Il palleggiatore può, a pieno titolo, essere considerato uno dei ruoli chiave della pallavolo. Soprattutto ad alti livelli, questo giocatore, racchiude numerose doti fisiche, oltre ad un'indispensabile precisione, è anche un buon "corridore", dovendo toccare tutte le palle, portandosi in anticipo sulla loro traiettoria. Quello che contraddistingue un buon palleggiatore da un ottimo palleggiatore, sarà la sua capacità di rendersi imprevedibile nel giocare la palla. Palleggiare in volo, o con la palla a lui perpendicolare, farà perdere di vista agli avversari ogni possibile riferimento.
Il palleggiatore, a tal proposito, conoscerà bene le qualità dei suoi compagni di squadra, scegliendo, di volta in volta, a chi indirizzare la palla, possibilmente con l'uso, tuttavia parsimonioso, di qualche finta. Anche una buona conoscenza degli avversari sarà un indubbio vantaggio nella scelta di come giocare la palla. Il palleggio è il fondamentale tipico del secondo tocco, nella fase didattica particolare attenzione sarà posta nella posizione d'attesa, con gambe leggermente divaricate, braccia semi flesse, e mani all'altezza del mento.
Passeremo poi all'insegnamento del contatto con la palla, che dovrà avvenire a "mano piena", ossia con tutte le dita contemporaneamente, pronte a spingere in avanti-alto la palla con una azione estensoria coordinata di braccia e gambe.
Sarà quindi un attaccante di valore colui il quale non cercherà di evitare a tutti i costi il muro, ma riuscirà a giocarci contro! Per far meglio comprendere la complessità di questa azione, in fase di insegnamento, sarà opportuno scomporre ed analizzare individualmente ogni fase che la compone. Partendo dallo stacco e dalla sua efficace elevazione in sincrono con l'azione degli arti superiori, al colpo sulla palla da eseguire prevalentemente con il metacarpo, utilizzando le dita solo come guida.