Sarebbe esagerato dire che lo Skyrunning, così come tutti gli sport che richiedono un elevato impegno psico – fisico, è uno sport per tutti. Certo, tutti lo possono fare, a patto che si sia raggiunto uno stato di efficienza fisica adatto a sostenere questa tipologia di gare. Un soggetto che non ha un'adeguata resistenza, una sufficiente forza e una buona tecnica non può improvvisarsi skyrunner; ne va della sua salute.
Prima di prendere il via ad una gara di questo genere (Skyrace o Skymarathon che sia) è bene prendere alcune precauzioni. In primis è utile (oltre che obbligatorio) fare una visita medica presso un centro di medicina sportiva che valuti lo stato di salute del soggetto e l'eventuale presenza di patologie che potrebbero comprometterne la sua sicurezza. È anche importante che il soggetto si renda realmente conto se è in grado di sostenere un tale sforzo. Questa consapevolezza la può ottenere attraverso qualche uscita in montagna e sostenendo un periodo di allenamenti abbastanza pesanti (non si può pensare di fare una gara di 25 km e 2000 metri di dislivello se fino ad allora si sono corse solo non competitive da 10 km).
Durante questo lavoro non mi sono riferito a soggetti principianti, ma ad atleti con una discreta carriera sportiva alle spalle e in grado di sopportare carichi di allenamento significativi. Un soggetto che s'improvvisa skyrunner (come chi si improvvisa maratoneta d'altronde) e partecipa ad una competizione senza un'adeguata preparazione alle spalle finirà con l'odiare questa specialità e col rifiutarsi di prendere parte ad altre gare simili, senza contare i rischi che corre per la sua salute.
L'obiettivo di questo lavoro era quello di trovare una linea guida per programmare una stagione di Skyrunning. Abbiamo visto perciò quali sono gli allenamenti da svolgere e quando vanno fatti per ottenere una buona prestazione alla gara – obiettivo. Tuttavia in questo tipo di gare, come in tutte le competizioni, soprattutto di lunga distanza, l'allenamento non è tutto. Infatti, molta importanza al fine di raggiungere una prestazione elevata hanno gli aspetti psicologici, alimentari, tattici e l'esperienza del soggetto in tale ambito.
Per quel che riguarda il primo aspetto, l'atleta dovrà abituarsi a reagire alla fatica e ad eventuali crisi derivanti dallo svolgimento di gare lunghe. Non è questa la sede per analizzare a fondo questo interessante aspetto, tuttavia è utile sapere che molti degli allenamenti suddetti si prestano al suo miglioramento (ad esempio i lunghi sono utili per affrontare eventuali crisi ipoglicemiche). Sempre nella sfera psicologica può essere inclusa la capacità di gestire la competizione in modo tatticamente corretto.
La tattica di gara, che è influenzata da fattori quali lo stato di forma del soggetto, la sua esperienza in campo agonistico, la disponibilità ad accettare eventuali sconfitte da avversari evidentemente più forti, può essere impostata sulla base di aspetti quali il profilo del percorso, lo spessore degli avversari e lo stato di forma del soggetto, ma l'atleta deve essere in grado di aggiornare e di cambiare il comportamento tattico in base a come si sviluppa la situazione di gara.
Riguardo all'alimentazione abbiamo già visto quanto sia importante per uno skyrunner avere una dieta il più completa possibile. Nei giorni precedenti la gara è importante aumentare in maniera ragionevole l'apporto di carboidrati, in modo da riempire il più possibile i depositi di glicogeno muscolare ed evitare così spiacevoli situazioni di ipoglicemia durante la competizione. Importante è anche prevedere un continuo reintegro di acqua, carboidrati e sali durante lo svolgimento della gara. Partire sapendo già dove si troveranno i ristori e cosa assumere in tali punti è un punto a favore dell'atleta.
L'esperienza che un atleta matura in molti anni di attività sportiva, va ad avvantaggiare il soggetto che affronta una gara così impegnativa poiché gli consente di conoscere il tipo di sforzo al quale va incontro e gli permette di assumere un comportamento adeguato ad ogni situazione che si può presentare (ad esempio, per quanto possa sembrare una cosa banale, un abbigliamento corretto, soprattutto in situazioni meteorologiche instabili, può influenzare notevolmente la prestazione).
Ci sono quindi numerosi aspetti che andrebbero approfonditi e che ogni tecnico deve essere in grado di analizzare con il proprio atleta al fine di permettergli una grande performance. Noi ci siamo soffermati maggiormente sulla pianificazione e sulla programmazione dell'allenamento. Bisogna ribadire, comunque, che ogni atleta ha una storia a sé, e risponde in maniera diversa agli stimoli (allenamenti) che gli vengono somministrati. Per questo un programma non può essere adatto a tutti i soggetti che intendono partecipare a questo tipo di gare ma dovrà sempre essere personalizzato da una persona competente che conosca a fondo la storia sportiva dell'atleta in questione, le caratteristiche e le richieste dello sport che si sta svolgendo.