza del seguente fattore di rischio:
Anormalità | AHA-NHBLI | IDF | NCEP-ATPIII | OMS |
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Qualsiasi combinazione di 3 anormalità | Obesità centrale e ulteriori 2 anormalità | Qualsiasi combinazione di 3 anormalità | Alterazioni glicemiche o insulino resistenza e ulteriori 2 anormalità | |
Alterazioni glicemiche | FPG > 100mg/dl o diabete noto | FPG > 100mg/dl o diabete noto | FPG > 100mg/dl o diabete noto | FPG > 100mg/dl o IGT diabete noto |
Insulino-resistenza | M-clamp nel quartil e inferiore della popolazione | |||
Obesità centrale | Circonferenza addominale = 102 cm nell'uomo e = 88 cm nella donna | Circonferenza addominale = 94 cm nell'uomo e = 80 cm nella donna di razza caucasica (differenti cut-off per individui di altre etnie | Circonferenza addominale = 102 cm nell'uomo e = 88 cm nella donna | Rapporto vita/fianchi > 0.90 nell'uomo e > 0.85 nella donna e/o BMI = 30 |
Ipertensione arteriosa | Sistolica = 130 e/o diastolica = 85 mmHg e/o trattamento antipertensivo | Sistolica = 130 e/o diastolica = 85 mmHg e/o trattamento antipertensivo | Sistolica = 130 e/o diastolica = 85 mmHg | Sistolica = 140 e/o diastolica = 90 mmHg e/o trattamento antipertensivo |
Ipertrigliceridemia | = 150 mg/dl o terapia ipolemizzante | = 150 mg/dl o terapia ipolemizzante | = 150 mg/dl | |
Basso colesterolo HDL | < 40 mg/dl nell'uomo e < 50 mg/dl nella donna, o trattamento ipolemizzante | < 40 mg/dl nell'uomo e < 50 mg/dl nella donna, o trattamento ipolemizzante | < 40 mg/dl nell'uomo e < 50 mg/dl nella donna, o trattamento ipolemizzante | |
Dislipidemia | Trigliceridi = 150 mg/dl e/o C-HDL < 35 mg/dl nell'uomo e < 39 mg/dl nella donna | |||
Micro-albuminuria | UAE > 20 ng/min o ACR > mg/g |
Le singole alterazioni sono tutte riconosciute come fattori di rischio cardiovascolare; dal momento che il rischio legato alla presenza contemporanea di più fattori è moltiplicativo, la Sindrome Metabolica nasce come malattia del metabolismo per divenire una patologia cardiovascolare, con grave morbilità e mortalità, soprattutto nella popolazione dei paesi occidentali (Ezzati M., 2002) e con un forte impatto economico sui Sistemi Sanitari Nazionali (Ray G.T., 2000). Da qui l'interesse crescente nel definire, riconoscere, prevenire e trattare questa patologia.
La Sindrome Metabolica interessa quasi la metà degli adulti al di sopra dei 50-60 anni e si riassume in una serie di disordini che non danno sintomi visibili. Si ritiene oggi che lo sviluppo della Sindrome Metabolica sia dovuto da un lato all'interazione di fattori genetici e dall'altro a elementi ambientali, quali una scarsa attività fisica e una dieta ad alto contenuto di lipidi e carboidrati che promuovono, mantengono e/o peggiorano la sua espressione clinica. Il rischio di sviluppare questa patologia può dunque essere una diretta conseguenza di stili di vita errati.
È nota, inoltre, la sua stretta relazione con sovrappeso e obesità, tant'è vero che negli ultimi anni l'obesitàè stata classificata tra i principali fattori che determinano quella che prima era stata definita Sindrome X (Reaven GM, 1988), poi Sindrome dell'insulino-resistenza (De Fronzo R.A., 1991) e più di recente, Sindrome Metabolica (Haller H, 1977). Un eccesso di grasso corporeo, soprattutto se concentrato nella regione addominale, porta ad uno squilibrio del metabolismo dei grassi e degli zuccheri che ha come risultato finale l'iperinsulinemia. Nei casi più gravi questa situazione peggiora fino a causare in breve tempo la comparsa del diabete. Sebbene le conseguenze di un eccessivo peso corporeo siano note da tempo è solo nelle ultime decadi che è emersa la stretta relazione tra obesità ed in particolare l'obesità viscerale e l'insulino resistenza (Reaven GM, 1988; Farooqi I.S., 2004), tipica del diabete di tipo 2. Con il termine di insulino-resistenza possiamo indicare ogni condizione nella quale:
Per concludere, la Sindrome Metabolica è associata a diverse alterazioni come la ridotta tolleranza glucidica, l'ipertensione arteriosa, la dislipidemia che delieano il quadro clinico della malattia.