Nei Paesi industrializzati, i lavoratori ingrassano, fanno meno attività fisica, fumano, bevono troppo, sono più stressati, il che li rende maggiormente vulnerabili alle malattie del benessere. Negli ultimi trent'anni, una grande quantità di studi e ricerche ha fornito prova del fatto che il 60-70 % delle principali malattie sono associate a rischi ambientali modificabili.
Mala nutrizione, obesità, mancanza di esercizio fisico, stress, fumo, consumo eccessivo di alcool, tutto questo contribuisce a determinare un cattivo stato di salute. Molte aziende globali si sono organizzate creando appositi team di professionisti della salute che hanno focalizzato l'attenzione sulla promozione della salute e del benessere. Al fine di migliorare la salute e la qualità di vita dei propri dipendenti, le aziende si organizzano installando palestre all'interno dei propri edifici, oppure pagando un personal trainer o la quota d'iscrizione a un club, proponendo cibi più sani nelle mense aziendali, fornendo informazioni nutrizionali gratis ai dipendenti e alle loro famiglie e fornendo molti altri servizi di promozione sanitaria. La chiave del successo di tutti questi programmi è, da un lato, la loro natura volontaria e, dall'altro gli incentivi inclusi nel processo di motivazione dei propri dipendenti per far si che cambino stile di vita e godano di un migliore stato di salute. I programmi per il miglioramento del benessere e della salute hanno anche un effetto moltiplicatore. Il cambiamento dello stile di vita non si ferma insomma ai cancelli della fabbrica o alle porte dell'ufficio. È più probabile che un lavoratore che gode di un ottimo stato di salute incoraggi anche la sua famiglia a sposare uno stile di vita più sano. Una forza lavoro più sana, mentalmente e fisicamente in forma, è uno dei principali fattori da prendere in considerazione se si vuole facilitare la crescita della produttività e dell'economia.