Uno studio anatomico del ginocchio mette in evidenza la scarsa congruenza tra le superfici articolari, che condizionano e permettono una buona mobilità generale e la limitata stabilità dell'articolazione, che è assicurata "passivamente" dalle strutture legamentose, che potremmo definire strutture centrali, quelle rappresentate dai legamenti crociati anteriori e posteriori e periferiche, quelle invece formate dai legamenti collaterali.
Attivamente il ginocchio è invece avvolto da tutte quelle strutture muscolari, che appartengono al sistema di stabilizzazione dell'articolazione.
I muscoli principalmente coinvolti in questa importante attività di stabilizzazione articolare sono:
L'azione sinergica di tutti questi muscoli rappresenta infatti un'ottima fonte di protezione per l'articolazione, che lavorando sui tre piani dello spazio ma maggiormente comunque su quello sagittale è soggetta spesso a varie forme di tensione.
Durante la postura eretta infatti, qualsiasi flessione del ginocchio crea a livello del piatto tibiale un piano inclinato che produce uno scivolamento anteriore dei condili femorali, provocando una certa tensione ai legamenti crociati (LCP e LCL).
Fortunatamente alcune componenti dell'azione muscolare del quadricipite in sinergia con i muscoli ischiocrurali, si oppone sempre efficacemente a questo sfavorevole spostamento in avanti, preservando dall'usura e dal trauma tutte quelle strutture legamentose esageratamente sollecitate da questi movimenti, che a volte sono anche troppo forzati e sovraccaricati.
L'equilibrio di tutte le forze articolari e muscolari, provvedono perciò se costantemente stimolate da allenamenti specifici attentamente valutati con uno specialista, a limitare tutte quelle sollecitazioni che nel tempo risultano traumatizzare l'articolazione del ginocchio a volte anche in modo irreparabile, creando ogni qualvolta sia necessario una sorte di "cuscinetto protettivo" ammortizzatore e stabilizzatore del ginocchio.
Limitatamente al piano frontale invece il ginocchio può subire tutte quelle forze varizzanti in parte dovute al decentramento dell'anca, annullate comunque dal fisiologico valgismo delle gambe e in parte dalla capacità dei muscoli laterali di avere sempre una buona azione abduttrice.
I muscoli laterali che potremmo definire perciò ancora una volta importanti per mantenere e stabilizzare la gamba e l'articolazione del ginocchio sono:
Internamente invece parlando perciò del versante mediale, i muscoli della gamba (semimembranoso, semitendinoso, gracile e sartorio), sviluppano un azione antivalgizzante solamente quando il ginocchio si presenta
leggermente flesso o esteso rispetto alla stazione eretta.
Ribadendo ancora una volta quindi l'importanza dell'equlibrio muscolare della gamba, che come abbiamo ampiamente compreso è modulato da un buon equilibrio generale, ricordiamo il prezioso lavoro dei muscoli
ischiocrurali e del bicipite, che coadiuvato dal popliteo e dal tensore della fascia lata, assume un ruolo fondamentale nell'evitare un eccessiva intrarotazione del ginocchio essendo uno dei principali estrarotatori.
Non meno importante risulta anche il fondamentale lavoro del quadricipite, che aiutato dall'azione del tendine rotuleo assolve alla parziale intrarotazione del ginocchio.
Concludendo questa panoramica riguardante il lavoro di equilibrio che ogni muscolo e legamento interagendo con gli altri esercita sulla nostra articolazione rendendola spesso molto più efficiente e stabile, occorre anche citare i siti recettoriali, quei sistemi attivi che controbilanciando il continuo eccessivo lavoro del ginocchio, operano da sempre come instancabili sentinelle dell'articolazione, che ogni qualvolta lo si rende necessario attivano prontamente tutte quelle azioni muscolari più adatte a contrastare le eventuali sollecitazioni esagerate e spropositate che rendono spesso insostenibile il lavoro delle nostre ginocchia evitando traumi e lesioni irreparabili.