Costruzione della rincorsa

Di Simone Sarti

Correre bene per saltare bene, la costruzione tecnica della corsa per meglio sostenere la fase di salto.

Poiché la corsa è uno dei movimenti naturali dell'uomo, ciascuno tende a correre istintivamente, ovvero secondo le proprie caratteristiche. Questa affermazione fondamentale, più o meno corretta, è valida se non sono stabiliti distanze e tempi da realizzare, se però occorre coprire una determinata distanza alla massima velocità, è necessaria una espressione tecnica adeguata.
La corretta tecnica della corsa si basa sull'applicazione dei principi della biomeccanica: possiamo sperare in un apprendimento tecnico efficace, solo se abbiamo portato ad un adeguato livello sia le qualità fisiche, sia le capacità psicologiche dei nostri atleti.

La corsa richiede l'intervento della maggior parte della muscolatura del nostro corpo che, nei vari distretti, lavora in contrazione, rilasciamento e/o estensione; per questo, nella corretta preparazione del saltatore è necessario aumentare la mobilità articolare – principalmente dell'anca e dei piedi - e contemporaneamente rinforzare tutta la struttura muscolare - flessori della coscia, della regione coxo-femorale, del tronco etc.

Categoria Appoggi alla rincorsa
Ragazzi/e 10/12
Cadetti/e 12/14
Allievi/e 14/16
Juniores 16/18
Assoluti 18/22

Nella costruzione della rincorsa è molto importante determinarne la lunghezza e il numero dei passi: quando una rincorsa è troppo corta, l'atleta non riesce ad esprimere una velocità adeguata, mentre se troppo lunga rischia di raggiungere prima dello stacco il picco di velocità e, non riuscendolo a mantenere, andrà incontro ad un salto in decelerazione.
Questo discorso è valido per tutti i livelli di qualificazione degli atleti, anche per quelli appartenenti alle categorie giovanili, per i quali si può ritenere valida di massima la soluzione di far saltare i ragazzi con un numero di passi pari alla loro età +/- 1.

Per quello che riguarda gli atleti d'elite, andranno di volta in volta considerate sia le caratteristiche fisiche che le capacità di accelerazione e di velocità dei singoli atleti al fine di individuare la modalità ottimale di costruzione della rincorsa, valutando la predisposizione a partire da fermi o tramite l'utilizzo di alcuni passi di pre-avvio allo scopo di facilitare la decontrazione nella prima fase della rincorsa, anche se questo comporta, spesso, una minore precisione sull'asse di battuta; per tale motivo con i più giovani è consigliabile utilizzare rincorse con partenza da fermo, ma qualora le caratteristiche del singolo lo richiedano, è opportuno ricorrere a partenze in movimento, peraltro non eccessivamente elaborate.
Nella rincorsa con partenza da fermo i piedi vengono posti ad una distanza che varia tra i 50 e gli 80 cm., uno davanti all'altro; generalmente si mette davanti la gamba di stacco (che consentirà un numero pari di passi). Prima dell'inizio della rincorsa si esegue un'inclinazione del busto indietro, seguita da un successivo sbilanciamento delle spalle in avanti durante l'esecuzione del primo passo.

Bibliografia

  1. Teoria dell'allenamento. Indicazione di una metodica generale di allenamento
    Harre Dietrich
  2. Linee generali della teoria dell'allenamento sportivo
    Armando Fucci
  3. Teoria e metodologia dell'allenamento
    L. Ricciarelli, L. Toccaceli
  4. www.orlandopizzolato.com