Nell'elettromiografia media dei muscoli analizzati, sono emersi i seguenti risultati.
Nello squat libero l'attività elettrica dei vasti (mediale e laterale) è predominante rispetto al multipower ed allo swing.
Mentre l'attività elettrica del trapezio è superiore nello swing rispetto allo squat libero ed allo squat al multipower.
Il coinvolgimento del bicipite femorale e della muscolatura lombare fra squat libero e multipower invece risulta uguale.
All'inizio del movimento il vasto mediale ha un picco di attività, questo durante l'estensione degli arti.
L'EMG del vasto laterale rispecchia quella del vasto mediale.
Nello swing il vasto laterale lavora il 16% in meno rispetto allo squat libero, mentre nel multipower il -19%.
Diversamente dal vasto mediale il vasto laterale ha l'attivazione maggiore verso la metà dell'esecuzione.
Rispetto allo squat libero l'EMG media del bicipite femorale è inferiore di circa il 40% nello swing, mentre nel multipower è leggermente inferiore di circa il 4%.
Attraverso l'analisi di questa EMG media dei lombari possiamo notare come paragonando uno swing con kettlebell ad uno squat libero e con multipower, risulta predominante il loro intervento nello squat libero, nel multipower inferiore del 3%, nello swing registriamo una differenza del -18%.
La forza media maggiore è espressa nello swing, per l'apporto contemporaneo degli arti inferiori con quelli superiori.
Nello Swing durante la fase concentrica l'EMG del trapezio è pari a +109%.
Mentre nello squat libero e nel multipower abbiamo un'attività elettrica uguale.
Effettuare un analisi precisa di esercizi come squat e swing non è semplice, ma sfruttando gli studi scientifici dei più importanti ricercatori del settore ed approfondendo con nuovi dati tecnici, abbiamo provato a delineare un confronto fra tre esercizi complessi come lo squat libero, lo squat al multipower e lo swing con kettlebell.
Abbiamo potuto determinare come alcuni luoghi comuni siano ormai sfatati e come i dati a nostra disposizione possano farci comprendere meglio il perché del successo di un esercizio come lo swing.
Ferhmand nel 1998 stabili una percentuale di attivazione di fibre durante l'esecuzione di squat libero, il muscolo più stimolato sembrava apparire il vasto laterale al 40%, seguito dall'intermedio e dal retto femorale al 35%, per ultimo il vasto mediale al 25%, con un attivazione delle fibre dei muscoli del gluteo direttamente proporzionate alla profondità dell'accosciata dello squat.
Considerando la differente capacità di utilizzo di un carico più o meno elevato (è evidente che sarà impossibile eseguire uno swing con un carico massimale della stessa portata utilizzato dallo squat), si evidenzia che nello swing si esprime più forza, ed un attivazione più importante del trapezio, mentre la velocità media più elevata è nello squat libero, come anche l'attivazione delle fibre del vasto laterale.
I punti di forza dello swing ruotano proprio intorno alla grande ricerca della stabilizzazione corporea, che attraverso un continuo radicamento al suolo, disturbato dalla proiezione delle forze che durante lo swing vengono proiettate lontano dal baricentro corporeo, impongono l'intervento di tutti gli stabilizzatori muscolari posturali, che pur non agendo come muscoli agonisti del movimento intervengono in modo anticipatorio, come fissatori, come neutralizzatori e come responsabili dell'equilibrio muscolare, tendineo, articolare e dunque corporeo.