Se tanto progresso si è avuto sia nella ricerca delle prestazioni di un motore, sia nello sviluppo della tecnica aerodinamica, oltre che delle performance telaistiche, non altrettanto si può dire della preparazione fisica del pilota. Mancano dei veri modelli di allenamento o testi di riferimento sulla programmazione negli sport motoristici.
Non c'è in una vera cultura sulla preparazione generale delle attività motoristiche; molto è affidato ad esperienze personali che si tramandano, e per molti aspetti il "fai da te" è ciò che la gran massa dei piloti dilettanti e professionisti tendono a praticare.
L'allenamento dell'atleta pilota, come del resto per la maggioranza delle attività sportive, si articola su tre aspetti:
Il lavoro generale viene eseguito "a secco", cioè al di fuori dell'ambiente pista (palestra, campo, ecc.) e contiene tutte quelle forme di
attività che possono sviluppare le capacità che sono alla base della specialità.
Lo sviluppo di questo lavoro, può dare l'impressione di
discostarsi dal modello prestativo della specialità, ma in realtà le serve da supporto.
Senza di esso, in tempi più o meno lunghi,
la qualità della prestazione potrebbe appiattirsi, se non diminuire in modo più o meno vistoso, esso rappresenta la struttura di base di tutto
l'allenamento.
Il lavoro speciale rappresenta il trait d'union tra l'allenamento generale e quello specifico.
Può essere realizzato sia a secco che in macchina e contiene i presupposti dell'allenamento della disciplina; esso rappresenta il terreno
comune fra il lavoro del tecnico di pista e quello del preparatore.
Il lavoro specifico è quello tipico della disciplina e si svolge nell'ambiente usuale di gara ed è "terreno" del tecnico del settore, pur se
interagente con il lavoro del preparatore.
Ciò che è importante sottolineare, è la necessità di esercitarsi e quindi allenarsi in modo specifico
e generale, nel corso dell'anno e degli anni, senza interruzioni, ma con modalità differenti a seconda del periodo agonistico.
La preparazione atletica di un pilota di Formula 1 è particolarmente complessa, poichè il gesto specifico non è paragonabile a nessun altro
tipo di sport.
È durante l'inverno che si deve dedicare la maggior parte del tempo alla fase di preparazione, per raggiungere un
elevato livello di condizione organica e muscolare e poterlo di conseguenza mantenere durante la stagione agonistica dove, le gare, i test e
gli impegni commerciali non consentono di avere un adeguato periodo di tempo per il miglioramento delle caratteristiche fisiche.
In palestra si utilizzano i sovraccarichi per allenare la muscolatura degli arti superiori, e inferiori, gli addominali e tutta la parte
dorso-lombare della colonna vertebrale; si usano gli elastici per potenziare ed allungare la muscolatura del collo e del tratto cervicale
della colonna, cercando di riprodurre lo stesso tipo di carico presente durante la guida di una monoposto.
Alle sedute in palestra
con sovraccarichi si dedica mediamente 5/6 allenamenti settimanali, alternando lavori per l'incremento della forza, (tabella n°1-2)
variando i vari tipi di contrazione muscolare, oppure impostando sedute di Circuit-Training (tabella n°2) con i pesi o a corpo libero;
così da poter sviluppare tutte le caratteristiche fisiche non trascurando però l'aspetto preventivo.