In generale, per resistenza si intende la capacità psico-fisica dell'atleta di opporsi all'affaticamento. A seconda del contesto in cui viene considerata, si possono distinguere diversi tipi di forme di manifestazione della resistenza.
Così, dal punto di vista della percentuale della muscolatura impegnata, si distinguono una resistenza generale ed una locale; se si considera l'aspetto della specificità dello sport, una resistenza generale e una specifica; se invece, si considera quello della trasformazione dell'energia muscolare, una resistenza aerobica ed una anaerobica. Dal punto di vista della durata temporale esistono una resistenza di breve, media e lunga durata; da quello delle forme principali di sollecitazione motoria interessate la resistenza alla forza, alla forza rapida e alla rapidità.
Contesto | Forme di manifestazione della resistenza |
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Percentuale della muscolatura impegnata | Generale, Locale |
Specificità dello sport | Generale, Specifica |
Energia muscolare | Aerobica, Anaerobica |
Durata | Breve, Media, Lunga durata |
Forme principali di sollecitazione motoria | (alla) Forza, Forza rapida, Rapidità |
La resistenza generale (muscolare) comprende da 1/7 ad 1/6 dell'intera muscolatura scheletrica (ad esempio la muscolatura di un arto inferiore rappresenta circa 1/6 dell'intera massa muscolare) e viene limitata soprattutto dal sistema cardio-circolatorio e respiratorio e dall'utilizzazione periferica dell'ossigeno.
Di conseguenza, la resistenza locale prevede la partecipazione di meno di 1/6-1/7 dell'intera muscolatura e oltreché dalla resistenza generale, viene determinata, in misura particolare, dalla forza speciale, dalla capacità anaerobica e dalle forme di forza che vengono limitate da queste ultime, quali la resistenza alla rapidità, alla forza ed alla forza rapida.
Ricapitolando, la resistenza generale è la capacità di sostenere uno sforzo di carattere generale, spesso lontano dal gesto atletico per il quale si sta allenando la resistenza. L'esempio più comune è la corsa.
La resistenza speciale, invece, è la capacità di sostenere uno sforzo molto vicino a quello di gara.
La resistenza generale, al contrario della speciale, è importante per tutti, anche per chi non pratica attività fisica con ambizioni agonistiche (per chi le ha è la base su cui costruire i diversi tipi di resistenza specifica). L'organismo umano, infatti, per sua natura ha bisogno di muoversi e a tal proposito non c'è nulla di meglio dell'esercizio fisico regolare; se questa possibilità gli viene negata, presto o tardi, si ammala.
Dal punto di vista della trasformazione dell'energia muscolare, vengono poi distinte in resistenza aerobica ed anaerobica; nel caso della resistenza aerobica, l'ossigeno, necessario per la combustione per via ossidativa dei substrati energetici, è disponibili in quantità sufficiente, mentre, nella resistenza anaerobica, a causa della grande intensità del carico, l'apporto di ossigeno è insufficiente per questa combustione, per cui l'energia viene trasformata per via non ossidativa.
Poiché, nella maggior parte degli sport non troviamo mai una trasformazione "pura" dell'energia per via ossidativa, ma una miscela di energia che dipende da ambedue, nel settore della resistenza generale si è rivelata sensata una suddivisione In resistenza di breve, media e lunga durata.
I tipi di resistenza che vengono coinvolti in modo particolare in un praticante di arti marziali, per esempio, sono la resistenza aerobica e quella anaerobica di cui fanno parte la resistenza alla forza, di cui fa parte la forza esplosiva, e la resistenza alla velocità; ossia la capacità di opporsi ad una resistenza statica o dinamica il più a lungo possibile nel primo caso e la capacità di mantenere una velocità massimale o sub-massimale per tempi prolungati (8-45 secondi).
Rispetto alla forza massimale la resistenza alla forza è strettamente correlata ai sistemi di produzione energetica, di risentesi dei substrati e di rimozione dei metaboliti (mentre la forza massima dipende soprattutto dalle caratteristiche muscolari e nervose).
La resistenza alla velocità, che presuppone una buona forza elastico reattiva, è importante nel centometrista per esempio; dopo 5 o 6 secondi dalla partenza, infatti, egli ha esaurito le riserve di ATP e fosfocreatina e deve pertanto affidarsi al metabolismo anaerobico lattacido.
Dal punto di vista metabolico, la resistenza può essere classificata in relazione al sistema energetico coinvolto nell'espletamento dello sforzo. Un'attività fisica con durata superiore ai 10 minuti, di norma, coinvolge sempre in maniera importante il sistema cardio-respiratorio, costituendo così un'attività aerobica con consumo di glicogeno muscolare ed epatico, e grassi; al contrario, le attività di breve durata richiedono una resistenza di tipo anaerobico, nella quale gioca un ruolo importante la disponibilità di glicogeno nei muscoli e nel fegato, i sistemi di smaltimento dell'acido lattico e le riserve muscolari di fosfocreatina.
In base quindi allo sport o all'attivita svolta è possibile allenare in modo specifco ogni singola capacità, bisogna infatti programmare accuratamente il programma di allenamento stimolando al massimo le caratteristiche richieste.
Come accennato prima, i praticanti di arti marziali svolgono allenamenti specifici, mirati al migioramento della propria performance, che sono completamente diversi dagli allenamenti dai praticanti di sport di combattimento; in quanto il concetto di combattimento "da strada" è completamente diverso dalla performance richiesta in un'incontro sportivo sul ring.
Come il centometrista esegue allenamenti completamente diversi da quelli di un maratoneta, nonostante l'unica attinenza che hanno queste categorie, la corsa viene utilizzata per due scopi completamente diversi.
In conclusione, a seconda della disciplina che vogliamo praticare, possiamo tracciare una linea guida sul tipo di allenamento da seguire per migliorarci.