La ricerca delle condizioni di equilibrio di un corpo è importante per lo studio e la soluzione degli stimoli di condizionamento corporeo. La ricerca è stata diretta a determinare le condizioni per cui un corpo rimane in equilibrio sotto l'azione di forze interne o esterne ad esso applicate.
Ricercando il centro di massa, detto baricentro o più comunemente centro del peso, ed osservando un corpo rigido vincolato in un punto diverso dal baricentro, vedremo che esso si comporta come un pendolo (la cui lunghezza equivalente, tuttavia, non coincide con la distanza fra baricentro e centro di sospensione, ma dipende dal momento di inerzia del corpo).
Se invece il corpo rigido è vincolato nel suo baricentro, il momento totale della forza peso risulta nullo. Nell'allenamento in sospensione essendo
presenti entrambe le caratteristiche, potremo riceverne maggiori vantaggi rispetto a qualsiasi altro attrezzo. In molti casi il moto di un sistema di
punti si può scomporre nel moto del centro di massa e nel moto dei punti relativo al centro di massa.
Ad esempio, nel caso di sistemi isolati la
conservazione della quantità di moto implica l'esistenza di un sistema di riferimento inerziale in cui il centro di massa resta in quiete.
Osservando i due corpi, in cui due punti materiali interagiscono reciprocamente (in assenza di forze esterne), si dimostra che il moto di ciascuno dei due punti è equivalente a quello di un punto immerso in un campo di forze centrali, con origine nel centro di massa del sistema. Differente è la condizione di equilibrio che si può verificare per un corpo sospeso, sottoposto alla sola sua forza peso, o all'interazione di carichi esterni.
Un quadro attaccato al muro si può trovare in tre differenti posizioni di equilibrio, in tutte e tre le posizioni sono verificate le equazioni: R=0 e M=0.
Nei tre casi la risultante è uguale a zero perché la forza peso (Fp) è uguale ed opposta alla reazione vincolare (Rv) e la sommatoria dei momenti è uguale anch'essa a zero perché le due forze agenti (Fp) e (Rv) passano entrambe per il punto di sospensione (O).
La prima posizione di equilibrio si chiama stabile perché se ruotiamo il corpo di un angolo @ intorno al punto di sospensione, esso, sotto l'effetto
raddrizzante del momento (Mr), ritorna nella posizione di equilibrio iniziale.
La seconda posizione di equilibrio si chiama instabile
perché se facciamo ruotare il corpo di un angolo @ intorno al punto di sospensione, esso non ritorna da solo nella posizione che aveva inizialmente ma,
per effetto del momento (Mb), si ribalta.
La terza ed ultima posizione si dice indifferente perché il corpo è in equilibrio per qualsiasi valore
dell'angolo @.
Le catene cinetiche crociate, hanno un ruolo fondamentale nella dinamica del tronco, assicurano il movimento di torsione che è complementare ai movimenti di arrotolamento e raddrizzamento delle catene rette; questi sono quindi sistemi complementari, non antagonisti. Le catene crociate a livello del tronco generano movimenti di torsione, come ad esempio una spalla che va' in direzione dell'anca opposta.
Il movimento di torsione non è presente negli esercizi svolti sui macchinari isotonici, ed è uno dei pilastri fondamentali dell'allenamento funzionale.
La sinergia muscolare è il meccanismo per mezzo del quale più gruppi muscolari concorrono simultaneamente ed in maniera coordinata per
svolgere un lavoro. Negli esercizi in sospensione vi è la ricerca di stabilizzazione del corpo, il bisogno di fissare continuamente le articolazioni, il
cambiamento continuo del baricentro corporeo, muscoli agonisti ed antagonisti che si alternano in co-contrazioni, la ricerca di un escursione
articolare la più completa possibile. La contrazione del trasverso dell'addome è strettamente correlata alla funzione del diaframma e quindi della respirazione.
La contrazione del trasverso dell'addome Da ciò deriva la stabilità della colonna lombare e del bacino, ed il funzionamento sinergico degli altri distretti corporei.
Intervento del muscolo trasverso dell'addome nell'allenamento in sospensione
Si sa con certezza che è costante e necessaria l'assistenza che il trasverso dà
in due funzioni molto importanti:
Ad esempio se doveste afferrare un oggetto su un tavolo, il muscolo trasverso dell'addome si attiverebbe ancor prima che la vostra mano l'abbia sollevato, creando una condizione di stabilizzazione del corpo come azione preventiva sugli infortuni ed un azione sinergica ai muscoli posturali nella prestazione sportiva.
Il muscolo trasverso dell'addome si contrae mediamente 110 ms prima del movimento di un arto inferiore; questo intervento preliminare avviene al di fuori della volontà, esso ha un'azione di preparazioneprotezione della colonna lombare verso la perturbazione dei rapporti intervertebrali provocata dal semplice movimento di un arto o da un impegno funzionale maggiore.
Ci sono due considerazioni preliminari da fare sul muscolo trasverso dell'addome e sul muscolo multifido lombare:
• il loro ruolo principale non è il movimento, ma sono organizzati prevalentemente a mantenere un tono costante per consentire una adeguata stabilità alla colonna lombare e al bacino durante ogni tipo di movimento e di assetto posturale;
• di entrambi non abbiamo un controllo volontario reale, per la loro funzione ottimale c'è bisogno della partecipazione del pavimento pelvico e del diaframma, che abbracciando l'apparato urinario, vaginale (nella donna), fino a coinvolgere l'apparato ano-rettale costituisce un pavimento posteriore, tutto ciò evidenzia la grande quantità di benefici che la pratica di esercizi in sospensione può apportare alla funzionalità organica intraddominale.