Gli arti inferiori partecipano alla scarica del peso attraverso le strutture ossee e i muscoli che li compongono. Le strutture ossee sono rappresentate dal femore nella coscia, dalla tibia e dal perone nella gamba, e da tarso, metatarso e falangi nel piede.
Queste strutture sono unite dall'articolazione tibio-tarsica (caviglia), dall'articolazione del ginocchio e dall'articolazione coxofemorale (anca). Questo distretto articolare opera in sinergia come un'unica struttura meccanica. Si comporta come una molla che gestisce tutte le forze gravitarie provenienti dall'alto e antigravitarie provenienti dal basso.
Durante l'atto inspiratorio diminuisce l'angolo di flessione dell'articolazione coxofemorale, sia per il basculamento anteriore del bacino sia per azione dell'ileo-psoas che, accorciandosi, flette la cosca sul bacino e iperlordizza la colonna lombare. Il comparto caviglia-ginocchio si comporta come un'unica struttura, in quanto l'articolazione del ginocchio deve compensare lo scompenso vertebrale flettendosi e la caviglia accompagna la flessione del ginocchio riducendo la flessione del piede sulla gamba.
Durante l'atto espiratorio, contrariamente, l'articolazione coxofemorale si estende per il basculamento posteriore del bacino e per l'appiattimento della colonna lombare. L'articolazione del ginocchio e della caviglia si estendono per essere in linea con la dinamica.
Questo dinamismo a carico delle articolazioni degli arti inferiori si manifesta attraverso micro contrazioni della muscolatura, ma, come vedremo in seguito, potrebbero essere accentuate in modo volontario in clinica per adattare la postura in modo ergonomico alla dinamica respiratoria.
Questo distretto è composto dalle articolazioni scapolo-omerale e scapolo-clavicolare lateralmente, sterno-clavicolare anteriormente. Posteriormente, tra la scapola e la colonna, è composto dai muscoli sottoscapolari e muscolo trapezio.
Questa struttura raccoglie il peso della testa e degli arti superiori per scaricarlo nelle strutture sottostanti.
La biomeccanica del comparto del cingolo scapolare è in relazione all'estensione e all'incurvamento della colonna toracica. In particolare, durante l'atto inspiratorio il comparto retroverge e si sospende; da un lato per far sì che il torace si possa espandere, e dall'altro per non caricare troppo il peso sulla colonna nel momento in cui la curva toracica collassa.
La sospensione del cingolo scapolare avviene per azione della muscolatura posteriore e in particolar modo del trapezio e del dorsale.
Nell'espirazione, le spalle basculano in avanti per scaricare il peso sulla colonna per essere in sinergia con il ritorno elastico intratoracico.
Sintetizziamo quanto detto attraverso l'analisi delle figure.
Dall'alto verso il basso:
Dall'alto verso il basso: